Carducci (la verdura, non il poeta), come usarli in cucina
Come usare in cucina i carducci? Beh, ci sono diverse ricette che potete provare con questa verdura che deriva dal carciofo, ma che nulla ha a che fare con l’omonimo poeta. Ecco dunque cosa sono i carducci e come integrarli nelle nostre ricette
Come mangiare i carducci? No, non stiamo parlando di Giosuè Carducci, questo non è certo un ricettario per cannibali e antropofagi. Lasciamo dunque per un attimo da parte i cipressi di Bolgheri e le nebbie agli irti colli per dedicarci ai carducci intesi come i polloni laterali dei carciofi. Perché, in pratica, i carducci fanno parte della pianta dei carciofi, solo che solo una parte che non in tutte le regioni d’Italia siamo abituati a mangiare.
Carducci, cosa sono?
Detto molto semplicemente i carducci non sono niente altro che i polloni che si sviluppano lateralmente da un rizoma della pianta del carciofo. I polloni, a loro volta, sono quelle parti tipiche delle piante legnose che, sotto forma di ramo, si sviluppano lateralmente o ai piedi dell’albero o partendo direttamente dalla radice (da non confondere con i succhioni che sono germogli di piante legnose che nascono da gemme laterali rimaste quiescenti per anni). Il rizoma, invece, è la radice della pianta.
Detto ancora più semplicemente: sono quelle “foglie” che nascono lateralmente alla radice della pianta del carciofo e che di solito sono eliminate in modo da permettere uno sviluppo migliore del carciofo. Ebbene: proprio questa parte scartata può tornare assai utile in cucina.
La manovra di eliminazione dei carducci è definita in gergo come “scarducciatura”. Solitamente gli agricoltori ne tengono solo un paio: così facendo i carciofi cresceranno più produttivi.
Tuttavia quelli eliminati non devono essere buttati via: possono essere tranquillamente riutilizzati in cucina.
Non confondiamo i carducci con i cardi
Se non dobbiamo confondere i carducci dei carciofi con Giosuè Carducci, non dobbiamo neanche confonderli con i cardi. Si tratta di due piante del tutto diverse visto che, i carducci propriamente detti, sono i polloni dei carciofi e non c’entrano nulla con i cardi.
Solo che qualcuno, a volte, vista la rassomiglianza, confonde i carducci con i cardi. Inoltre considerate che, dalle parti di Bari, i carducci si chiamano cardoni, proprio a causa della somiglianza con i cardi. Ma sono verdure diverse.
Come cucinare i carducci? Ricette con questa verdura
Come dicevamo, i carducci si possono usare esattamente come i carciofi. Prima di consumarli, conviene, dopo averli puliti eliminando le foglie rovinate, lasciarli in ammollo in acqua con aceto e limone. Questo serve per ridurre un po’ il sapore amarognolo e per evitare che anneriscano, come si fa con i carciofi in pratica.
A questo punto, poi, potrete decidere se bollirli semplicemente e condirli poi con olio, limone e pepe o se utilizzarli per condire la pasta, da soli o con un sughetto di pomodorini freschi. Se volete renderli un po’ più gustosi, ma forse più calorici, si possono friggere (in questo caso dovete lessarli prima per 5 minuti, poi asciugarli per bene e impanarli, così come si fa con i cardi).
Inoltre potete preparare anche i carducci in umido. In questo caso, dopo l’ammollo visto in precedenza, li si fa sbollentare per qualche minuto in acqua salata. Nel frattempo in una padella a parte si prepara un soffritto con olio di oliva un paio di spicchi d’aglio (da togliere quando sono imbionditi). Poi al soffritto si uniscono i carducci sbollentati, si aggiusta di sale e si aggiunge il pepe.
A questo punto si aggiunge la polpa di pomodoro (va bene anche la salsa) e della mentuccia fresca. Fate cuocere per mezz’ora aggiungendo, se necessario, acqua calda per evitare che si attacchino alla padella. Vanno poi serviti come contorno.
Se volete, invece, delle ricette con i cardi, qui vi spieghiamo come preparare i cardi sott’olio, una conserva tutta invernale. Se preferite dei cardi in umido con salsiccia, qui trovate la ricetta. Ed esiste pure la parmigiana di cardi, per un piatto della domenica diverso dai soliti.