Piccola guida al cavolfiore: proprietà, ricette e abbinamenti
Il cavolfiore è un ortaggio invernale dalle molteplici qualità. Ecco una piccola guida per imparare ad amarlo.
Un ortaggio che si crede un fiore per la sua caratteristica infiorescenza centrale bianca e carnosa, intorno alla quale si schiudono foglie verdi più o meno estese, è il cavolfiore. Una tipica verdura della stagione invernale appartenente alla famiglia delle Crucifere del genere Brassicacee, conosciuto ai più per il suo odore non proprio gradevole e per il sapore particolare dalle note delicate e lievemente dolciastre.
Ma le ragioni per cui apprezzare e utilizzare il cavolfiore sono molte, scopriamole insieme.
Proprietà
Consumare regolarmente cavolfiore – sia cotto che crudo – è un vero e proprio toccasana per la nostra salute. Il basso contenuto calorico, di appena 25 calorie ogni 100 grammi, lo rende l’alimento perfetto per chi sta seguendo una dieta ipocalorica e ha bisogno di vitamine, sali minerali e fibre. Il cavolfiore, infatti, come gran parte delle Brassicacee (tra cui cavoli, broccoli e verze) è ricco di acido folico, calcio, ferro, fosforo e vitamina C. Inoltre, è un ottimo rimedio contro le problematiche cardiovascolari, come la pressione alta, grazie all’ottimo contenuto di potassio e di amminoacidi fondamentali per il nostro organismo. Poi, a migliorare la concentrazione e la stanchezza del sistema nervoso derivante dallo stress ossidativo può contribuire la presenza della vitamina K all’interno dell’ortaggio, che rappresenta una sostanza importantissima soprattutto per chi segue un’alimentazione vegetariana o vegana. Infine, sempre per chi non mangia proteine di derivazione animale, un’altra ragione per consumare di frequente il cavolfiore è l’elevata percentuale di clorofilla, in grado di favorire la produzione di emoglobina contribuendo alla rigenerazione dei tessuti cellulari.
I tipi di cottura
La versatilità del cavolfiore in cucina è uno dei motivi per cui dovremmo amare in particolar modo questo ortaggio dalle mille proprietà. Però, è bene sapere che qualunque sia il tipo di preparazione scelto è preferibile lessarlo preliminarmente in modo da eliminare il sapore intenso e l’odore poco gradevole che potrebbe emanare durante la cottura. Per lessarlo, per prima cosa pulite il cavolfiore eliminando le foglie esterne e tagliando con un coltello il gambo o incidendo la base a metà in modo da suddividere le cimette con più facilità. Cercate di ricavare dei pezzetti più o meno delle stesse dimensioni per ottenere una cottura che richieda una tempistica omogenea. A questo punto, riempite con dell’acqua una pentola dai bordi alti così da ricoprire totalmente il cavolfiore e aggiungete qualche goccia di limone (o un pezzetto di mollica di pane) in modo da ridurre l’odore che si sprigionerà durante la cottura. Lasciate cuocere a fiamma dolce per circa 20-25 minuti fino a che non risulterà abbastanza morbido se infilzato con i rebbi di una forchetta. Ora non vi resterà che scolarlo e condirlo a piacimento o utilizzarlo come base per un altro tipo di preparazione, per esempio in padella. Dopo aver lessato il cavolfiore per 10-15 minuti (in questo caso è meglio ridurre il tempo di cottura in modo da evitare che si sfaldi) saltatelo in padella insieme a uno spicchio d’aglio e a un filo d’olio per qualche minuto e comunque fino a che non comincerà a imbiondirsi. Se notate che il cavolfiore è troppo asciutto potete aggiungere qualche cucchiaio di acqua e abbassare leggermente la fiamma. Ma un altro modo molto apprezzato è quello che prevede il forno, che vi consentirà di preparare numerosi tipi di ricette in modo facile e veloce. La preparazione più semplice prevede di disporre le cimette su una teglia coperta con carta forno e di condirle con olio, sale, pepe e pangrattato. Poi, infornate in forno preriscaldato a 180° per 15 minuti. In alternativa, per una variante più gustosa potete passare il cavolfiore in latte e uova o condirlo direttamente con uno strato di besciamella e del parmigiano grattugiato. Infornate a 200° per circa 10 minuti e, prima di servire, controllate che la superficie non si secchi eccessivamente.
Idee in cucina
Già dai tipi di cottura si può intuire quanto il cavolfiore sia versatile in cucina: da crudo può essere aggiunto in insalata o gustato semplicemente insieme ad altre verdure con un’emulsione di aceto e limone. Da cotto, invece, al gratin o in padella, può essere utilizzato come ingrediente principale di soufflé, sformati o primi piatti a base di pasta o di riso. Ecco 5 idee da cui trarre ispirazione.
- Minestra di cavolfiore. Il comfort food per eccellenza con l’arrivo dei primi freddi è senz’altro questa minestra di cavolfiore arricchita con patate e pasta. Per rendere il tutto ancora più cremoso, frullate parte dei cavolfiori con le patate e condite con una generosa aggiunta di parmigiano grattugiato o in scaglie così da ottenere un risultato ancora più filante.
- Sformato di cavolfiore. Una ricetta che potreste servire in diversi modi: come portata unica, contorno originale o antipasto sfizioso. Preparate un composto con uova, latte, besciamella e grana, unite anche le cimette di cavolfiore precedentemente sbollentate e cuocete in forno in comodi pirottini monoporzione o direttamente in una pirofila imburrata e infarinata.
- Cavolfiore fritto al curry. Un’idea gustosa per cucinare il cavolfiore in modo originale e diverso dal solito. Preparate una pastella con farina di ceci, di frumento e un cucchiaino di curry. Dopo aver cotto al vapore il cavolfiore, passate le cimette nella pastella e friggetele in olio bollente per qualche minuto. Servitele ancora calde per un aperitivo sfizioso.
- Crema di cavolfiore. La consistenza morbida del cavolfiore si presta benissimo per cucinare creme e vellutate per primi piatti o secondi di carne o di pesce. In questo caso, la dolcezza del cavolfiore si sposa alla perfezione con la sapidità delle sarde: per un tocco in più copritele con della granella di nocciole così da avere un equilibrio di sapori e consistenze ancora più soddisfacente.
- Ragù di cavolfiore. Vegetariani e vegani saranno piacevolmente colpiti da questa preparazione che se non ha l’aspirazione di sostituirsi al classico ragù di carne, almeno regala un’alternativa in più a chi non mangia carne o derivati. Otterrete un sughetto perfetto con cui condire primi piatti o bruschette: basterà frullare le cimette in modo da ridurle in briciole e farle saltare con un soffritto a base di cipolla e odori. A metà cottura unite il pomodoro e proseguite fino a che non avrete una consistenza morbida e cremosa.