8 ristoranti regionali da provare a Milano
• 15 Giugno 2022 11:00
Se ami i piatti regionali ma non puoi viaggiare per l’Italia, a Milano puoi trovare la soluzione: ecco una lista di locali tipici.
Non solo sushi, cotoletta e gin tonic. Al gourmand desideroso di assaggiare i piatti tipici di ogni regione senza spostarsi, Milano offre una vasta scelta di locali regionali. Un po’ come Maometto, se non siamo noi a girare per lo Stivale in cerca dei piatti più famosi, sono i piatti che si spostano a Milano, una realtà che accoglie tutti con grande gioia. Ecco allora 8 ristoranti dove provare le cucine regionali italiane senza spostarsi da Milano.
- Cantina piemontese – Piemonte – Via Laghetto, 2. Incastonata tra via Larga e i Giardini della Guastalla, con splendidi interni in legno e cementine, c’è Cantina Piemontese. Cantina invidiabile (oltre 500 le referenze) con una scelta di ottimi vini naturali, bellissimo dehors esterno e delle ottime carni provenienti da consorzi piemontesi e voilà, manca solo la Dora Riparia e sembra di essere a Torino.
- U barba – Liguria – Via Pier Candido Decembrio, 33. Nel caso in cui la sala con i tavoloni di legno, la Vespetta issata sul muro e il campo da bocce nel retro non bastassero, la cucina di U barba aiuta sicuramente a rendere questo luogo una chicca: un concentrato di Tigullio e Lunigiana aggiornato col passare delle stagioni. Nel menu focaccia, farinata, trofie, testaroli al pesto, cappon magro, coniglio alla ligure, sgabei e pizzata.
- Rifugio – Alto Adige – Via Lomazzo, 67. Un pezzo di baita trasportato a Milano direttamente dalle Alpi Altoatesine. Porzioni abbondanti per un menu vasto, anzi vastissimo: tirtlen, canederli, ortelli di segale con mele e speck, spatzle, würstel, stinco e trota oltre a un’ampia selezione di specialità al tagliere come carne salada, speck e prosciutto in crosta. Menzione speciale per i dolci e la cantina di vini e grappe, tutta a tema Trentino – Alto Adige.
- Piano – Emilia Romagna – Viale Piave, 5 e Via Eustachi,25. Poche idee ma chiare: cibo da strada, prezzi contenuti e una fede incrollabile nel duo piada e anolini. Questi i pilastri su cui si fonda Piano, un format che fonde insieme uno dei pilastri della gastronomia emiliana con il mito romagnolo. In mezzo, prodotti di ottima qualità selezionati da produttori locali, succhi di frutta e birre.
- Nonna Maria – Lazio –Via Macedonio Melloni. Per descriverlo in una frase: le porzioni di nonna. Locale con ispirazione da osteria romana e profumo milanese, Nonna Maria propone tutti i classici della cucina romana: dai carciofi fritti alle puntarelle, dalla triade di primi romani ai secondi a base di abbacchio e coda alla vaccinara. Da bere, cantina incentrata su produttori dell’Italia centrale, vino della casa e ammazzacaffè.
- Dongiò – Calabria – Via Corio, 3. Nel centro del turbinio gastronomico di Porta Romana, una delle certezze gastronomiche milanesi che da anni attraversa indenne le mode e le insegne che cambiano è Dongiò. Non particolarmente attraente o ammiccante, la sua schiettezza nei modi e nei piatti basta a soddisfare occhio e soprattutto palato: la ‘nduja di Spilinga, il caciocavallo Silano, il capocollo, il pecorino di Crotone e la sardella piccante sono alcuni degli ingredienti iconici, per gli altri andate a sedervi al tavolo.
- Baja Sardinia – Sardegna- Via Tagliamento, 11. Zona Lodi e conduzione familiare sono i punti fermi da tenere a mente arrivando al Baja Sardinia. Due fratelli sardi che animano un locale dall’atmosfera semplice ed accogliente. In carta, carne e pesce sempre in porzioni abbondanti, tra cui spiccano fregola con le vongole e gnocchetti sardi al pomodoro. Basta non prenderlo per un ristorante romantico.
- Giannino – Abbruzzo – Via Carlo Botta 11. Dal 1965, un posto che ha fatto dell’accoglienza il proprio biglietto da visita: tavoli vicini, tovaglie a quadri, famiglie e gruppi di amici che affollano ogni sera questo ristorantino ricco di atmosfera e sostanza accanto a Porta Venezia. Alla parete il grande menu in lavagna, tra i piatti spaghetti alla chitarra, schiaffoni, sagne e soprattutto arrosticini, agnello e fritto misto. Da bere, tutta i più tipici vitigni abruzzesi in bottiglia.