Bollette in vetrina nei ristoranti: i ristoratori protestano e spiegano i possibili aumenti
La campagna nazionale Bollette in vetrina denuncia il drastico aumento dei costi per ristoratori e baristi: così i clienti possono capire.
Il tanto discusso quanto preoccupante tema dei rincari colpisce anche il mondo della ristorazione: i costi di gestione in continua crescita stanno delineando il profilo di una vera e propria emergenza che peggiora a vista d’occhio e le misure del Governo, insufficienti, stanno spingendo i singoli commercianti a denunciare il caro energia in modo autonomo e anche fantasioso. Vediamo come.
D’ora in avanti, nelle vetrine di bar e ristoranti non ci saranno solo menu, foto, segnalazioni da parte di guide e prezzi ma anche bollette. Le fatture di gas ed energia dei singoli esercizi verranno esposte in modo ben visibile così che i clienti possano sapere qual è la situazione economica dei commercianti e comprendere il motivo del drastico aumento dei prezzi. Bollette in vetrina, questo il nome dell’iniziativa, è stata definita una vera e propria “operazione di trasparenza a livello nazionale per mostrare a cittadini e avventori in quale drammatica situazione le imprese sono costrette a operare”. Anche Aldo Cursano, vicepresidente di Fipe-Confcommercio, ha dichiarato “Con aumenti dei costi dell’energia del 300% si lavora con una pistola puntata alla tempia. Se il Governo non interviene o si agisce sui listini o si sospende l’attività. Contiamo sulla sensibilità dei cittadini e dei clienti perché fare lo scaricabarile dei costi è proprio quello che non vorremmo fare”.
“Per questo Fipe-Confcommercio” , ha aggiunto “ha chiesto al governo di potenziare immediatamente il credito di imposta anche per le imprese non energivore e non gasivore. Un credito di imposta del 15% per l’energia elettrica non è assolutamente adeguato agli extra costi che le imprese stanno sostenendo ora. Occorre però fare presto, altrimenti si rischia di innescare una spirale inflazionistica destinata a gelare i consumi”.