Ecco come preparare l’Okayu giapponese
L’ okayu è una sorta di porridge di riso molto usato in Giappone come cibo per depurarsi e proteggersi dai malanni di stagione.
Tra i rimedi giapponesi più confortanti in caso di raffreddore o, ancora, per ovviare a problemi di stomaco debole e riprendersi dai malanni c’è l’okayu. Questo riso stracotto, conosciuto in inglese come congee, è molto morbido e facilmente digeribile e in Giappone si consuma proprio come un alimento curativo. Dal sapore leggero e delicato, presente nei pasti principali dei monaci buddisti, è una specie di porridge di riso, che si prepara utilizzando soltanto due ingredienti. E siccome possiamo approfittarne anche noi, vediamo allora come si cucina.
Come preparare l’okayu
Per preparare l’okayu servono 150g di riso, meglio se integrale, e 2 litri di acqua. Si inizia lavando accuratamente il riso in una ciotola capiente, risciacquandolo almeno un paio di volte. Quindi si procede all’ammollo, lasciando il riso coperto per tutta la notte. Al mattino seguente il riso va scolato e trasferito in una pentola. Se non si ha a disposizione un donabe – la tradizionale pentola di terracotta giapponese, ideale perché cuoce in maniera uniforme e trattiene bene il calore – va bene anche una pentola con coperchio o una a pressione. Si aggiunge l’acqua, un pizzico di sale e si porta sul fuoco, dove deve bollire a fuoco lento per almeno 50-60 minuti. Una volta pronto si lascia freddare ed è pronto per essere consumato.
Il brodo e i condimenti
A seconda delle possibilità, in Giappone questo porridge di riso viene cucinato utilizzando il dashi, limpido brodo di pesce, oppure usando il miso, pasta ottenuta dalla fermentazione di fagioli di soia, per insaporire l’acqua. Solitamente, una volta pronto, l’okayu si serve da solo, ma può essere tranquillamente accompagnato ad altri prodotti semplici, come salmone, uova o prugne sott’aceto.
I benefici dell’okayu
Grazie all’ammollo e alla lunga cottura il riso che si ottiene è praticamente stracotto ed è dunque molto semplice da digerire. Per questo motivo l’okayu è ideale per nutrirsi in caso di difficoltà digestive legate ai malanni di stagione o all’influenza. Leggenda vuole, inoltre, che abbia anche altri poteri curativi, come quello di rendere la pelle più luminosa, di rallentare l’invecchiamento, di tenere sotto controllo lo stimolo della fame, perché no di migliorare il transito intestinale, ma anche di purificare il sangue e soprattutto di schiarire la mente. Che dire, forse tentar non nuoce.