Cosa è il pesce di montagna?
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L’equiseto è anche detto pesce di montagna per un singolare fatto che riguarda il suo lato organolettico. Se questo arbusto è noto in erboristeria per le sue proprietà benefiche per la salute, in ambito di cucina è un ingrediente meno conosciuto. Ma occhio, in quanto non tutte le varietà sono commestibili ed è anche importante conoscere i metodi di cottura più corretti per prepararlo.
Col termine pesce di montagna si fa riferimento ad un alimento che non ha nulla a che vedere col mondo ittico, quanto piuttosto con quello arboreo. Per un singolare fatto, legato alle sue qualità organolettiche, l’equiseto, anche detto coda cavallina, si è meritato questo titolo. E no, il suo utilizzo in cucina non è legato solo al mondo di tisane e decotti.
Si vedono spesso video e reel sulle piattaforme social più comuni, in cui ingredienti sconosciuti o insoliti diventano parte di ricette semplici ma innovative. In questo caso il discorso non cambia, visto che i fusti dell’equiseto, che di solito non si trovano nel banco ortofrutta dei supermercati, sono ottimi per contorni, zuppe, aperitivi fritti e paste aromatizzate.
Va ricordato che non tutte le varietà di equiseto sono edibili, anzi: se infatti l’Equisetum arvense si è dimostrato sicuro per la salute, lo stesso non si può dire per quello palustre. In questo caso va solo ammirato da lontano, perché vanta un certo livello di tossicità per uomo e animali. Al contrario, la variante dei campi è ottima per le nostre ricette.
Ma per quale motivo l’equiseto è detto pesce di montagna e come si cucina questo alimento, noto al mondo erboristico e meno a quello dei fornelli?
Cosa è il pesce di montagna
Il pesce di montagna, come accennato, è un titolo colloquiale del fusto con lo strobilo della pianta di equiseto, che sembra abbia un aroma ed un sapore unici. Si dice infatti che lessarne uno in acqua, conferisca ai brodi un piacevole sentore di mare senza aggiungere altro. Una sorta di court bouillon vegetale simile alla versione originale.
Ma non solo, visto che anche nella sua ricetta fritta, con solo una spolverata di farina o in pastella, sembra che l’equiseto vanti una fragranza affine a quella del pesce. In passato era infatti una delle migliori opzioni per cucinare questa erba di campo saporita, che spesso era anche adoperata per un delizioso sottaceto in agrodolce.
In realtà, il buon equiseto arvense era anche un ingrediente jolly per frittate e per insaporire l’impasto della pasta, in modo da renderlo più aromatico. Il suo utilizzo in cucina è tuttavia caduto in disuso, in quanto fa parte di quei prodotti selvatici di campagna non più d’interesse per il grande pubblico.
Al contrario, le proprietà della pianta sono più in voga che mai tra i patiti del benessere, che invece si affidano a rimedi a base di equiseto per risolvere i più comuni malanni. In erboristeria non mancano infusi depurativi e diuretici che includano questa erba, come anche integratori per il supporto di pelle, capelli e unghie.
I benefici dell’equiseto pianta
Che sia quasi sconosciuto in ambito di cucina moderna, non significa che l’equiseto non abbia un certo numero di sostenitori in campo del benessere. La pianta vanta infatti una discreta fonte di silicio, un minerale che è protagonista nella sintesi di collagene ed elastina. Il che significa che supporta la salute di pelle, muscoli e sistema scheletrico.
Non è insolito trovare l’equiseto nella lista ingredienti di integratori per ossa e cartilagini, ma anche in quelle di rimedi per contrastare l’invecchiamento cutaneo. Si dice che questa pianta vanti anche ottime proprietà antinfiammatorie, ma le ricerche scientifiche a supporto non sono ancora mature.
Di sicuro, che all’equiseto siano attribuite virtù benefiche per la salute, tanto che questa erba sia entrata di diritto nella lista dei rimedi della nonna, non ci sono dubbi. Se poi non crediamo alla medicina olistica ed ai suoi benefici, poco male. Il pesce di montagna si presta anche solo a stuzzicare la nostra fantasia con deliziose ricette di una volta.