La Pergola riapre a Roma: il restyling e le novità del ristorante 3 stelle Michelin
Dopo 30 anni, La Pergola di Heinz Beck, si è rifatta il look. Ma il cambiamento non riguarda soltanto l’estetica. Lo chef e il suo team sono pronti ad iniziare una nuova stagione con l’entusiasmo di sempre e un approccio più contemporaneo.
Per circa 7 mesi Roma è stata privata del suo tempio gastronomico più importante, l’unico in città che può vantare 3 stelle Michelin. Finiti i lavori di ristrutturazione, lo chef Heinz Beck inaugura una nuova fase della storia, già trentennale, del suo ristorante con una promessa: niente sarà più come prima. Scopriamo com’è diventata La Pergola.
Come è diventata La Pergola
Il radicale rinnovamento è il risultato di un fine lavoro, basato su un progetto firmato dal prestigioso studio parigino Jouin Manku, fondato da Patrick Jouin e Sanjit Manku. Linee leggere e armoniose disegnano gli spazi, connotati da colori caldi ispirati ai materiali tipici della Città Eterna: la terracotta, il travertino, l’alcantara, la seta.
Discreto l’apporto delle luci, che rende l’atmosfera intima. Ad impreziosire ulteriormente gli interni vi sono i pezzi più pregiati della collezione d’arte del Rome Cavalieri. La trasformazione ha coinvolto anche la mise en place, grazie a un’attenta selezione di elementi ideati e realizzati esclusivamente per la tavola de La Pergola.
I cambiamenti in cucina
Il cambiamento però non è solo formale, ma coinvolge anche l’offerta gastronomica firmata da Heinz Beck, sebbene i valori fondamentali restino invariati: salute, benessere e cucina circolare. Tuttavia, nel periodo di chiusura, lo chef e il suo team si sono dedicati alla ricerca, al fine di minimizzare ulteriormente gli sprechi. Grande attenzione è stata riposta allo studio dei processi biologici o enzimatici naturali per la trasformazione dei cibi, oltre che all’utilizzo di nuove tecnologie per massimizzare i sapori, soprattutto in ambito vegetale. Dal punto di vista degli ingredienti, il paniere di Heinz Beck è sempre più ricco di materie prime spontanee o provenienti da agricoltura biodinamica e rigenerativa.
Due nuovi piatti simbolo
0,1% è il nome del piatto che meglio sintetizza il rinnovato approccio di Beck. Un inno all’essenzialità della natura contro il superfluo prodotto dall’uomo. La percentuale in questione è infatti quella relativa allo spazio occupato dall’umanità rispetto alla biomassa mondiale. Concretamente, la portata è composta da un Sanpietrino, tipico cubetto di porfido del lastricato delle vie di Roma, realizzato con un liofilizzato di pomodoro e carbone vegetale. Viene circondato da erbe spontanee, che rappresentano la natura che riconquistano il territorio occupato dall’uomo.
Un omaggio alla via Appia, è l’Agnello sull’Antica Appia, accompagnato da legumi germoattivati. Il richiamo alla la Regina Viarum è evidente anche nell’impiattamento.