10 vini rosati da bere in estate
Il vino rosato è perfetto da abbinare a una cena estiva. In Italia però il panorama dei rosati è così ampio e variegato che occorre fare qualche distinzione tra le tipologie di vini. Ecco una nostra selezione di quelli che berremo quest’estate!
Sfatiamo un mito: i vini rosati non piacciono solo alle donne. Piacciono a tutti coloro che amano l’estate. Infatti, sono vini perfetti per un aperitivo in terrazza, magari con vista sul mare. I vini rosati in estate non sfigurano mai a pranzo, sulla spiaggia, né tanto meno durante una cena in campagna. In più, grazie alla sapiente lavorazione dei produttori ed enologi italiani, oggi il rosato si manifesta con differenti gradazioni alcoliche e vari carichi di profumi. Ciò permette di sbizzarrirsi negli abbinamenti, accostando un calice di Rosato da Nero di Troia a della carne o un bicchiere di Sangiovese rosé a una caprese di mozzarella. La vera difficoltà sta nella scelta: infatti, potremmo ribattezzare l’Italia un Paese di Santi, Poeti e Rosati, proprio perché abbondano le etichette dedicate a questa tipologia di vino. Dunque abbiamo dovuto fare una selezione: ecco i 10 rosati da bere in estate.
- Fabri Nero di Troia Rosato – Rivera
- Hedòs Rosato Cerasuolo d’Abruzzo Dop – Cantina Tollo
- Terre Lontane Calabria Rosato Igt – Librandi
- Dogajolo Rosato – Carpineto
- Susmaniello Rosé – Varvaglione 1921
- Riviera del Garda Classico Valtènesi Chiaretto Doc – Sincette
- Rosamara 2022 Valtènesi – Costaripa
- Le Fornaci Rosè 2022 – Tommasi
- Sculanera Etna Rosato Doc – Piccini Torre Mora
- Spumante Rosé – Giannitessari
Fabri Nero di Troia Rosato – Rivera
Fabri è il nuovo rosato da Nero di Troia firmato Rivera. L’azienda della famiglia de Corato ha voluto creare una dedica speciale a Fabrizio de Corato, figlio e fratello scomparso prematuramente lo scorso anno. Le uve che hanno dato vita all’etichetta Fabri sono allevate nella nuova proprietà aziendale sita in contrada Monte Carafa a 240 metri di altitudine, ai piedi della collina con cui inizia il massiccio calcareo della Murgia, lì dove i Carafa, duchi di Andria, avevano la loro residenza di campagna. Dopo la pressatura soffice uve sono state sottoposte a 8 ore di macerazione a 5°C e successivamente il mosto fiore ha proseguito la fermentazione in acciaio a 18°C. La novità sta nell’affinamento per 4 mesi prima dell’imbottigliamento in anfore di terracotta Tava® e botti in gres porcellanato Clayver, dove si è svolta la fermentazione malolattica. Questo vino incontra alla perfezione uno spaghetto alla crema di zucchine e frutti di mare, una pizza con burrata e peperone crusco, o anche secondi a base di carne bianca.
Hedòs Rosato Cerasuolo d’Abruzzo Dop – Cantina Tollo
Da solo uve di Montepulciano site a Tollo nasce Hedòs. Questo vino rosato mutua i suoi colori brillanti da una pressatura soffice a cui segue la macerazione a freddo e l’illimpidimento del mosto. Fermenta èpo in serbatoi di acciaio inox a temperatura controllata. Il processo origina un vino dal colore rosa intenso e brillante, con un bouquet composto dai profumi di frutta rossa matura, sfumature floreali e toni speziati. Il suo gusto fresco, leggermente tannico, morbido gli permette di abbinarsi al meglio a un brodetto di pesce dell’adriatico, della trippa, arrosti di carni bianche e una degustazione di formaggi semistagionati.
Terre Lontane Calabria Rosato Igt – Librandi
Dall’incontro con Gaglioppo e Cabernet Franc nasce un rosato vellutato e fruttato, che racconta una Calabria insolita. Siamo tra Strongoli e Rocca di Neto, dove le uve vengono raccolte e sottoposte a una breve macerazione. A sorprendere è una nota salina, donata alle vigne da un terreno argilloso e calcareo figlio del mare. Si abbina alla perfezone ad aperitivi e antipasti di mare, come una bella tartare di salmone, oppure a primi delicati a base di pesce e a secondi come l’orata al forno.
Dogajolo Rosato – Carpineto
Lo chiamano il vino dei Millennial perché a questa fascia generazionale appartiene la sua produttrice ed enologa. Caterina Sacchet è la mano dietro il sapiente Dogajolo rosato di Carpineto, evoluzione del Supertuscan rosso Igt, che quest’anno compie 30 anni. Il rosato è prodotto sempre da uve Sangiovese e porta nel bicchiere note floreali di rosa, mirto e fiore di vite, a cui non mancano i profumi fruttati come la mela, il ribes e la marasca. I sentori sono delicati ed eleganti. È un vino giovane, dall’acidità spiccata, ma anche ampio ed elegante. È un vino per tutte le occasioni. Infatti, si abbina bene alla pizza, dalle più semplici alle più elaborate. Funziona anche in abbinamento con la caprese di mozzarella.
Susmaniello Rosé – Varvaglione 1921
Nel 2022 l’azienda Varvaglione 1921 ha deciso di imbottigliare il Susumaniello, un vitigno autoctono pugliese dall’anima fortemente identitaria che mancava alla cantina di Leporano. Per l’estate i bicchieri si riempiranno di Susumaniello rosé, che sarà autentico protagonista di aperitivi, pranzi e cene. Un vino dal colore chiaro, tenue, ottenuto anche grazie alla protezione dei grappoli dalla luce diretta del sole. La grande novità di questa bottiglia è il tappo in vetro, che protegge con più attenzione i sentori fruttati di questo vino. Perfetto con fresche insalate e primi a base di pesce.
Riviera del Garda Classico Valtènesi Chiaretto Doc – Sincette
Dalle uve di Groppello, Marzemino e Barbera nasce il Chiaretto Doc di Sincette. Siamo a Polpenazze del Garda. Qui, grazie a una vendemmia manuale, si selezionano i migliori grappoli dalle viti della località Picedo. Poi si procede a pigiatura e pressatura soffice, con un passaggio in anfore di terracotta e poi in tonneaux, dove svolge la fermentazione alcolica senza l’impiego di lieviti selezionati. Quello che vien imbottigliato dopo 3-4 mesi è un vino addomesticato, ma ricco di sorprese. Stupisce il suo colore rosa salmone chiaro. I suoi profumi sono accattivanti, leggermente affumicati, con note di nocciola, banana, pera e bacche rosse. Al palato sentiamo morbidezza e una buona persistenza, che permettono di abbinare questo vino ad antipasti di verdura, primi piatti leggeri, pesce di lago, carni bianche e formaggi di media stagionatura.
Rosamara 2022 Valtènesi – Costaripa
A colpire del Rosamara di Costaripa è il colore: una tenue tonalità di rosa fiorita, derivante dalla particolare vinificazione “a lacrima”, dalla quale si ottiene un mosto che rappresenta il cuore dell’acino. Esso incarna una delle due passioni dell’azienda, i Rosé e il Metodo Tradizionale, verso i quali si ha un costante studio e ricerca per ricavare la migliore espressione del terroir. Coltivate nella denominazione della Valtènesi, Groppello Gentile, Marzemino, Sangiovese e Barbera sono i vitigni selezionati per dar vita a un nettare succoso, che riporta alla bocca un’esplosione di pesca e piccoli frutti rossi, con l’aggiunta di una nota speziata di pepe nero. Ideale dall’aperitivo, esalta pesce bianco crudo, ricciola, dentice, capasanta scottata alla plancia, pepata di cozze e ogni tipo di insalata mediterranea.
Le Fornaci Rosè 2022 – Tommasi
Le Fornaci Rosè di Tommasi è una rappresentazione particolare del terroir veneto. Infatti, questo rosato prende vita da due vitigni autoctoni, Turbiana e Rondinella, crescono in sponde diverse del lago di Garda: il primo è coltivato nella zona di Sirmione, il secondo invece è sito a Peschiera del Garda. I due uvaggi vengono macerati e pressati separatamente, e in un secondo momento i due mosti fiore vengono assemblati, creando un bouquet agrumato. Al naso giungono sentori di pompelmo rosa e fiori di pesca bianca, che ritroviamo poi nel calice, a cui aggiunge un retrogusto di buccia di limone. Perfetto soprattutto per i secondi piatti di pesce o un buon pad thai.
Sculanera Etna Rosato Doc – Piccini Torre Mora
L’Etna Rosato di Piccini Torre Mora nasce lungo i fianchi dell’Etna e ne mutua tante caratteristiche. A partire dal nome. Infatti, in siciliano Sculanera significa “scalinata. Il termine indica i muretti di pietra lavica che danno vita ai pendii del vulcano e richiano con le loro forme le gradinate di un antico teatro. Al centro del calice c’è il potente Nerllo Mascalese. Il mosto viene macerato per qualche ora, processo che dona al vino un’accesa tonalità di rosa. Al naso si colgono sentori di frutti rossi, ricordi di frutto della passione e spezie. Il calice, in cui ritroviamo anche una buona mineralità, si accompagna perfettamente con frutti di mare, pasta con sughi di pesce o calamari alla griglia.
Spumante Rosé – Giannitessari
E per finire, mai privarsi dello spumante. Gianni Tessari ha creato il metodo classico Rosé, ottenuto da uve Durella e Pinot Nero, allevate in Val d’Alpone. Dopo la pressatura soffice dell’uva intera e una fermentazione controllata, questo vino effettua una seconda fermentazione in bottiglia, sostando sui lieviti per minimo 3 anni nelle cave sotterranee della cantina. Nel calice arriva un colore rosa brillante con bollicine fini ed eleganti. Al naso si colgono sentori di piccoli frutti di bosco e fragoline, accompagnati da note di pane tostato. Il suo gusto fresco lo rendono la scelta perfetta per l’aperitivo, ma anche per accompagnare un risotto ai frutti di mare o un secondo di pesce.