The Coat Club in Abruzzo: laboratorio sartoriale con cucina
Da The Coat Club, in Abruzzo, le materie prime locali danno vita a una proposta gastronomica che guarda a oriente.
L’Abruzzo che non ti aspetti. In un’area artigianale nel comune di Cepagatti, con Chieti sullo sfondo e l’Adriatico a pochi chilometri, sorge il laboratorio sartoriale di Gianni Tonon e di sua moglie Elena. In gergo, quelli come loro si chiamano façonnier: produttori che lavorano con materiali forniti dai clienti. I capispalla da donna realizzati nella ditta dei Tonon possono infatti fregiarsi di alcuni dei più importanti marchi della moda internazionale. Da circa un anno, sul tetto dell’azienda sorge anche un luogo vocato alla ristorazione ma che è altresì una sorta di wunderkammer contenente opere d’arte e pezzi di artigianato orientali. Coerentemente con l’ambiente, anche la proposta gastronomica guarda a est, sebbene sia realizzata con eccellenti materie prime locali. L’insegna recita The Coat Club: un cappotto cucito su misura dei proprietari, da sempre affascinati dall’Asia e appassionati di cose belle e cibo buono.
Il locale
Una scala elicoidale esterna al laboratorio conduce gli ospiti a un ampio terrazzo con ulivi, potati a mo’ di bonsai, e tavoli colorati. Qui si trova un poliedro dai vetri fotocromatici, al cui interno c’è un altro cubo che ospita le cucine, mentre ai lati dello stesso si sviluppano due ampie sale. La prima è dedicata alla Via della Seta, l’altra alla Via delle Spezie. Oltre ai tanti elementi orientali di pregevole fattura, sono presenti anche un bancone e diversi tavoli di ampiezza notevole con sedie molto comode. Le pareti sono invece coperte da una carta da parati ecologica, realizzata con alghe della Laguna di Venezia.
Lo Chef e la selezione delle materie prime
In cucina, al The Coat Club, c’è Mirco D’Amico, giovane pescarese che ha collezionato esperienze importanti in giro per l’Italia e per il mondo. Un percorso, il suo, in bilico tra tradizione abruzzese, fascinazione per il Sol Levante e cucina di respiro internazionale. La profonda conoscenza del territorio lo ha portato a selezionare agricoltori e allevatori che gli garantiscono materie prime di indubbia qualità. Le carni, ad esempio, sono di maialino nero e manzetta abruzzese mentre per quanto riguarda il pesce si affida ai pescatori della vicina San Salvo, contando anche sulla grande competenza in materia del patron Gianni Tonon. I prodotti da forno sono tutti fatti in casa, partendo da farine di grani autoctoni: dai bao ai grissini, passando per l’Hokkaido Milk Bread.
L’offerta gastronomica
Sono due i menu degustazione disponibili: L’eredità di Sun Tzu e La Via della Seta, rispettivamente a 75 e 100 euro. Non manca anche una proposta vegetariana (Veg Voyage) a 60 euro. Tra i piatti che meglio sintetizzano la filosofia fusion del The Coat Club ci sono di sicuro il Carpaccio di manzetta abruzzese di Campo Imperatore con pepe di Sichuan e cardamomo su Crystal Bread, il Brodetto-yam che congiunge idealmente l’Adriatico con la Thailandia, dove il pescato locale è accompagnato da patata dolce e fungo orecchio di Giuda, servito in un brodo piccante di crostacei in latte di cocco con lemon grass e un mix di spezie, e poi, a rendere omaggio alla tradizione pastorale abruzzese, c’è la Pecora the coat-ora, ovvero la versione orientaleggiante della famosa Pecora alla cottora (altrimenti detta alla callara) con salsa teriyaki, patate, carote e cipolla.
Vini e cocktail
Nella carta dei vini si alternano etichette convenzionali di pregio e bottiglie di produttori emergenti, soprattutto abruzzesi, a vocazione biologica e naturale. Poi, c’è una ragionata offerta di Sakè. A dirigere il bar Tommaso Mauro, formatosi all’Accademia del Jerry Thomas di Roma e che per The Coat Club ha pensato una serie di signature cocktail da abbinare ai piatti del menu. Oltre ai suoi drink, non mancano i classici per l’aperitivo o il dopocena. Infine, c’è anche una proposta interamente incentrata sui punch.
Progetti futuri
Dal mondo del fashion a quello dell’ospitalità e della ristorazione, l’avventura dei Tonon è solo all’inizio. Nel 2023 è prevista l’apertura di un hotel di charme sulla costa teatina con annesso un trabocco d’epoca. Nel 2024, un castello medioevale a Spoltore verrà invece trasformato in una struttura ricettiva con suite di lusso e SPA.