Schietto, Roma
Nuova apertura in zona San Giovanni, Schietto propone una cucina tradizionale ma originale, dalla classica Carbonara all’Amatriciana di tonno
La filosofia del locale è riassunta tutta nel nome: Schietto, ovvero autentico, sincero. Alla mano, insomma, come recita il payoff. Attenzione però, perché la spontaneità a volte è ben lontana dal risultare banale. Negli spazi che furono di Alchimia Food Lab, Giulia Marulli è l’unico elemento di continuità, per il resto sono nuovi i suoi soci, mentre in cucina ora c’è Emiliano Valenti, che precedentemente ha lavorato anche con diversi stellati, da Bruno Barbieri a Cristina Bowerman. Nuova apertura in zona San Giovanni, Schietto è fedele al suo nome anche nei piattiL’offerta cambia quattro volte l’anno, al mutare delle stagioni ovviamente, con circa cinque proposte per ciascuna portata. Si può iniziare con una Crema di zucca con caprino mantecato, amaretti e olio verde, oppure spingere sin dall’inizio con le proteine, scegliendo tra una Tartare di manzo o un Ovetto poché. Tra i primi c’è quello che tutti si aspettano di trovare in un ristorantino di quartiere a Roma: la Carbonara, decisamente ben fatta. Non mancano però piatti rivisitati: l’Amatriciana ad esempio è di tonno, mentre le Fettuccine ai porcini sono impreziosite dall’aglio nero e dal pecorino canestrato grattugiato a scaglie. A parte il baccalà, i secondi sono decisamente carnivori: tra filetti, carrè e guance spicca una Quaglia alla Cacciatora. Dolci fatti in casa abbastanza classici e chiusura affidata alle Distillerie Capitoline, marchio dello stesso chef Valenti, che realizza vini fortificati, vermouth e interessanti gin da bere tranquillamente in purezza. Tavoli disponibili anche all’esterno, Schietto è aperto a pranzo e cena.