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Ecco quanto aumenteranno le bollette per i ristoratori

di Chiara Impiglia • Pubblicato 7 Settembre 2022 Aggiornato 4 Gennaio 2023 13:15

L’aumento dei costi energetici minaccia il settore terziario, in particolare i ristoratori. Ecco qualche numero.

L’aumento dei prezzi, e quindi dei costi, minaccia molte delle attività commerciali e degli esercizi pubblici presenti nel nostro Paese. Da Nord a Sud, negozi alimentari, hotel, bar e ristoranti stanno mettendo in atto piani di risparmio che prevedono orari di lavoro ridotti o aperture a singhiozzo: l’unica soluzione momentanea per ridurre il caro energia. Nonostante l’intento di adottare una sobrietà energetica per cercare di sopravvivere all’autunno, migliaia di attività sono in allarme e chiedono aiuto al Governo con l’attuazione di provvedimenti più ampi e incisivi che riducano il carico fiscale sulle bollette. È sempre più elevata, infatti, l’incidenza dei costi dell’energia sui fatturati delle imprese del settore terziario. Per capire meglio la situazione, vediamo insieme qualche numero.

Secondo l’indagine di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, realizzata su 703 imprese, la crescita dei costi va dal +181% nel dettaglio alimentare al +161% per alberghi-ricettività e +123% per la ristorazione, al +119% e +116% per i negozi non alimentari ed i servizi, in un anno (2022-2021). A soffrirne di più sono sicuramente alberghi e ristoranti ossia quei settori che devono fare fronte a numerose spese.

In generale, il 15% delle attività terziarie vede il rischio di chiusura e il 10% di sospensione temporanea dell’attività. Il segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, Marco Barbieri, ha sottolineato che “Gli interventi devono essere molto rapidi per evitare una vera e propria recessione e indesiderati lockdown per le imprese”. A Roma, ad esempio, le difficoltà crescono velocemente, se per il momento non sono ancora state registrate delle chiusure il rischio per i prossimi mesi è sempre più evidente. Ma non è solo la Capitale a preoccupare, da Firenze a Napoli lo scenario si ripete. Il direttore generale di Confcommercio Campania, Pasquale Russo, parla dei panificatori che vivono “una situazione drammatica. Con i forni quasi sempre accesi fanno i conti con un aumento straordinario delle bollette e delle materie prime. Anche ristoranti e bar sono in una situazione di difficoltà; come la grande e piccola distribuzione: i supermercati stanno riducendo l’orario di lavoro (solo mezza giornata la domenica, aprono più tardi la mattina o chiudono prima la sera gli altri giorni). In questo momento le attività stanno cercando di resistere, molto dipenderà dall’autunno. È in atto il tentativo di ridurre i consumi energetici incidendo sugli orari. Bisogna intervenire, dalla logistica al commercio al turismo”. Poi, interviene anche il direttore di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni, ricordando l’iniziativa Bollette in vetrina e portando l’esempio di una macelleria dove i costi della luce sono passati dai 628 euro del 2021 agli attuali 3.500 euro. A rischio un intero settore economico, i ristoratori riusciranno a scamparlo?