Coccodrillo e serpente: come si cucinano?
Avete mai pensato di cucinare la carne di coccodrillo e serpente? Se dovesse venirvi voglia di farlo ecco quali ricette provare.
Il 2021 si è chiuso con il via libera del Ministero della Salute all’importazione di carne di coccodrillo, e più in generale di rettile, nel nostro paese. Niente paura, certamente non saremo invasi da contemporanei Mr. Crocodile Dundee che approderanno nelle nostre città per venderci le carni dei coccodrilli cacciati. Sul mercato italiano possono infatti essere immesse solo carni di rettile d’allevamento della specie Crocodylus nilotikus provenienti da un ristretto numero di Paesi, Svizzera, Botswana, Vietnam, Sud Africa e Zimbabwe, e accompagnate da un apposito certificato sanitario.
Oggi sempre più apprezzata per la sua leggerezza e i suoi valori nutrizionali, si tratta infatti di una carne bianca molto magra e ricca di proteine, la prima volta con la carne di coccodrillo è però avvenuta nell’ormai lontano 2015, quando – durante l’Expo svoltosi a Milano – in Italia arrivò il crocoburger, da assaggiare proprio nel padiglione dello Zimbabwe.
Ma come si cucina il coccodrillo?
Essendo la carne di questo rettile molto simile a quella di pollo, uno dei modi migliori per cucinarla è tagliarla a straccetti, farla marinare per circa un’ora nel succo di limone con dell’aglio e aggiustando di sale e pepe, friggerli in abbondante olio rigirando i bocconcini in modo da farli dorare per bene, e servirli ancora caldi (magari accompagnati con delle verdure o del riso). Se siete amanti del BBQ, invece, potreste utilizzare i bocconcini di coccodrillo per preparare – come sono soliti fare in Australia ma anche in alcuni stati a stelle e strisce come la Florida e la Louisiana – degli appetitosi spiedini. Un altro modo in cui potreste gustare la carne di alligatore è preparando una laksa. Di cosa si tratta? Di una zuppa di noodles, tipica della Malesia e dell’Australia, di cui sono ormai diffuse numerose varianti tra cui – per l’appunto – una con carne di coccodrillo e gamberi. In questo caso vi basterà farla cuocere solo un paio di minuti nel brodo preparato in precedenza con gamberi, pollo e latte di cocco.
E per quanto riguarda i serpenti?
Anche in questo caso uno dei modi migliori per esaltare il sapore della carne (filamentosa come quella di pollo) è sicuramente preparando una zuppa, che potreste assaggiare ad Hong Kong, ad esempio. La ricetta? In primis occorre uccidere il serpente attraverso la mutilazione della testa (un po’ come si fa quando si cucina l’anguilla). Poi, dopo averlo scuoiato e messo a bollire, sarà sufficiente sfilacciarlo e aggiungerlo alla zuppa il cui brodo è creato dalla carne stessa del rettile. Se invece volete emulare i texani o gli abitanti di Arizona e Nuovo Messico, potreste preparare una rovente brace su cui grigliare il serpente, magari condito con mirtilli essiccati, pepe, sale e scorza d’arancia. Infine, se volete gustarlo in Vietnamese style, potreste optare per una cottura al vapore della carne o fritta e – siccome del serpente non si butta via niente (come da noi recita un detto popolare sul maiale) – i più temerari di voi potrebbero berne anche il sangue, mescolandolo con del vino di riso.