Come funziona il digiuno intermittente e a cosa serve
Si parla sempre più spesso di digiuno intermittente, ma di cosa si tratta esattamente? E perché riscuote tanto successo? Sciogliamo insieme tutti i dubbi relativi a questo particolare regime alimentare.
All’inizio è sembrato che il digiuno intermittente fosse solo una di quelle mode che dilagano tra le star. Poi ha cominciato a diffondersi ben oltre il jet set e attirare l’attenzione di un crescente numero di studiosi. Oggi è un argomento decisamente gettonato, a proposito di alimentazione. Ma come funziona il digiuno intermittente? Prima di chiarire questo aspetto, cerchiamo di comprendere i motivi del suo successo.
Cos’è il digiuno intermittente
Si tratta di un regime alimentare basata su periodi di astinenza dal cibo, la cui durata generalmente è compresa tra le 12 e le 40 ore. Trascorso il tempo prestabilito, si ha la libertà di mangiare ciò che si vuole per un arco di tempo a sua volta ben preciso. E poi si ricomincia col digiuno.
Non è esatto, quindi, dire che “si saltano i pasti”; in realtà si riprogrammano secondo ritmi lontani dalla tradizione e dalle abitudini comuni. Ma non si saltano.
Perché fare il digiuno intermittente
Può apportare numerosi benefici, e lo sottolineano anche medici del calibro di Umberto Veronesi. Ma tutti raccomandano di non ricorrere al fai da te e non prendere iniziative prima di aver consultato il proprio medico. Anche un nutrizionista, possibilmente.
Il digiuno intermittente non serve a dimagrire, o meglio: è probabile che si perda qualche chilo, tuttavia non è quello lo scopo primario. L’obiettivo, invece, è migliorare ad ampio raggio la salute del proprio organismo. Nelle ore trascorse senza mangiare, tanto per cominciare, il cosiddetto “silenzio metabolico” attiva i meccanismi riparativi delle cellule. Avviene inoltre uno switch metabolico: non trovando più glucosio da cui ricavare energia, le cellule cominciano a utilizzare le riserve di grasso.
Si riduce il rischio di malattie infiammatorie e di origine metabolica, rallenta l’invecchiamento cellulare, migliora la qualità del sonno, risultano alleviati i sintomi dei disturbi neurologici e dell’umore. Insomma: si riscontrano miglioramenti a livello fisiologico, cellulare e neurocognitivo. Non sono verità assolute, vogliamo ribadirlo. Ma da un crescente numero di studi arrivano conferme.
Come funziona: le fasce orarie
Ma come funziona il digiuno intermittente? Si sceglie tra diverse opzioni, le più comuni sono il metodo 16:8 e il metodo 5:2. Nel primo caso, si digiuna per 16 ore e poi si distribuiscono i pasti nelle 8 ore successive. Il secondo può risultare più blando: ci si alimenta regolarmente per 5 giorni e negli altri 2 giorni si limita nettamente l’apporto calorico, restando sulle 500-600 calorie.
Facciamo un esempio relativo digiuno intermittente 16:8, la scelta più frequente. Si comincia con la colazione, diciamo alle 7.00. Poi si fa uno spuntino alle 10.00, si pranza alle 12.30 e ci si concede un’abbondante merenda alle 15.00. Dalle 15.00 alle 7.00 del giorno dopo, digiuno.
Cosa si può consumare nelle ore di digiuno
Nella fase di digiuno è possibile assumere caffè, the, tisane e in generale bevande senza calorie e senza zuccheri. Magari insaporite con un po’ di succo di limone. Volendo, è concesso anche il brodo vegetale.
… E poi il via libera (con riserva)
Cosa si può mangiare al termine della fase di digiuno? Diciamo che questa è la parte più bella, perché c’è totale libertà e non occorre contare le calorie. Naturalmente, ci vuole buonsenso. Divorare un barattolo di Nutella, concedersi un pranzo luculliano o quantità industriali di junk food non ha senso. Anzi, vanifica il sacrificio fatto in precedenza.
Bisogna comunque scegliere alimenti salutari e soprattutto non esagerare, magari pensando di fare una sorta di “scorta” o dando per scontato che la successiva astinenza cancellerà le conseguenze di un surplus calorico.
Chi può fare il digiuno intermittente (e chi no)
In generale, tutte le persone che godono di buona salute. Ma la risposta definitiva varia di persona in persona: questo il motivo per cui è fondamentale rivolgersi al medico prima di fare un passo del genere.
Fortemente sconsigliato, invece, è il digiuno intermittente per le donne incinte o che stanno allattando, per chi ha problemi di tiroide o soffre di diabete, per chi è alle prese con disturbi del comportamento alimentare. Per i bambini e gli adolescenti. E naturalmente, nei casi in cui siano presenti importanti patologie.