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Sardegna: dove mangiare sulla costa ovest, da Alghero a Oristano

di Stefania Pianigiani 11 Agosto 2022 11:00

Vi diamo qualche consiglio sulla zona più a Ovest della Sardegna, nel caso non aveste ancora deciso dove trascorrere le vacanze.

La Sardegna è un’isola antica, nel mare tra l’Europa e l’Africa. È un luogo segnato da una severa società pastorale che ha plasmato i caratteri della gente per millenni. La sua storia ha formato le abitudini degli abitanti e ha plasmato il territorio in un modo così diverso da donarle tanta bellezza e tante cose da raccontare. Il nostro itinerario tocca la parte ovest della Sardegna, da Alghero a Oristano, passando per il Sinis e per Bosa

Mangiare ad Alghero

La prima impressione di Alghero sono i colori. Il mare è una lastra turchese, l’antico borgo protetto dai bastioni racchiude antiche torri e si respira ancora il clima catalano di un tempo. La città del corallo ha un’anima molto festosa e ci tiene a mettere in evidenza la sua bellezza, lo dimostrano le viuzze del centro tutte ben curate e le bellezze naturalistiche che le ha donato Madre natura, come le stupende Grotte di Nettuno, Capo Caccia e l’Isola di Foradada. Tante le cose da fare in città, per uno spuntino veloce vista mare fate tappa alla Focacceria Milese (Via Giuseppe Garibaldi, 11): qui si sfornano focacce sarde ripiene, come la Focaccia del Milese, che ha il nome registrato. Questo è un pane di grandi dimensioni e di poco spessore a forma pressoché rettangolare. Viene sezionato in due parti e in una delle due metà si pone uno strato di fette di pomodoro fresco, uno strato di tonno, delle uova sode tagliuzzate a pezzi, dei pezzetti di acciughe sparse, uno strato di rucola, uno strato di cipolle tagliate sottili e uno strato di pancetta. Oltre alla versione classica, ci sono anche altre focacce ripiene e piatti freddi a base di salumi e formaggi del territorio.

Bosa 

Bosa è dominata dal magnifico Castello di Serravalle o dei Malaspina ed è attraversata dal fiume Temo, l’unico navigabile della regione. Tra le sue caratteristiche le case dai colori pastello, che si inerpicano nel borgo medievale di Sa Costa, l’antico Ponte Vecchio che divide Bosa dalle Antiche Concerie e la bellissima chiesa romanica dedicata a San Pietro Extramuros, considerato il più antico edificio di culto romanico di tutta la Sardegna. Non si può lasciare Bosa però senza aver visitato una cantina e bevuto un bicchiere di Malvasia. L’azienda Madeddu è posta in alto e da lì si dominano tutta Bosa e i dintorni. Una piccola cantina a conduzione familiare, dove la tradizione e il territorio sono i punti cardine e dove la Malvasia è trattata come una vera e propria regina.

Dove mangiare nella zona del Sinis

Il nostro viaggio parte da Cabras, dove i pescatori riparano le reti e dove la pianura è dominata dallo stagno di Cabras e da quello di Mistras, per poi proseguire fino all’antica Tharros, dove ammirare gli antichi resti della città a picco sul mare. Da qui, dopo aver visitato il sito archeologico, tappa obbligatoria all’antica chiesa di San Giovanni di Sinis e dopo una manciata di chilometri si raggiunge il borgo di San Salvatore di Sinis, set di tanti film western. Cabras è anche la patria della bottarga e del Museo Civico Giovanni Marongiu, dove si possono ammirare alcune statue dei famosi Giganti di Mont’e Prama. Terra di mare, il Sinis è caratterizzata dalle selvagge e bianche spiagge di Is ArutasMari Ermi e Putzu Idu e dalla scogliera di Torre Seu che conserva una delle ultime macchie spontanee di palme nane rimaste nella zona. La bottarga si può comprare da Gusti Pregiati di Pino Spanu, mentre per mangiare affidatevi a Sa Pischera e Mar e Pontis (Strada Provinciale 6, Cabras), un ittiturismo che propone un menu con fregola e pescato, malloreddus zucchine e bottarga e pesce alla griglia. Mentre se siete appassionati di vino, una buonissima Vernaccia di Oristano la potete degustare dalla Famiglia Orro a Tramatza.

Oristano: dove mangiare

Il centro storico di Oristano, detto Pottu, corrisponde agli antichi quartieri all’interno delle mura, di cui rimangono solo le poderose torri. Corso Umberto è l’isola pedonale, teatro del quotidiano rito del passeggio con i negozi e i locali più eleganti. Questa è una città viva, dove la tradizione della Sartiglia si mescola alla voglia di divertirsi. Per un aperitivo diverso accompagnato da sfiziosità con pane fatto in casa, l’indirizzo da segnare in agenda è Lo Spiffero (Via de Castro, 60): qui trovate una bella selezione di birre ma soprattutto hamburger con pane sfornato direttamente dal locale, come l’Easy a base di Angus, cipolla rossa caramellata e casizolu o il Bellyweb con pancia di maiale sardo cotta al BBQ a bagno di birra, purè di carota freddo e salsa di basilico. La campagna a nord di Oristano è una delle più fertili di tutta l’isola, oasi di viti, aranci e olivi. A pochi chilometri dalla città merita una sosta l’Oratorio delle Anime di Massama, in stile bizantino. Alle pendici del Montiferru, Santu Lussurgiu è un paese di alta collina, con strade in salita su cui si affacciano belle case di pietra e balconi in ferro battuto. Dopo Cuglieri, con la basilica di Santa Maria della Neve, possiamo andare a cercare un po’ di refrigerio a San Leonardo de Siete Fuentes, un luogo suggestivo circondato da un grande bosco e da fontane dove sgorga acqua fresca. A Santu Lussurgiu, un indirizzo dove mangiare bene è il ristorante Bellavista (Viale Azuni, 106), qui lo chef Andrea Manca propone piatti della tradizione come il Tortello di semola integrale farcito con pecora arrostita, pomodorini confit e ricotta, il classico Pane Frattau e la Rolatina di razza Sardo Modicana in crosta di rucola e Casizolu.

Dove dormire

Un ottimo indirizzo dove fare base per il Sinis è l’Agriturismo L’Orto a San Vero Milis: Francesca, la padrona di casa, ha ricavato delle camere immense nel verde e la sera c’è la possibilità di mangiare nell’agriturismo, dove regna la cucina tradizionale del luogo e una nutrita selezione di verdure fresche. Altro punto a favore del posto è la colazione a base di frutta fresca, torte fatte in casa, ricotta e formaggi del luogo.