Cosa sono i bar à mousse e perché li vorremmo anche in Italia
Gli amanti del cioccolato, in quel di Parigi, hanno una meta obbligata: il bar à mousse. E sarebbe bello se ce ne fossero anche in Italia. Perché? Ve lo spieghiamo subito.
Amanti del cioccolato in tutte le sue interpretazioni, drizzate le antenne. Immaginate un furgoncino, all’interno di una cioccolateria, interamente dedicato alla mousse. Immaginate poi che questo furgoncino se ne vada in giro a offrire le sue prelibatezze, nei più diversi luoghi della città. E che la mousse venga servita in una coppetta, su un cono a mo’ di gelato, persino in un contenitore da portare a casa. Morbida, setosa, seducente. Ora aprite gli occhi: non è solo immaginazione. Il bar à mousse esiste davvero, e questa è la buona notizia. La cattiva? Si trova in Francia.
Cos’è il bar à mousse
Un bar nel bar, praticamente. Questa sorta di allestimento mobile posizionato in un locale; oppure dislocato in varie parti della città, per brevi lassi di tempo: ecco cos’è il bar à mousse. Un tempietto consacrato ai peccati di gola, insomma.
L’idea è di Patrice Chapon, fondatore della celebre cioccolateria Chapon nonché del marchio produttore che porta lo stesso nome. In quel di Parigi, Chapon conta attualmente sette punti vendita. Il bar à mousse è posizionato nel negozio che ha sede nel Monoprix 52 Champs-Élysées. Zona centrale, dunque.
Si sceglie in base alle origini (e non solo)
Il concept del bar à mousse – che si sta diffondendo in tutta la Francia – non è basato solo sulla presenza di stand e sulla mobilità. Un ruolo di primo piano, naturalmente, spetta anche alla materia prima. La mousse di Chapon viene preparata con cacao proveniente da varie parti del mondo: Venezuela, Ecuador, Perù, Tanzania, Madagascar. La percentuale di cacao varia dal 75 per cento al 100 per cento. Roba da veri intenditori.
Non solo. C’è la variante preparata con latte, quella con latte di mandorla, quella fruttata. Ce ne sono per tutti, quindi; anche per intolleranti e vegani. I coni, da gustare subito, sono da 100 grammi e costano all’incirca 6 euro. Poi ci sono le coppette da 100 e 150 grammi e le ciotole da 400 grammi.
Un’idea da copiare
I motivi per cui vorremo i bar à mousse anche in Italia, a questo punto, sono chiari. È un’idea vincente nella sua semplicità. E non è nemmeno originale: il furgoncino dei gelati era un must degli anni Sessanta e Settanta, e lo stesso dicasi per il mitico chioschetto pieno zeppo di golosità. Ma che protagonista fosse la mousse al cioccolato no, non era mai successo prima. Intrigante.
Come intrigante è la possibilità di portarsela a casa, per gustarla comodamente sdraiati sul divano o servirla al termine di una cena tra amici. Cosa dire, d’altra parte, del cono alla mousse? Pasticceri e cioccolatieri in ascolto, che aspettate?