6 errori da evitare quando prepari un Gin Tonic
Il gin tonic è uno dei cocktail più semplici da preparare a casa, ma bisogna stare attenti a non incappare in uno di questi 6 errori.
Ghiaccio, gin e acqua tonica. Con soli tre ingredienti, il Gin Tonic è sicuramente uno dei cocktail più facili da preparare anche a casa ma, come in tutte le ricette apparentemente semplici, semplice come un gin tonic, se sai come farlo basta poco per comprometterne la godibilità. Marco Gheza è un bar manager di esperienza, ultimamente impegnato come Brand Ambassador nella campagna Alive with seasons of Japan di Gin Roku, prodotto di fascia premium, lanciato sul mercato italiano nel 2018. Roku significa sei, il numero delle botaniche utilizzate (fiori e foglie di sakura, tè Sencha e Gyokuro, pepe Sansho e yuzu) e che sono raccolte durante il loro Shun, ossia il momento di massima espressione. Un evento dedicato a Roku è stata l’occasione per chiedere a Marco Gheza quali sono i sei errori (numero non casuale) da evitare durante la preparazione di un gin tonic.
- Utilizzare poco ghiaccio. Il mantenimento della temperatura del drink durante la bevuta è fondamentale. La giusta quantità di ghiaccio serve anche per impedire che il ghiaccio stesso si sciolga annacquando il cocktail.
- Esagerare con il gin. Non si può rinunciare all’equilibrio tra distillato e acqua tonica: poca tonica significa scarsa gasatura, elemento che funge da veicolo proprio per gli aromi delle botaniche del gin.
- Mescolare troppo. Sempre per il mantenimento della carbonazione, evitate di mescolare troppo il drink. A tal proposito, l’accortezza di versare la tonica sul twist del bar spoon (il lungo cucchiaino per la miscelazione) è un falso mito controproducente.
- Usare l’acqua tonica tiepida. Ancora un suggerimento che riguarda la gasatura: la tonica deve essere fredda. La frizzantezza viene percepita dal nervo trigemino che avverte una sensazione di dolore, la quale è amplificata dal freddo. In sintesi: una tonica fredda sembra più gasata.
- Usare guarnizioni e toniche invasive. La scelta del numero di botanicals, sei nel caso di Roku, è un lavoro di precisione e di ricerca. Utilizzare toniche invasive oppure inserire nel bicchiere troppe guarnizioni significa snaturare il carattere del gin. Meglio una tonica il più possibile neutra e aggiungere al massimo qualcosa per amplificare aromi già presenti nel distillato. Nel Roku, ad esempio, ci può stare una scorzetta di limone o una fetta di zenzero fresco.
- Bere con la cannuccia. La cannuccia innanzitutto allontana il nostro naso dal cocktail, rendendo più difficile la percezione degli aromi del gin, inoltre fa perdere la carbonazione che come abbiamo già visto è assolutamente essenziale.