Perché il Bar si chiama così?
Tutti noi frequentiamo i bar che siano quelli di fiducia o locali nuovi che ci incuriosiscono. Ma da dove deriva il suo nome? Ecco la risposta
Sono al bar, ci vediamo al bar, al bar sotto casa. Lo diciamo quasi ogni giorno, lo ripetiamo costantemente, ci andiamo ancor più spesso. Ci siamo mai chiesti, però, perché si chiami bar? Forse qualche volta, ci hanno ragionato fior fior di linguisti, ma mai abbastanza per sapere, davvero, da dove tragga la sua etimologia. Ebbene, la verità è che non lo sa nessuno. Un paio di anni fa, per colpa di un meme ben riuscito, una grande fetta degli utenti web si era convinta che bar fosse l’acronimo di beer and alcohol room. Niente di più falso, in realtà, ma il polverone si è comunque sollevato. E c’è chi, in fondo, ci crede ancora oggi.
La Treccani sostiene che bar sia una parola di origine inglese. Bar come sbarra, da barrier, quel corrimano posto al di sotto del bancone che separava inizialmente nel locale il barman, colui che mescola bevande, esclusivamente alcoliche, dalla clientela pronta a farsi servire. Ma anche bar da barred, in tempo di proibizionismo, risalendo al XIX secolo. Barred, cioè sbarrato, come le porte degli spacci, che venivano letteralmente inchiodate per impedire agli avventori di frequentarli, causa divieto di vendita e consumo di prodotti alcolici. Un’altra ipotesi attendibile, ma non verificata, circa la vera etimologia di bar chiama in causa direttamente il latino volgare, in cui esiste la barra, come asta di metallo o di legno, termine ancora utilizzato, peraltro, in spagnolo che indica proprio il bancone del bar. E, infine, non può mancare almeno una genesi italiana. Toscana, se proprio vogliamo dirla tutta. Secondo questa teoria, un imprenditore toscano di nome Alessandro Manaresi aprì, nel 1898, il primo locale di questo tipo in Italia, scegliendo di chiamarlo Bar, come acronimo di Banco a Ristoro.