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Spesa low cost in crescita: gli italiani cambiano abitudini

di Chiara Impiglia 13 Giugno 2022 12:30

Le abitudini degli italiani stanno cambiando: ecco i motivi per cui l’acquisto del cibo low cost cresce sempre di più.

Il caro vita degli ultimi mesi sta obbligando gli italiani a cambiare le proprie abitudini alimentari e a comprare sempre più spesso cibi low cost. Vediamo perché. Un’analisi della Coldiretti, basata sui dati Istat relativi al commercio al dettaglio del mese di aprile, evidenzia un aumento del 10,1% nelle vendite in valore nei discount, il più elevato tra tutti i canali di distribuzione. A quanto pare, le famiglie italiane si trovano in un’evidente stato di difficoltà economica e stanno iniziando a fare più attenzione orientando le spese sui canali a basso prezzo. I settori interessati dai rincari sono tanti ma a essere particolarmente colpite sono la filiera agroalimentare e quella della distribuzione. In Italia, l’ 85% delle merci che troviamo sugli scaffali dei supermercati viaggia su strada. Pertanto, il balzo record del costo dei carburanti, dalla benzina al gasolio, ha inevitabilmente condizionato anche i costi degli alimenti, o meglio, i costi di trasporto degli alimenti.

A subire gli effetti di questa situazione non sono solo i consumatori ma anche l’intero sistema agroalimentare, dove i costi della logistica arrivano a incidere attorno a 1/3 del totale dei costi per frutta e verdura. Le imprese italiane stanno affrontando un pesante deficit logistico per la carenza di infrastrutture per il trasporto merci con un gap di competitività che penalizza il sistema economico nazionale rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea. In Italia, il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 euro/ chilometro, più alto di nazioni come la Francia e la Germania ad esempio. “Il trasporto su gomma è rincarato del 25%, al quale si aggiunge – afferma Coldiretti – la preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400% al 1000%. In generale, secondo il global index Freightos, importante indice nel mercato delle spedizioni, l’attuale quotazione di un container è pari a 9.700 dollari contro 1.400 dollari di un anno fa”.

Nel nostro paese, i problemi di cui abbiamo parlato e la guerra in Ucraina preoccupano i settori del cibo e, soprattutto, del vino. Le aziende vitivinicole Made in Italy si stanno trovando a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori con le bottiglie di vetro che costano più del 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20%, e anche per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%.Gli italiani provano a difendersi come possono. Certo è che con queste premesse sarà sempre più difficile difendere la qualità e l’eccellenza delle nostre materie prime.