Castagne e marroni: quali sono le differenze
Castagne e marroni sono la stessa cosa? Nonostante siano molto simili, no. Ecco quali sono le differenze tra questi due frutti autunnali.
Diapositiva dell’autunno: un manto di foglie scricchiolanti sotto le quali si nasconde una moltitudine di ricci al cui interno ci sono dei frutti insoliti e curiosi, le castagne. Chiamarle in questo modo o, in alternativa, marroni non è un vezzo, né tantomeno una variante dialettale. Sebbene siano parenti affini – diciamo cugini – castagne e marroni sono profondamente diversi tanto nell’aspetto quanto nel gusto. Scopriamo insieme tutte le differenze.
Origine
In origine c’erano solo le castagne: potremmo iniziare così per spiegare la storia di questi frutti apprezzati e utilizzati soprattutto nella realizzazione di dolci e secondi piatti autunnali. La castagna, infatti, è una pianta selvatica che era ben nota già ai tempi del Medioevo, quando era conosciuta come albero del pane. Il motivo di questo appellativo era legato al fatto che all’epoca rappresentava l’alimento dei poveri per eccellenza, grazie al suo elevato contenuto di amidi e proteine: portare in tavola le castagne garantiva infatti l’assunzione di tutti i nutrienti indispensabili per un pasto completo. Questa caratteristica, insieme al sapore dolce e piacevole, hanno fatto in modo che in seguito si passasse da una raccolta spontanea a una vera e propria coltivazione. Ed è qui che entrano in gioco i marroni, qualità superiore e ben distinta, nata proprio in seguito a innesti e incroci sperimentati sulla versione più classica.
Aspetto
Parliamo ora della differenza meno visibile a occhio nudo: mentre il riccio della castagna può arrivare a contenere ben sette frutti, in quello del marrone potete trovarne al massimo tre. Proprio per questa ragione, la dimensione della castagna è ben più piccola rispetto a quella del marrone che appare molto più tondeggiante e regolare. Le castagne, di contro, presentano una parte più schiacciata formatasi per farsi spazio all’interno del riccio. Un altro segno distintivo dei marroni, più evidente, è la buccia che ha una colorazione più chiara con delle striature tendenti al rossiccio. Nel caso delle castagne invece potete notare una pelle di color bruno scuro senza particolari sfumature. Anche la consistenza della pellicola – che separa il frutto dalla buccia – è più resistente e difficile da rimuovere nella castagna rispetto al marrone, in cui la superficie liscia e regolare ne facilita la rimozione.
Gusto
Non è un caso che i marrons glacés si chiamino in questo modo: i marroni rispetto alle castagne hanno infatti un sapore molto più dolce e deciso che si presta alla perfezione nella preparazione dei dessert o per arricchire risotti e zuppe. Al contrario, le castagne presentano un gusto più neutro e delicato che le rende ideali per accompagnare secondi piatti a base di carne magari cucinandole al forno o bollite. In alternativa, sono perfette anche ridotte in farina come ingrediente di ricette quali: castagnacci, creme o salse.
Come si cucinano le castagne e i marroni?
La cottura delle castagne e dei marroni varia a seconda del tipo di piatto che si desidera preparare. Le castagne sono più comunemente bollite, arrostite o cotte al forno. Per arrostirle, basta praticare un’incisione sulla buccia e metterle in forno a 200°C per circa 30 minuti. Le castagne bollite, invece, vengono cotte in acqua per 20-30 minuti e sono ottime da mangiare come snack o aggiungere a zuppe e piatti salati. I marroni, data la loro consistenza più soda e il sapore dolce, si prestano maggiormente alla preparazione di dolci e piatti elaborati. Sono ideali per essere trasformati in marrons glacés, ma si possono anche bollire, arrostire o utilizzare in ricette più complesse come risotti e piatti a base di carne.
Come si conserva correttamente castagne e marroni?
Conservare correttamente castagne e marroni è fondamentale per mantenerne il sapore e la freschezza. Se acquistate castagne fresche, è consigliabile conservarle in un luogo fresco e asciutto, possibilmente in un sacchetto di carta per evitare che si formino muffe. Le castagne fresche possono essere conservate anche per un massimo di 2 settimane in un frigorifero. I marroni, essendo un prodotto più pregiato, tendono ad avere una durata di conservazione inferiore rispetto alle castagne. Per prolungarne la freschezza, è meglio riporli in frigorifero e consumarli entro pochi giorni dall’acquisto. Se desiderate conservarli a lungo, è possibile congelare sia le castagne che i marroni dopo averli cotti. In alternativa, si possono anche essiccare per poterli usare in diverse ricette durante tutto l’anno.
Quali sono i benefici nutrizionali di castagne e marroni?
Le castagne sono un alimento altamente nutriente e povero di grassi, ricco di carboidrati complessi e fibre. Questo le rende un alimento ideale per chi segue una dieta bilanciata, poiché favoriscono il senso di sazietà e sono una buona fonte di energia. Inoltre, le castagne contengono vitamina C, che è utile per il sistema immunitario, e minerali come il potassio e il magnesio. I marroni, pur essendo più dolci, hanno valori nutrizionali simili a quelli delle castagne, ma con un contenuto di zuccheri più elevato. Grazie alla loro dolcezza naturale, i marroni sono ideali anche per le persone che cercano alternative naturali ai dolci raffinati. Entrambi i frutti sono naturalmente privi di glutine, il che li rende un’opzione ideale per chi soffre di celiachia.
Castagne o marroni: qual è la scelta migliore per le ricette?
La scelta tra castagne e marroni dipende molto dal tipo di ricetta che si vuole realizzare. Se state preparando un piatto salato, come un contorno o un ingrediente per un risotto, le castagne sono la scelta migliore grazie al loro gusto più delicato e neutro. D’altra parte, se volete realizzare un dolce, come un castagnaccio, una torta o dei marrons glacés, i marroni sono l’ingrediente perfetto grazie al loro sapore più dolce e deciso. Sebbene entrambi i frutti possano essere utilizzati in una vasta gamma di preparazioni culinarie, la loro differente consistenza e sapore fanno sì che ognuno di essi si adatti meglio a determinate ricette.