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Pericoli al supermercato: come evitare i batteri più comuni

di Marta Manzo 23 Maggio 2024 13:35

Vi diamo qualche informazione utile per fare la spesa ed evitare la contaminazione di batteri dannosi per la salute.

Allarmi per rischio contaminazione e ritiri per presenza di listeria o salmonella: andare al supermercato può sembrare ormai un giro di roulette russa. Il pericolo di incappare in batteri mortali sembrano sempre più dietro l’angolo. In realtà, al di là dei doverosi richiami – in caso il problema sussista realmente – esiste, per fortuna, il modo di evitare qualsiasi rischio ed è valido per qualsiasi batterio.

Stafilococco aureo

frutta e verdura al supermercato

Oltre a causare mal di gola e tonsilliti, lo stafilococco aureo, che si trova anche nelle mucose di portatori sani, può favorire intossicazioni alimentari. Di solito, i cibi più a rischio sono quelli a base di latte o di uova – creme, panna, gelati, formaggi freschi non pastorizzati, maionese – ma anche di carne macinata. Una volta nell’alimento, il batterio si moltiplica e, mentre cresce, emette una tossina: la vera causa dell’intossicazione.

Nel formaggio la ricerca degli stafilococchi è utilizzata perfino come criterio di igiene del processo di lavorazione: se ce ne sono troppi vuol dire che il livello di igiene è basso. Per prevenire la presenza delle tossine dello stafilococco aureo negli alimenti è quindi necessario lavare bene le mani, pulire le superfici di lavoro e cucinare, in caso di tosse e raffreddore, con le dovute accortezze.

Listeria monocytogenes

ragazza al supermercato

Come avevamo spiegato più nel dettaglio qui, questo batterio è molto diffuso nell’ambiente in cui viviamo. Tra gli alimenti in cui il listeria monocytogenes è stato riscontrato più spesso ci sono sicuramente il pesce, la carne, le verdure crude e il latte non pastorizzato. Quindi numerosi latticini, come formaggi molli e burro, würstel e anche cibi trasformati, insalate pronte, panini, pesce affumicato. Per evitare il rischio di contaminazione, basta seguire le generali norme di igiene: cuocere i cibi e lavare bene frutta e verdura prima di consumarle.

Bisogna, inoltre, separare le carni crude dalle verdure e dai cibi cotti e pronti al consumo, così come è necessario scegliere prodotti a base di latte pastorizzati. Nella preparazione dei pasti, invece, è bene lavarsi con cura le mani, anche più volte, così come è utile sciacquare gli utensili da cucina dopo averli usati con alimenti crudi. Infine, è consigliato consumare gli alimenti deperibili in tempi brevi.

Escherichia coli

carrello al supermercato

È la specie di enterobatterio più conosciuta del genere Escherichia. Nel caso dei cibi, bisognerebbe lavare bene le mani prima di preparare gli alimenti, soprattutto dopo aver toccato la carne cruda così come dopo essere venuti a contatto con animali. La carne, poi, dovrebbe cuocere ad almeno 70°C per almeno un paio di minuti. E, per evitare contaminazioni incrociate, bisognerebbe preparare e conservare la carne cruda separatamente da quella cotta, senza poggiarla sulla stessa superficie e senza utilizzare gli stessi utensili. Verdure e frutta, invece, vanno lavate con acqua potabile e la seconda va sbucciata prima del consumo, soprattutto se mangiata cruda. Infine, per quanto riguarda l’acqua, il consiglio è di bere soltanto quella dichiarata potabile.

Yersinia enterocolitica

corsie del supermercato

La trasmissione di questo batterio avviene per ingestione di acqua o alimenti contaminati da materiale fecale, crudi o poco cotti. Il yersinia enterocolitica può contaminare, in particolare, la carne di maiale ma anche altri alimenti come latte, uova e pesce, così come patate, riso, carote e vegetali detti di quarta gamma, cioè in busta e pronti al consumo. Per rallentarne la crescita a livello produttivo, sono buoni metodi la salagione e la pastorizzazione mentre in casa, per evitare rischi, è bene consumare velocemente i prodotti che potrebbero essere contaminati – cuocendoli – ed evitare, così, che rimangano troppo tempo in frigorifero.

Salmonella

Uova fresche

È l’agente batterico più comunemente isolato in caso di infezioni trasmesse da alimenti. L’infezione si trasmette per via oro-fecale, attraverso l’ingestione di cibi o bevande contaminate o per contatto, cioè attraverso la manipolazione di oggetti o piccoli animali in cui siano presenti le salmonelle. Tra gli alimenti a rischio ci sono le uova crude e i derivati a base di uova, il latte crudo e i suoi derivati, le carni, i preparati per dolci, i gelati, la frutta e la verdura contaminate durante il taglio. Veicoli dell’infezione, infatti, oltre alle superfici sono anche gli utensili. Per prevenire il rischio di salmonellosi, il consiglio è quello di lavare e sanificare tutto, comprese le mani, prima, durante e dopo la preparazione.

Campylobacter

Signora che fa la spesa al supermercato

Gli avicoli sono invece uno dei principali serbatoi delle diverse specie di campylobacter, batterio che può portare la campylobatteriosi, la cui manifestazione più grave è rara ma può verificarsi, soprattutto in soggetti molto anziani o molto giovani e vulnerabili. La sua diffusione è il motivo per cui non bisogna lavare la carne di pollo cruda che, insieme ad acqua, latte, molluschi bivalvi (sempre crudi), è tra i veicoli maggiori. Anche in questo caso, il metodo è semplice: non manipolate i cibi crudi senza aver seguito le normali norme igieniche, durante le fasi di preparazione e, dopo, per la conservazione dei cibi. E non lavare il pollo.

Prima della spesa: pulire i carrelli

Carrello al supermercato

Un consiglio molto valido è, una volta al supermercato, quello di pulire il maniglione del carrello della spesa con un prodotto germicida. È un ottimo modo per evitare di incappare, per sbaglio, in contaminazioni da batteri dovuta proprio alla scarsa igiene. Le manopole dei carrelli, infatti, sono un vero e proprio ricettacolo di batteri, soprattutto di Escherichia coli.