Pizzeria Clementina, Fiumicino
Pizzeria Clementina, con al forno Luca Pezzetta, propone pizze romane creative e fritti dai ripieni fantasiosi.
Per mangiare una delle più buone pizze romane, cioè quelle sottilissime, stese al mattarello, scrocchiarelle e con il bordo basso, bisogna andare fuori Roma. In realtà si tratta di fare pochi chilometri ma amministrativamente si è in un altro comune, quello di Fiumicino. La Pizzeria Clementina ha aperto da pochi mesi nei locali di un ex cinema, sulla banchina del porto canale. I proprietari sono Luca Pezzetta, nato da una famiglia di ristoratori dei Castelli Romani, pizzaiolo di grandissima esperienza, formatosi alla scuola di Gabriele Bonci. Successivamente alla guida dell’Osteria di Birra del Borgo di Leonardo Di Vincenzo, guru della birra artigianale, e Jacopo Rocchi, pasticcere di terza generazione della famiglia Rustichelli, il cui nome basta a Fiumicino per evocare domeniche profumate di dolci e torte golose. Il locale si trova nella parte finale della banchina, a poche decine di metri dalla foce del canale, e oltre all’ex sala cinema, dove ci sono tavoli per una settantina di coperti, il bancone e il forno a vista, si può usufruire anche di un piacevolissimo spazio esterno con vista sullo struscio serale e sulle barche dei pescatori. Per iniziare sono consigliati i fritti. La fanno da padrone i supplì proposti in una decina di varianti, tra cui quelli preparati con vari formati di pasta, ma non mancano certamente fiori di zucca o filetti di baccalà. Per la panatura viene utilizzato del pane raffermo con un mix di cereali, per un risultato davvero strepitoso. Ottimo il Supplì quadro con pappardelle ai funghi porcini o quello con spaghettone alla carbonara. Prima delle pizze vere e proprie si può continuare con i quadrucci o gli spicchi di pizza. I primi sono dei trancetti di pizza in teglia alla romana, i secondi degli spicchi di focaccia alta, a lievitazione naturale, realizzati in due cotture: prima al padellino al vapore poi nel forno statico, per ottenere una focaccia alta e morbida all’interno, ma croccante alla base. Per questi due prodotti, come nei cornetti salati che concludono la proposta degli antipasti, si utilizzano condimenti di mare e di terra di altissima qualità, che potrebbero essere proposti come piatti a se stanti in ristoranti di livello: tartare di manzo, roast-beef, scampi, porcini e tartufo, porchetta e vitello tonnato. Poi si arriva alle pizze e la fantasia di Luca si scatena. Personalmente ho amato la Capricciosa a mo’ di Pezz, la Maialino e nobiltà, con mortadella burrata e tartufo, e la Cacio pepe e mazzancolle. Ma la semplice Napoletana o la Marinara del futuro valgono l’assaggio. In carta, oltre alle citate, una decina di pizze e quattro calzoni romani. Lasciatevi uno spazietto per i dolci. Qui si sbarca nel regno di Jacopo Rocchi, che attingendo alla tradizione della pasticceria di famiglia, propone classici come torta sette veli e profiterole e fritti tradizionali rivisitati, come la Tirabomba, il Cornettomisù e la Bomba con amarene e ricotta. I prezzi leggermente superiori alla media, ma ampiamente giustificati dalla qualità delle materie prime. Novità per l’estate è l’apertura anticipata tutti i giorni alle 16 per l’aperitivo a base di pizza, fritti e cocktail. Una nota di merito al personale di servizio, spigliato e sorridente e alle bellissime stoviglie, degne di un ristorante di livello.