5 segnali che stai mangiando poche verdure
Quando assumiamo poche verdure, e quindi poche vitamine, fibre e altri nutrienti, il nostro corpo ci manda dei segnali che dovremmo essere in grado di riconoscere. Ne abbiamo elencati 5, tra cui l’aumento di peso, la sonnolenza e le difese immunitarie basse.
L’indicazione di consumare almeno cinque porzioni quotidiane tra frutta e verdura rimane una delle poche raccomandazioni che non ha subito contraddittori o ripensamenti da parte della comunità scientifica. Sappiamo che ormai, soprattutto in fatto di alimentazione, ogni posizione non fatica a trovare una tesi contraria e apparentemente altrettanto valida.
Sulle verdure questo non è accaduto: è pensiero unanime che assicurarsi giornalmente la giusta dose di fibre, vitamine e sali minerali sia fondamentale per il benessere generale del nostro organismo. L’importanza di consumare ad ogni pasto un’abbondante porzione di ortaggi di stagione garantendo così la varietà di ciò che si mangia è direttamente proporzionale alle conseguenze – non proprio piacevoli – che possono scaturire da una scarsa ed errata assunzione. Vediamo insieme allora quali sono i segnali che ci fanno capire che stiamo mangiando poche verdure.
Difese immunitarie basse
Gran parte delle verdure che consumiamo abitualmente sono ricche di vitamina C: pensiamo per esempio a tutti gli ortaggi dal colore rosso o arancione – come cavolo rosso, pomodori, peperoncino, peperoni – o anche ai broccoli e ai cavoletti di Bruxelles. Non avere il giusto apporto di questa importante vitamina ha come conseguenza diretta l’abbassamento delle difese immunitarie. Ciò vuol dire che il fisico combatte con più difficoltà i malanni di stagione, contraendo spesso raffreddori, febbri e problemi alle vie respiratorie.
Ma la carenza di vitamina C può comportare anche frequenti infiammazioni alle gengive e una maggiore sensibilità dei capillari causando con più facilità lividi e arrossamenti della pelle.
Stanchezza cronica
Tutte le verdure a foglia verde, ma anche asparagi e lenticchie e fagioli, sono una fonte preziosa di vitamine del gruppo B e di acido folico. Non consumare a sufficienza questa tipologia di ortaggi può determinare una carenza di folati con la conseguenza di avere una sensazione di stanchezza cronica apparentemente non motivata da uno sforzo o una fatica specifica. In questo senso, anche l’umore ne può risentire: abbastanza comune può essere infatti sentire un generale senso di inedia e apatia.
Scarsa concentrazione
Esiste una sostanza di origine vegetale – che si trova soprattutto in carote, spinaci, cavoletti di Bruxelles, radicchio rosso, piselli e lattuga – strettamente collegata all’efficienza della nostra memoria nonché alla capacità di concentrazione. La luteina, questo il nome, è anche un importante antiossidante coinvolto in particolare nella protezione della vista e di eventuali patologie oculari.
Uno scarso consumo di verdure può avere quindi come effetto collaterale un senso generale di confusione mentale e di scarsa capacità di concentrazione.
Stitichezza
La maggior parte dei problemi digestivi deriva proprio dalla scarsa assunzione di verdure. Le fibre e l’alta percentuale di acqua in esse contenuti sono alleati preziosi per la salute del nostro intestino consentendoci di liberarci dalle tossine con regolarità e facilità. Al contrario, un intestino poco idratato potrà causare problemi come emorroidi, stipsi e diverticolosi.
Tendenza ad ingrassare
Se aumentate progressivamente di peso senza aver cambiato apparentemente il vostro regime alimentare, chiedetevi se state assumendo la giusta quantità di verdure. Forse la vostra alimentazione è sbilanciata verso alimenti ricchi di carboidrati e grassi che, di solito, sono i principali antagonisti delle verdure.
Per compensare l’ottima capacità saziante derivante dalle fibre molto spesso si tende ad aumentare il consumo di pasta, pane e grassi. Recuperando invece la regola del piatto unico composto da una dose prevalente di verdure invertirete con facilità la rotta del vostro peso corporeo.
