Tutti i germogli che puoi mangiare
Molto conosciuti da chi segue uno stile alimentare vegetariano, vegano o macrobiotico, i germogli sono alimenti a tutti gli effetti molto nutrienti. Ecco quali si possono consumare
Nonostante le piccole dimensioni possano ingannare, i germogli sono alimenti a tutti gli effetti molto nutrienti. Molto conosciuti da chi segue uno stile alimentare vegetariano, vegano o macrobiotico, prima di vedere quali siano tutti i germogli da mangiare, partiamo dalle basi: cosa sono i germogli?
Cosa sono i germogli (commestibili)
I germogli sono in buona sostanza cibi in potenza: quando i semi iniziano a crescere, infatti, producono i germogli, che vengono poi raccolti prima che le foglie inizino a sviluppare. Queste piccole verdure o cereali rappresentano una fonte alimentare di tutto rispetto e ne esistono tanti, di commestibili, che possono anche essere consumati da crudi. Grazie alla loro versatilità e all’estetica molto accattivante, si possono utilizzare per arricchire tanti piatti. Inoltre, da non sottovalutare, generalmente costano poco, si trovano già pronti all’uso e sono semplicissimi da preparare.
Tutti i germogli che puoi mangiare
Tra i germogli che si possono consumare, dunque sono commestibili, si trovano sicuramente quelli di legumi – come soia, alfa-alfa, lenticchie, fagioli azuki, ceci, piselli – così come quelli di cereali: grano, segale, avena, miglio e orzo, infatti, si possono mangiare anche in questa forma. Ancora, i germogli di tanti ortaggi sono effettivamente edibili: trifoglio, ravanelli, ma anche broccoli, rucola, crescione, bietola, cipolla, aglio. Chi si diletta o lavora con il foraging, alla ricerca di erbe spontanee, sa che si possono raccogliere perfino i germogli di felce, tanto quanto quelli di luppolo selvatico, i cosiddetti “bruscandoli”, ma anche quelli di abete. E poi i semi di zucca. Gli asparagi. E le puntarelle.
Quali sono i germogli tossici da evitare
Non tutti i germogli si possono mangiare, alcuni risultano addirittura tossici per il nostro organismo. È il caso di tutti i germogli delle solanacee, quindi di pomodori, peperoni, patate e melanzane e tutti gli altri vegetali appartenenti a questa famiglia. Così come molte delle rosacee hanno germogli tossici, poiché contengono una quantità di cianuro non trascurabile. Dunque, da evitare sono i germogli di tanti dei più comuni alberi da frutto.
Coltivare i germogli in casa
Coltivare in casa i germogli è semplice ed economico: basta un po’ di attenzione, insieme a pochi strumenti, e nel giro di qualche giorno possiamo gustare tutta la bontà e vitalità di legumi, cereali e semi germogliati. Il prodotto più semplice è proprio il germogliatore: diviso in scomparti, uno o più per la crescita dei germogli, uno certamente per il drenaggio dell’acqua, consente di far nascere dai piccoli semi i propri germogli veramente in pochissimo tempo.
Benefici per la salute dei germogli
I germogli non solo aggiungono sapore e consistenza ai piatti, ma offrono anche una vasta gamma di benefici per la salute. Ricchi di vitamine, minerali, antiossidanti e enzimi, i germogli sono noti per favorire la digestione, sostenere il sistema immunitario e contribuire alla riduzione del rischio di malattie croniche come diabete e malattie cardiache. Inoltre, la loro alta concentrazione di clorofilla li rende efficaci nel disintossicare il corpo e favorire la salute della pelle.
Utilizzo dei germogli in cucina
I germogli possono essere utilizzati in una vasta gamma di ricette, aggiungendo freschezza, croccantezza e valore nutrizionale. Possono essere aggiunti alle insalate per un tocco di vivacità, utilizzati come guarnizione su piatti principali o incorporati in zuppe, wok e piatti di riso. Inoltre, i germogli possono essere utilizzati per preparare salse, condimenti e persino succhi freschi, ampliando le opzioni culinarie per chiunque desideri sperimentare con ingredienti nutrienti e deliziosi.
Sostenibilità dei germogli
La coltivazione dei germogli è un’opzione alimentare ecologica e sostenibile. Richiedono meno acqua, terra e spazio rispetto alla coltivazione di verdure mature, riducendo l’impatto ambientale complessivo. Inoltre, la possibilità di coltivare germogli in casa significa anche ridurre al minimo l’uso di imballaggi e trasporti associati alla produzione e al consumo di alimenti freschi.
Consigli per la conservazione e la sicurezza alimentare
Per massimizzare la freschezza e la sicurezza alimentare dei germogli, è importante seguirne correttamente le pratiche di conservazione. Conservare i germogli in un contenitore ermetico in frigorifero può prolungarne la durata fino a una settimana. Tuttavia, è fondamentale prestare attenzione alla qualità e alla freschezza dei germogli acquistati e garantire che siano stati coltivati e maneggiati in modo sicuro per evitare il rischio di contaminazione batterica.
Conclusioni
In conclusione, l’inclusione dei germogli nella propria alimentazione può portare numerosi benefici per la salute, oltre a offrire un’opzione culinaria versatile e sostenibile. Coltivare e consumare germogli in casa è un modo semplice ed economico per arricchire la propria dieta con ingredienti freschi e nutrienti, contribuendo al benessere personale e all’ambiente.