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CIBO KOSHER: tutte le regole dell’ebraismo sul cibo

di Chiara Impiglia 20 Marzo 2023 14:00

Definito kosher o kasher, termine che letteralmente significa idoneo, il cibo consumato dagli ebrei osservanti deve seguire determinati precetti, quelli che rientrano nella Casherut, il più alto riferimento della religione ebraica sull’alimentazione basato sulla Torah. Se volete saperne di più, ecco la nostra piccola guida su tutte le regole dell’ebraismo sul cibo.

A determinare le nostre scelte alimentari non ci solo le esigenze e i gusti personali ma anche le religioni. Quella ebraica, ad esempio, presenta una serie di regole sugli alimenti e sulla loro preparazione particolarmente interessante.

Definito kosher o kasher, termine che letteralmente significa idoneo, il cibo consumato dagli ebrei osservanti deve infatti seguire determinati precetti, quelli che rientrano nella Kasherut, il più alto riferimento della religione ebraica sull’alimentazione basato sulla Torah. Così, nel rispetto del concetto secondo cui l’atto del cibarsi deve avvenire in modo ragionato e non meccanico così che l’uomo possa distinguersi dagli animali, sappiate che quando il popolo ebraico va a fare la spesa, si mette ai fornelli e infine si siede a tavola deve seguire delle vere proprie regole. Regole che riguardano tanto la scelta dei prodotti alimentari tanto e la loro preparazione quanto il loro consumo. Se siete curiosi, ecco quali sono quelle più importanti.

Le regole generali

Partendo dalle regole generali, quelle più conosciute anche da chi non è ebreo, la più importante è sicuramente quella che riguarda il consumo di carne e latticini, due alimenti non solo non possono essere consumati nello stesso pasto ma non possono neanche essere lavorati insieme. Ecco perché le famiglie ebraiche di solito possiedono servizi di piatti e set di pentole diversi per i due tipi di alimenti.

Poi, un’altra norma fondamentale riguarda sempre la carne. Ma anche al pesce. Infatti, se questi due cibi possono essere consumati nello stesso pasto, è necessario, prima di passare dall’uno all’altro, sciacquarsi la bocca con un po’ di vino. Infine, uno dei precetti più restrittivi ma che deve essere sempre tenuto in considerazione è quello secondo cui per cucinare cibo kosher, non possono essere utilizzati utensili per cibo non kosher.

Gli animali permessi e quelli proibiti

Carne bianca

Entrando un po’ più nello specifico, dovete sapere che a essere molto precise sono anche le indicazioni riguardanti gli animali che possono essere mangiati e quelli che invece sono proibiti.

Tra quelli ruminanti che hanno lo zoccolo spaccato in due sono ammessi la mucca, il vitello, la pecora e la capra mentre sono vietati il coniglio, il maiale, il cammello e il cavallo. Tra i volatili da cortile sì a galline e no ai rapaci. Infine, se i pesci che hanno sia pinne che squame possono far parte della dieta, l’anguilla, i frutti di mare, il caviale, i pesci gatto, la coda di rospo e qualche altro esemplare meno noto sono invece del tutto vietati.

Il motivo? Non è chiaro. Una delle interpretazioni più plausibili è che, non essendo i padroni del mondo, dobbiamo avere il massimo rispetto per tutto ciò che ci circonda, ad esempio mangiando solo gli animali con dimensioni più piccole.

La macellazione

Carne

Vi sarà sicuramente capitato di leggere sull’insegna di una macelleria il termine kosher. Soprattutto se frequentate i quartiere ebraici delle grandi città. Questo perché, oltre a essere fondamentale la scelta dell’animale da consumare, per gli ebrei è ugualmente importante la sua macellazione e la sua successiva lavorazione.

Secondo le regole di questa religione, la macellazione della carne deve infatti avvenire secondo uno specifico rituale: dopo l’uccisione, che deve provocare all’animale la minima sofferenza possibile (ecco perché la pratica della caccia non viene pertanto accettata), l’animale deve essere attentamente esaminato per verificare che sia sano e non abbia difetti, che altrimenti lo renderebbero impuro. Infine, prima della cottura, la carne viene lasciata in acqua per mezz’ora, quindi cosparsa di sale grosso di tipo kosher e lasciata drenare per un’ora in modo tale da eliminarne totalmente il sangue.

Attenzione. Se oggi i requisiti per ottenere il marchio kosher sono numerosi e i controlli rigorosi, in molte città estere e cosmopolite non è così difficile trovare carni che ce l’abbiano. Tra l’altro, dato che lo standard qualitativo è molto alto, con un conseguente grado elevato di tutela del consumatore, all’estero i prodotti kosher vengono spesso acquistati e consumati non solo dagli ebrei osservanti ma anche da persone di altre religioni, che li ritengono salubri e sicuri.

Il divieto di consumare sangue

Carne

Già accennato prima, un altro elemento da conoscere assolutamente riguarda ancora la carne. In particolare, la presenza del sangue nella carne. Dato che la Torah vieta il consumo di sangue, rappresentazione dell’anima, sappiate che per mangiare un animale dopo la macellazione bisogna eliminarne prima tutto il sangue.

Tuttavia, il sangue non è l’unica parte del corpo che non può essere consumata: anche alcune parti di grasso addominale di bovini, ovini e caprini non sono ammesse, così come c’è divieto esplicito di mangiare il nervo sciatico.

E gli altri alimenti?

Frutta e verdura in una cesta

Passando invece a tutti gli altri cibi che fanno parte della nostra dieta quotidiana, possiamo dirvi che il miele, in quanto considerato un prodotto delle api ma non un loro secreto, è concesso e frutta, verdura e tutti i loro derivati non sono oggetto di limitazioni. Anche se, nel caso siano in scatola o surgelati, devono presentare i marchi di certificazione rabbinica che specifichino la loro idoneità.

Infine, le festività

Per finire, è curioso sapere che per la religione ebraica esistono festività che prevedono il consumo di cibi particolari, inseriti in un contesto di rituali specifici. Ad esempio, il sabato o shabbat, che inizia con il tramonto del sole del venerdì e si chiude dopo il tramonto del sabato e prevede che vengano sospese le attività lavorative (comprese quelle della cucina), vengono mangiati per cui cibi preparati in anticipo. Spesso il piatto forte è uno stufato di carne, legumi e patate o riso. Per la Pasqua ebraica invece, a dover essere rispettato è il precetto di consumare solo pane non lievitato. Per l’occasione si mangia infatti il pane azzimo che, basso e piatto, rappresenta il pane dell’umiltà.