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Mozzarella di bufala Dop, ecco a chi piace all’estero

di Marta Manzo 14 Ottobre 2021 14:00

La mozzarella di bufala Dop piace all’estero? Chi sono i clienti che scelgono questo nostro prodotto di eccellenza?

Un titolo di studio elevato, reddito medio-alto, figli con meno di 12 anni. E poi gli piace viaggiare, è stato in Italia almeno una volta e ha imparato a cercare il marchio Dop come garanzia di qualità elevata. È questo l’identikit del consumatore tipo di mozzarella di bufala campana Dop all’estero. Più precisamente, in Francia, Germania, Spagna e Regno Unito, come emerge da uno studio effettuato da Nomisma per il Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop. 

L’indagine

Presentata al Festival del Giornalismo Alimentare di Torino, l’obiettivo dell’indagine, come spiegato dallo stesso direttore del Consorzio Pier Maria Saccani, era quello di comprendere il reale posizionamento del prodotto nei principali Paesi europei subito dopo la fase acuta della pandemia. Così, la richiesta di analizzare la percezione, la notorietà e la propensione all’acquisto da parte del consumatore.  “I Paesi presi in considerazione – ha spiegato Saccani – sono anche i principali mercati per l’export della Bufala Campana, che nel 2020 ha raggiunto il 37%, pari a quasi 20mila tonnellate di prodotto, segnando un +9,7% rispetto al 2019”. 

Il marchio Dop

All’estero, inoltre, la mozzarella a marchio Dop rappresenta un sinonimo di maggior qualità per i consumatori: in un confronto tra quelli dei 4 mercati presi in considerazione, la percentuale di chi dichiara il prodotto Dop superiore al non Dop va da 60% in Regno Unito a Germania fino all’80% di Francia e Spagna. 

Sostenibilità e benessere animale

Dalla ricerca è anche emerso che i consumatori chiedono sempre maggior attenzione alla sostenibilità, intesa sia come tutela ambientale, sia come benessere animale. Tale attenzione, riscontrata anche da altri studi, è una delle principali eredità lasciate dal Covid a livello mondiale. 

Produzione di qualità

Lo studio, infine, fotografa anche più in generale la performance italiana in Europa in fatto di formaggi. Insieme alla Francia, il nostro Paese figura al primo posto per produzione di qualità, secondo i consumatori europei. Rispetto ai competitor, però, l’Italia vanta il prezzo medio all’export più elevato: 6,9 euro al chilo contro i 3,2 euro al chilo della Germania, i 4 euro al chilo dei Paesi e Bassi e i 4,6 euro al chilo della Francia.