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Malloreddus, storia e origini di questa pasta sarda

di Manuela Chimera 1 Agosto 2024 11:00

Siete stati in Sardegna e avete assaggiato i malloreddus? Ebbene, se volete fare il bis perché vi sono piaciuti (e come potrebbe essere altrimenti?), ecco la ricetta per prepararli in casa. Con anche le varianti e qualche idea per il condimento (con il quale, in verità, potrete sbizzarrirvi a piacere)

I malloreddus o malloreddos sono un tipico formato di pasta della tradizione culinaria sarda. L’aspetto ricorda un po’ quello di conchiglie rigate, mentre per alcuni sono maggiormente noti come gnocchetti sardi o vitellini.

I malloreddus propriamente detti nascono nella zona del Medio Campidano, quindi nel sud della Sardegna. Tuttavia in altre zone della regione ci sono formati di pasta similari, anche se più piccoli. Si parla di macarrones de punzu, cigiones, macarones caidos e cravaos.

Ricordano un po’ anche i cassulli di Carlfortre, questi di origine ligure però. Mentre i cassulli, in Sardegna, li troviamo nell’arcipelago del Sulcis.

Malloreddus: storia e origini

malloreddus pasta

Se il nome vi incuriosisce, ecco che si pensa che il nome di malloreddu possa derivare dal latino mallolus che indica lo gnocco. Ma c’è anche chi pensa che possa trattarsi del diminutivo di malloru, termine che nel sardo campidanese vuol dire toro. Per cui i malloreddus sarebbero i vitellini.

Indipendentemente dall’etimologia del nome, è indubbio che i malloreddus siano uno dei piatti tradizionali più noti della Sardegna, spesso associati alle festività e alle sagre di paese. Non a caso erano serviti anche durante i matrimoni.

Tradizionalmente le donne di casa erano solite preparare i malloreddus impastando la semola di grano duro con l’acqua, creando delle listarelle arrotolate lunghe 15 cm. Queste listarelle erano poi tagliate a cubetti, i quali erano schiacciati contro un cestino di paglia in modo da ottenere le rigature. Se li si preferiva lisci, bastava schiacciarli contro un’asse di legno.

La ricetta dei malloreddus alla campidanese

malloreddus ragù

Visto che la ricetta tradizionale è quella dei malloreddus alla campidanese, vi proponiamo questa. Ma esistono tantissime varianti come i malloreddus alla gallurese, i malloreddus alla sassarese, alla nuorese o anche alla barbaricina.

Tuttavia il piatto classico è quello alla campidanese dove i malloreddus sono conditi insieme a un ragù di salsiccia sarda soffritta in olio e cipolla, lessata con salsa di pomodoro e addizionata con zafferano. Il tutto condito poi con pecorino sardo grattugiato.

Ingredienti dei malloreddus alla campidanese (per 4 persone)

  • malloreddus: 400 gr
  • salsiccia fresca (meglio se al finocchietto per la ricetta originale, ma se non piace, va bene anche la salsiccia normale)
  • pecorino grattugiato: 100 gr
  • cipolla: 50 gr
  • passata di pomodoro: 300 ml
  • olio extra vergine d’oliva: 30 ml
  • basilico sale

Preparazione

Una volta preparati i malloreddus come visto sopra (potete anche comprarli, se preferite. Io che sono pigra, li compro già fatti e li condiscono solamente con lo zafferano, per esempio), ecco che bisogna pensare al condimento. Sbucciate e tritate finemente la cipolla e fatela rosolare in padella con l’olio.

Intanto spellate la salsiccia e unitela alla cipolla appassita, sbriciolandola. Fate rosolare la salsiccia per 15 minuti a fuoco medio, ricordandovi di mescolare per evitare che bruci tutto.

Trascorso questo lasso di tempo, versate nella padella la salsa di pomodoro, aggiustate di sale a piacere e coprite col coperchio in modo da far cuocere il sugo a fuoco basso basso per un’ora.

Alla fine aggiungete qualche foglia di basilico. Quando il sugo è quasi pronto, mettete a bollire una pentola di acqua. Arrivati a ebollizione, versatevi dentro i malloredus. Una volta cotti, scolateli e versateli nella padella del sugo dove dovrete mescolarli e mantecarli. Aggiungete una grattugiata di pecorino ed è fatta.

Se volete la ricetta passo per passo, la trovate qui.

Le varianti

Come dicevamo prima, ci sono diverse varianti dei malloreddus:

  • campidanese: è la ricetta classica, quella più famosa, con ragù di salsiccia, pomodoro e zafferano
  • carlofortina: con tonno fresco, pesto e pomodorini piccoli
  • gallurese: conditi con la purpuzza, carne di maiale tritata e pecorino sardo
  • barbaricina: conditi con carne di maiale tagliata a tocchetti e fatta macerare con erbe aromatiche, sale, aglio, spezie, vino o aceto. Al tutto si aggiungono i funghi e, a volte, le olive
  • melanzane: con sugo semplice di melanzane e pomodorini