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Perché alla vigilia di Natale si mangia pesce?

di Candy Valentino 24 Dicembre 2022 11:00

Sono molte le famiglie italiane che, per il cenone della Vigilia, rispettano la tradizione e propongono un menu tutto a base di pesce. Vi spieghiamo, allora, quali sono le origini religiose e pagane di questa usanza.

Per il cenone della Vigilia, la maggior parte degli italiani decide di seguire la tradizione e proporre quindi un menu tutto a base di pesce. Ma in quanti conoscono il motivo di questa usanza gastronomica? Ve lo spieghiamo noi.

La tradizione cattolica

Nella tradizione culinaria del nostro Paese, molte delle scelte che si devono fare per comporre un menu sono legate alle festività e ai precetti della Chiesa Cattolica. Per esempio, durante i venerdì di Quaresima, in occasione delle Vigilie delle festività della Pentecoste, di Ognissanti e del Natale, sono prescritti digiuni e raccomandati pasti semplici e scarni in segno di rispetto, riflessione interiore, distacco dalle cose materiali e devozione. Se siete interessati, a riguardo, esiste ancora un antico testo storico curato da Papa Benedetto XV e pubblicato nel 1917, il Codice di Diritto Canonico, che offre indicazioni precise e puntuali (successivamente superate con la Costituzione Apostolica Paenitemini sulla penitenza cristiana, pubblicata nel 1966 e firmata da Papa Paolo VI).

Bignè al salmone

Se nei testi sacri l’astensione dalla carne in alcuni giorni del calendario liturgico corrisponderebbe a una forma di rispetto per Gesù, il divieto di mangiare la carne durante la vigilia di Natale è poi diventata anche parte di un’usanza popolare che, da sempre, contrappone questo alimento al pesce e agli altri prodotti del mare. Tra l’altro, secondo alcune credenze pagane, i pesci (al contrario degli animali di terra) non sarebbero abitati da spiriti maligni. 

Cosa vuol dire mangiare di magro

Ecco perché la sera del 24 si usa mangiare dunque di magro. Tuttavia, usanze religiose e pagane sono ormai state superate e, dato che gli italiani hanno ormai l’abitudine di celebrare il Natale a tavola con la famiglia tanto la sera del 24 dicembre quanto durante il pranzo del 25 dicembre, la Vigilia prevede al giorno d’oggi tavole imbandite, vini buoni per brindare alla mezzanotte e ricette a base di pesce e formaggio.

Paradossalmente, quindi, da un precetto che voleva orientare a evitare cibi ricercati o costosi si è finiti per legare questo giorno ad alimenti piuttosto sontuosi e ricchi come crostacei, cozze, vongole e ostriche. Basti pensare che mediamente un piatto di tagliatelle al ragù costa decisamente meno di un piatto di spaghetti con le vongole veraci. 

Infatti, il lauto banchetto della Vigilia richiede solitamente una lunga preparazione ed è parte della tradizione di ogni famiglia, soprattutto nel centro e nel sud Italia. Dal salmone al capitone, passando per le alici fritte e i gamberi, fino ad arrivare alla mousse di sgombro e al baccalà, i piatti tipici possono variare, e di molto, di regione in regione e in base alla fantasia di chi si mette ai fornelli. L’importante è l’abbondanza.