#carbonaraday2022: perchè non puoi mettere la carbocrema su tutto
Per il Carbonara Day abbiamo qualcosa da dire: mettere la carbocrema su tutto ci ha stufato. E vi spieghiamo perché.
Da qualche tempo, sul calendario dei foodies, la data del 6 aprile viene puntualmente cerchiata in giallo. Unione Italiana Food e l’International Pasta Organisation, si sono inventati il Carbonara Day, un modo per magnificare questa ricetta e sfruttarne la popolarità, creando un effetto Buzz sul web. Sui social, infatti, sono centinaia i post che riportano l’hashtag della ricorrenza, mentre su blog e testate non si contano gli articoli dedicati al primo piatto che, più di altri, è diventato simbolo della cucina romana. Insomma, un’intera giornata di celebrazioni, come se negli altri 364 giorni dell’anno non se ne parlasse abbastanza.
Probabilmente è una percezione soprattutto di chi vive nella Capitale, ma la carbonara sembra essere diventata un’ossessione. Sia chiaro, chi scrive la ama profondamente (cliccate sul mio nome in alto e vedete l’immagine profilo), il problema è che ci viene propinata sempre e ovunque. Qualcuno potrebbe obiettare: colpa tua che frequenti solo trattorie. Niente affatto, perché persino nei ristoranti stellati si può cadere vittima di agguati di carbonare sotto mentite spoglie gourmet. Quando non è protagonista di primi piatti, la quadriade uovo – pecorino – guanciale – pepe, facilmente te la ritrovi sulle pizze, nei supplì, nei maritozzi e perfino nel Poké, altro micidiale tormentone gastronomico, sebbene di matrice esotica. E se sei vegano? Non farti illusioni, c’è una versione anche per te. Nemmeno la religione ti salva: si sono inventati (o dovuti inventare) addirittura la variante Kosher.
In barba al buon senso alimentare, c’è chi la propone con la formula all you can eat, mentre altri organizzano gare di abbuffate con ricchi premi e cotillon, che conquistano l’attenzione anche di autorevoli siti di settore. Perché se nel mondo reale la situazione è quella che è, in rete è tutto ulteriormente esasperato, non soltanto il 6 aprile. La parola Carbonara in ottica SEO va fortissimo. Sui social anche una foto mal riuscita conquista vagonate di like e cuoricini. E i video su Youtube, Instagram e TikTok per la perfetta carbocrema si sprecano. Se poi siete in vena di scatenare un flame di polemiche sotto un post, provate a proporre deroghe alla presunta ricetta originale. Confessate, ad esempio, di preferire la pancetta al guanciale, o che proprio non ce la fate a mangiare l’uovo crudo e preparatevi a ricevere gli insulti dei puristi. Vagli a spiegare che fino a qualche anno fa perfino la panna non era un tabù.
E allora, in questa data così solenne, noi blasfemi e iconoclasti vi suggeriamo di uscire dalla vostra zona di comfort. Fate una ricerca e riscoprite una ricetta dimenticata della vostra regione. Andate al mercato e scegliete verdure che non avete mai comprato. Entrate in pescheria e, per una volta, cercate di non abboccare all’esca della solita spigola d’allevamento. Per cena, prenotate un tavolo in un ristorante che propone una cucina che vi intimorisce. E domani, se proprio volete, trovate delle uova fresche di galline contente di esistere, un pecorino di un caseificio serio, un guanciale altrettanto prelibato, non dimenticate un pepe profumato e scegliete il formato di pasta che più vi piace. A proposito, io con la carbonara preferisco quella corta, ma voglio compiere anch’io un gesto rivoluzionario. Tonnarelli o spaghetti, che dite?