50 Best Restaurants: Il miglior ristorante in Medio Oriente? Un giapponese
La classifica dei 50 Best Restaurants in Nord Africa e Medio oriente è l’ultima novità nell’universo 50 Best: ecco chi sono i vincitori.
È il ristorante di influenza asiatica e giapponese 3 Fils il vincitore della prima edizione dei Middle East and North Africa’s 50 Best Restaurant. Nei giorni scorsi l’attesa era tanta per questa novità del mondo 50 Best che finalmente lanciava una lista che valorizzava su un palcoscenico globale la cucina mediorientale, per premiare il meglio da 19 paesi dell’area. In realtà, come preannunciato a fare la parte del leone sono stati gli Emirati, soprattutto Dubai. E questo ha influenzato la classifica non poco, con tanti ristoranti di cucina internazionale in lista, anche dove forse si poteva spingere per far emergere talenti e cucine più identitarie e fare più scouting, cogliendo l’occasione di una prima edizione. Uno scivolone? Piuttosto un rimescolamento di carte per fare emergere una visione forse un po’ troppo globale e commerciale, che può non piacere, ma certamente più contemporanea sulle tendenze della industry nei paesi dell’area. Un paio di grandi peccati però sono stati (per ora) l’assenza di Palestina e Iran.
Il podio dei primi Mena e i premi speciali
E così a vincere la prima edizione dei MENA è il 3 Fils di Dubai. Popolare ristorante di cucina asiatica, soprattutto giapponese, è stato aperto nel 2016 da due imprenditori emiratini, in cucina lo chef da Singapore Akmal Anuar che poi ha passato il testimone a Freddy Kazadi. Ha anche un dessert bar, Brix, proprio accanto, diretto dalla pastry chef spagnola Carmen Rueda Hernández. Al secondo posto nel podio c’è Zuma, sempre a Dubai, brand globale di cucina giapponese, dal wagyu che vale il viaggio. Al terzo posto ci spostiamo a Tel Aviv con OCD: 19 sedute intorno a un bancone, aperto solo a cena, è la casa dello chef Raz Rahav. Nel menu da 19 portate cucina levantina mediterranea dalle forti radici ebraiche. Avevamo parlato dei premi già assegnati, a questi si aggiungono anche lo Chefs Choice Award, dato al popolare Reif Othman, che da Singapore ha creato il suo successo a Dubai e il Sustainable Restaurant Award agli chef di Lowe, a Dubai, Jesse Blake e Kate Christou. Molto interessante è il premio come Best Pastry Chef, dato alla giovane emiratina Sahar Parham Al Awadhi, al Burj Al Arab fino al 2021, che porta la sua personale visione della pasticceria araba contemporanea. Oggi la insegna a Dubai.
Altri indirizzi da tenere a mente
Scorrendo la classifica emergono indirizzi da segnare in agenda. Come il Trèsind Studio, al quarto posto, il side project più sperimentale del ristorante indiano Trèsind di Dubai, anche lui in classifica al numero 18, entrambi del talentuoso chef indiano Himanshu Saini. Trèsind ha vinto anche l’Art of Hospitality Awards. Tra gli italiani in classifica c’è solo Il Borro, Tuscan Bistro, al numero 11. Guidato da Fulvio Opalio, è un vero angolo di Toscana nel cuore di Dubai, primo locale fuori dall’Italia per il brand della famiglia Ferragamo, che aprirà anche a Londra. Autentici prodotti toscani, sapori mai traditi, piatti italiani con ingredienti freschi. Un adattamento elegante e ben pensato alle preferenze locali, Il Borro è un indirizzo amato dagli expat italiani dell’Emirato, oltre che dai locali.
Uno sguardo ai paesi
E infine uno sguardo ai paesi. Peccato l’occasione mancata di raccontare qualcosa di più su Iran e Palestina, del tutto assenti con le loro insegne. Guardando la classifica è Dubai la regina della lista con ben 16 indirizzi su 50. Seguono Israele con 6 indirizzi, quasi tutti a Tel Aviv, e il Libano, con 5 a Beirut. Abu Dhabi ne ha solo 3, nonostante abbia una scena piuttosto ricca. Emergono a sorpresa, per insegne soprattutto di cucina internazionale, paesi come l’Arabia Saudita e il Bahrain e c’è qualche curiosità sui ristoranti del Cairo. Meritatissimi gli indirizzi libanesi, soprattutto Em Sherif, un impero nella ristorazione del paese, nato dalla imprenditrice Mireille Hayek e che sta aprendo anche in Europa, ad Harrod’s a Londra e nel Principato di Monaco dentro al leggendario Hôtel de Paris, del gruppo Monte-Carlo Société des Bains de Mer. Sarà il primo ristorante libanese in un cinque stelle in Europa. Infine, avrebbero meritato di più, gli indirizzi del Maghreb, in Marocco e Tunisia. Bene la Giordania con tre indirizzi ad Amman, tra cui Sufra, per una immersione nella cucina beduina.
La classifica completa
- Tokyo – Riyadh, Arabia Saudita
- +61 – Marrakech, Marocco
- Butcher & Stil – Abu Dhabi, EAU
- Clap – Beirut, Libano
- La Closerie – Tunisia
- Izakaya – Cairo, Egitto
- Hoseki – Dubai, EAU
- White Robata – Kuwait City, Kuwait
- LPM Restaurant & Café – Riyadh, Arabia Saudita
- Sufra – Amman, Giordania
- Milgo & Milbar – Tel Aviv, Israele
- Fusions by Tala – Manama, Bahrain
- Zooba – Cairo, Egitto
- Porterhouse – Riyadh, Arabia Saudita
- Cut by Wolfgang Puck – Doha, Qatar
- Indochine – Dubai, EAU
- Coya – Abu Dhabi, EAU
- BB Social Dining – Dubai, EAU
- Iloli – Casablanca, Marocco
- Mirai – Manama, Bahrain
- Marble – Riyadh, Arabia Saudita
- Amazonico – Dubai, EAU
- Tawlet Mar Mikhael – Beirut, Libano
- 13C Bar in the Back – Amman, Giordania
- La Grande Table Marocaine – Marrakech, Marocco
- Hakkasan – Abu Dhabi, EAU
- Pescado – Ashdod, Israele
- Lowe – Dubai, EAU
- Em Sherif – Beirut, Libano
- Liza – Beirut, Libano
- Mimi Kakushi – Dubai, EAU
- Kazoku – Il Cairo, Egitto
- Tresind – Dubai, EAU
- Animar – Tel Aviv, Israele
- Reif Kushiyaki – Dubai, EAU
- Myazu – Riyadh, Arabia Saudita
- Habasta – Tel Aviv, Israele
- Coya – Dubai, EAU
- Baron – Beirut, Libano
- Il Borro Tuscan Bistro – Dubai, EAU
- Gaia – Dubai, EAU
- George & John – Tel Aviv, Israele
- LPM Restaurant & Bar – Dubai, EAU
- Fakhreldin – Amman, Giordania
- Orfali Bros Bistro – Dubai, EAU
- Sachi – Il Cairo, Egitto
- Tresind Studio – Dubai, EAU
- OCD Restaurant – Tel Aviv, Israele
- Zuma – Dubai, EAU
- 3 Fils – Dubai, EAU