Darkroom Core: il nuovo, intrigante trend della ristorazione
Il rosso intenso ma raffinato è protagonista indiscusso del Darkroom core, nuovo trend in fatto di ristoranti. Atmosfere coinvolgenti eppure rilassanti, che indubbiamente attirano. Tanti pregi e qualche difetto!
La nuova tendenza in fatto di ristoranti? Il Darkroom Core. Che negli Stati Uniti riscuote grande successo e si sta lentamente diffondendo anche in Europa. I ristoratori italiani non resteranno indifferenti a questa estetica, siamo pronti a scommettere. Ma cos’è il Darkroom Core? Riflettendo un po’ sul nome, non è difficile indovinare. Qua si gioca tutto sulle atmosfere. E il rosso diventa protagonista assoluto.
Le peculiarità del Darkroom core
Illuminazione rossa, dicevamo: è questa la principale caratteristica dei ristoranti che sposano la tendenza Darkroom core. Una mossa rischiosa, per certi versi. O perlomeno audace. Ma indubbiamente di grande personalità. Il locale in questione diventa subito riconoscibile. E attira.
Emanata da lampade, lampadari o strisce led, non è però una luce intensa o brillante. Anzi, è piuttosto tenue. L’ispirazione? Le camere oscure, ovviamente. Ben vengano le candele, impeccabile valore aggiunto.
Questa nuova estetica può essere sottolineata da arredi a loro volta rossi, ma non è necessario. Importante, piuttosto, è che siano in stile classico. Vale anche per le tende, che hanno il compito di fare da schermo rispetto all’esterno. L’obiettivo è creare un’atmosfera non solo seducente ma anche calda. Accogliente.
Facile dedurre che il Darkroom core funziona bene per la cena, un po’ meno per l’ora di pranzo. Rappresenta anche una sorta di transizione verso la notte.
Gli effetti della luce rossa
Chi è già stato in un ristorante darkroom, racconta di sensazioni piacevoli. Di luci che illuminano ma non travolgono. Il rosso nei ristoranti non è certamente una novità, basti pensare alle lanterne cinesi ma anche alle tovaglie a scacchi tipiche della tradizione italiana.
In questo caso, però, l’insieme risulta più raffinato e ogni dettaglio è curatissimo. Non solo. Il rosso è il colore che più di tutti stimola l’appetito, quindi alla base c’è una certa strategia. È sinonimo di passione ma trasmette anche un senso di intimità e romanticismo, cela eventuali imperfezioni e in alcuni casi fa sembrare determinati cibi ancora più invitanti. Pensiamo a una semplice bistecca di carne, per esempio.
I possibili inconvenienti
Ma l’estetica food Darkroom core non è priva di difetti. Tanto per cominciare, chi non ha una vista perfetta può ritrovarsi a faticare nella lettura del menu. E magari ordinare un piatto piuttosto che un altro. Qualcuno aggira l’ostacolo accendendo la torcia dello smartphone, ma tant’è.
In secondo luogo, se è vero che la red light valorizza alcune portate, è anche vero che può alterare il colore di altre, sia pur soltanto a livello di cromie. Verdure come gli spinaci, per fare un altro esempio, finiscono per risultare più scure di quanto siano in realtà.
Alcuni ristoratori hanno trovato la soluzione giocando coi contrasti: pare che le tovaglie giallo senape e azzurro cielo permettano di evitare il suddetto rischio. E voi, fareste quest’esperienza?