Come progettare una cucina? Trucchi e consigli utili per una cucina funzionale ed efficiente
Come progettare la propria cucina è un pensiero che una volta nella vita abbiamo fatto tutti. Soprattutto se per organizzarla siamo partiti da zero. Che sia standard, piccola o specializzata, qui trovate una serie di consigli pratici su come fare
Come progettare una cucina: è uno di quei pensieri che almeno una volta nella vita si presentano per tutti, soprattutto quando ne dobbiamo una da zero. E se è vero che ci sono infiniti modi per organizzare una cucina a seconda delle proprie esigenze, è vero anche che esistono indicazioni e consigli di base utili per tutti. Scopriamoli insieme.
Come progettare una cucina funzionale
Cucina funzionale vuol dire una cucina che sia quanto più idonea alle proprie esigenze, come dicevamo pocanzi. Banalmente sono diverse per ciascuno di noi, in base all’esercizio e all’attitudine più o meno sviluppata ai fornelli, tuttavia hanno in comune una serie di elementi che possiamo agilmente racchiudere in 5 nuclei fondamentali.
Distanze ravvicinate
Il primo elemento nella progettazione di una cucina è quello delle distanze ravvicinate: significa fare meno movimenti possibili e cioè disporre tutto ciò che serve per cucinare, appunto, intorno a noi con un grado di accessibilità elevatissimo. Non siamo tutti chef, questo è assodato, ma proprio la distanza – ideale al massimo di un braccio – di accesso alle cose ci consente di migliorare, standardizzare e velocizzare tutta la trafila. Quindi mettetevi mentalmente davanti a un piano cottura e di lavoro e cercate di capire quanti e quali sono i movimenti che vi troverete a fare, nel modo più economico (in termini di energie) possibile.
Il triangolo di lavoro è un concetto chiave nella progettazione delle cucine con distanze ravvicinate. Questo modello prevede la disposizione ottimale di tre delle aree di lavoro più importanti della cucina: il lavello, il piano cottura e il frigorifero. L’idea è quella di creare un triangolo virtuale tra queste stazioni per minimizzare i movimenti inutili. Idealmente, la distanza tra ciascuno dei punti del triangolo dovrebbe essere compresa tra 1,2 e 2,7 metri, consentendo di muoversi rapidamente ed efficientemente tra un’attività e l’altra senza ostacoli.
Ergonomia e Sicurezza
Incorporare il principio delle distanze ravvicinate significa anche prestare attenzione all’ergonomia e alla sicurezza in cucina. La corretta altezza dei piani di lavoro, ad esempio, riduce lo sforzo sulla schiena e sulle spalle, mentre la disposizione intelligente degli elettrodomestici può prevenire incidenti causati dal sovraccarico di prese elettriche o dall’attraversamento di aree di lavoro con pentole calde o oggetti taglienti.
Disporre gli oggetti a seconda della frequenza d’uso
Va da sé, per esempio, che anche utensili, coltelleria e tutti gli strumenti andranno dislocati, in base agli spazi che abbiamo a disposizione e secondo la loro frequenza d’uso. È pacifico perciò che si utilizza tutti i giorni si riponga in cassetti e ante che si possono aprire con meno sforzo e senza piegarsi. Il resto, invece, si può distanziare ulteriormente, proprio a seconda dell’uso che se ne farà. Ecco perché nel progettare una cucina bisogna pensare a un numero congruo di cassetti e mobili in cui riporli tutti.
Dove mettere le spezie
Croce e delizia di qualsiasi cuoco o sedicente tale, oltre a quello di migliorare le pietanze le spezie hanno anche il superpotere di impicciare ovunque vengano collocate. Lungi da noi giudicarvi, qualora abbiate pensato di metterle in bella vista, il consiglio è in realtà quello di pensare già in partenza a un luogo in cui riporle con cura – in un unico contenitore a misura – in modo da lasciare libero spazio di lavoro utile senza occuparlo gratuitamente.
Non cambiare l’ordine degli addendi
Ancora, e di conseguenza: pensate fin dall’inizio che, salvo necessità estreme, non cambierete l’ordine alle cose. Per cui cercate già di trovare, a monte, uno spazio per ogni cosa, per lasciarla sempre lì. E quindi: il tagliere andrà sempre in quel posto, i coltelli verranno riposti sempre nello stesso ordine, piatti e di pentole verranno sempre impilati in quell’altro. Questo non solo vi consentirà di continuare a ottimizzare gli spazi, ma anche di ottenere quella famosa economia dei movimenti data dall’uso esclusivo della cosiddetta memoria procedurale. Cioè quel tipo di memoria che ci consente di ricordare come si fanno o usano le cose senza pensare consapevolmente a queste attività.
Come progettare una cucina piccola
Tra le eventualità più frequenti c’è quella di avere a disposizione e di dover progettare una cucina piccola. Non c’è da disperarsi, perché un modo funzionale per disporre tutto quel che serve, anche in poco spazio, esiste eccome. E per farlo basta seguire qualche indicazione generale sempre valida.
Non appendere oggetti
All’apparenza sconclusionato, è il primo consiglio utile: ragionate sulla necessità di non appendere oggetti, perché poi diventerà subito un’abitudine. E, in una cucina piccola, tutto vorrete fuorché creare nuovo disordine. Quindi via subito dai pensieri la possibilità di applicare delle barre appendi utensili, così come le presine a vista, i tegami della nonna. Bisogna nascondere tutto ciò che non serve dal piano cottura, rendendo gli spazi quanto più liberi e funzionali. Sì, d’accordo direte voi: ma come fare con tutto quel che già si possiede? Ora vediamo.
Must have: supporti e divisori interni
Poiché in una cucina piccola gli spazi sono limitati, nulla osta, nei mobili a disposizione, di dividere ulteriormente gli spazi utilizzando supporti e divisori interni. Sono perfetti per creare zone deputate esclusivamente a pentole e stoviglie completamente distaccate, per esempio, da quelle dispensa. In commercio se ne vendono d’ogni sorta e tipo e, qualora non dovreste trovarne uno o più adatti alle vostre esigenze, liberate la fantasia e costruitene o fatevene costruire alcuni ad hoc.
Elettrodomestici: pochi, ma buoni (e versatili)
Per quanto riguarda il parco elettrodomestici, piccola o grande che sia la cucina, a meno di non essere cuochi professionisti non c’è bisogno reale di un gran numero di strumenti. Ne bastano pochi, di ottima qualità, e soprattutto versatili. Quindi scegliete con grande oculatezza, metro e scotch alla mano per disegnare gli ingombri fisici. Per esempio, al posto di un classico minipimer, sceglietene uno 3 in 1, con il bicchiere tritatutto e la frusta, così avrete più utensili in uno. Al posto del classico forno scegliete una friggitrice ad aria, magari di foggia simile: sarà un intralcio limitato con un’ottima resa.
Less is more: il giusto numero di cose
Allo stesso modo, tutto ciò che sarà nella vostra cucina dovrà essere nel giusto numero. Commisurato, in generale, al numero di persone che vi abiteranno. E quindi contate: il giusto numero di posate, bicchieri, tazze, sacchetti, secchi per l’immondizia. Di palette e leccapentole, perfino di legacci. Il consiglio è questo: comprate meno, scegliete meglio, prediligete utensili e strumenti di dimensioni ridotte.
Rifornimento dispensa: solo quando serve
Poiché in una cucina piccola anche lo spazio di stoccaggio alimentare è limitato, il consiglio è quello di mettersi il cuore in pace: si provvederà a rifornire la propria dispensa – di barattolame, farine, pasta e così via – soltanto quando si saranno già consumati gli alimenti precedenti e, dunque, ci saranno nuovamente spazi da riempire. Che significa questo? Che lo spazio destinato alla dispensa può essere calibrato in base alle vostre esigenze quotidiane. Studiatele un po’ e capite quanto consumate, per esempio, in una settimana. La tendenza a comprare in offerta andrà un po’ demonizzata, in questo caso, perché vi ritrovereste a non sapere poi come riporre gli alimenti con cura.
Come progettare una cucina specializzata
Veniamo, quindi, a una fattispecie più particolare: come progettare una cucina, sì, ma specializzata. È il caso di chi, per esempio, è un appassionato specifico di impasti, di pasticceria, di vino, di cocktail e così via. Serve, perciò, uno spazio da dedicare alla propria mania.
Il cassetto delle meraviglie
Perciò: se vi sentite pasticceri provetti potete dedicare un cassetto a tutti gli utensili appositi, divisi per genere, grandezza e utilizzo. Se siete più dediti agli impasti, invece, ragionate su una parte di dispensa pensata esclusivamente per conservare le farine.
Un angolo ad hoc
Per il vino, così come per i cocktail, potete ancora e certamente utilizzare un cassetto per l’utensileria, ma ideale è creare a tavolino una vetrinetta o un angolo ad hoc, con annessa magari anche una cantinetta, per tutto ciò che riguarda bottiglie e servizio. Quindi bicchieri, jigger, bar spoon, ma anche cavatappi, decanter e tastevin e così via saranno tutti a vista, perché, diciamocelo, sono proprio belli da vedere e rendono tutto molto interessante.
Tips finali: uscite dagli schemi
In un ultimo giro di raccomandazioni utili su come progettare una cucina c’è sicuramente il consiglio di uscire dagli schemi. Non è detto, infatti, che qualora un utensile o uno spazio sia stato pensato per un determinato scopo non possa essere usato, proprio per esigenze diverse, in un altro modo. Facciamo un esempio banale: quella che è una mensola stretta, pensata e venduta per i quadri, può agilmente diventare un porta-tazze a muro dal minimo ingombro, anche particolarmente di design. Allo stesso modo, altrettanto si può fare con altri strumenti, elettrodomestici e utensili.
Elettrodomestici (e non solo) diversi dal solito
Così, se avete l’esigenza di non lavare i piatti a mano potete scegliere una piccola lavastoviglie da appoggio, che in alcuni modelli può trovare uno spazio da simil-incasso all’interno di un mobile standard (spoiler, le misure sono perfette). Mentre una friggitrice ad aria, scelta a foggia di forno, darà a tutti l’impressione che abbiate installato un prodotto classico, ma con l’ingombro (e la velocità) di un airfryer. Ancora, abbiamo già parlato del minipimer multifunzione, alternativa molto valida a tre o quattro utensili differenti, ma non abbiamo ancora accennato a un coltello multiuso come la mannaia cinese, che se imparate a usare correttamente saluterà tutti gli altri concorrenti in cucina, vi eviterà di posizionare un ceppo e vi lascerà spazio per quella planetaria che tanto sognavate di avere.
3 consigli utili su come progettare la cucina
Infine, 3 suggerimenti utili per progettare la zona lavoro. Il primo riguarda i taglieri: ne esistono o potete crearli a misura del lavello o del piano cottura, per utilizzare anche quello spazio che normalmente non potete usare. Per il piano cottura, peraltro, una volta usava molto la copertura dei fornelli, preesistente nelle cucine economiche, ma nulla vi vieta di aggiungere un prodotto apposito, da sovrapporre soprattutto sui piani a induzione o sui fuochi tradizionali, per avere anche una cucina ordinata e lineare durante tutto il giorno.
Secondo suggerimento: quando vi troverete a ragionare su come collocare fuochi e piano di lavoro, allargate del tutto le braccia. Sarà una buona misura, spazi permettendo, al di sotto della quale non dovreste scendere per avere il giusto spazio in cucina per impastare, decorare, poggiare pentole e tegami. E ricordate questo: se gli angoli inizialmente vi sembreranno spazi interessanti per questo scopo, in realtà a cose fatte vi troverete a sfruttarli sempre in maniera diversa, per esempio per i piccoli elettrodomestici. Destinateli, perciò, direttamente a questo uso.
Infine, ultimo degli ultimi: terrete sempre in ordine. Ripetetelo come un mantra, fatelo vostro e, all’atto di disegnare la vostra cucina, organizzate mentalmente gli spazi per questo. “Una postazione in disordine rallenta il lavoro, le ordinazioni si accumulano, un disastro!“, diceva chef Colette in Ratatouille. Noi siamo assolutamente d’accordo.