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Kuzu: che cos’è e come si usa in cucina

di Marta Manzo • Pubblicato 22 Settembre 2024 Aggiornato 23 Settembre 2024 11:47

Si trova sugli scaffali di prodotti bio, macrobiotici o vegani: venduto in sacchetti o barattoli, in piccole zollette o in polvere, è un prodotto naturale utilissimo in cucina e adatto a tutti. Ecco perché

Scopriamo tutto sul kuzu, che cos’è e come si usa in cucina. Curiosando tra gli scaffali di un negozio di prodotti bio, macrobiotici o vegani, potreste infatti esservi imbattuti nel kuzu. Venduto in sacchetti o barattoli, in piccole simil zollette o in polvere, è un prodotto utilissimo e adatto a tutti. E perfettamente naturale, visto che si estrae da una pianta.

Che cos’è il kuzu

Root of kudzu vine,puerarin Isolated on a white background

Il kuzu, o kudzu, cioè la Pueraria lobata, è una pianta selvatica rampicante della famiglia delle Fabaceae, cioè delle leguminose. Originaria del Giappone, ma diffusa in tutto l’Estremo Oriente e anche in America, Europa e in Italia, quella del kuzu è una pianta perenne e molto longeva, che riesce a vivere anche fino a cento anni.

Con fusto lungo e spesso,  steli pelosi e foglie a cuore simili a quelle della vite, lunghi fiori viola e semi piatti e pelosi, il kuzu è molto resistente: le sue radici possono svilupparsi fino a 100 metri di lunghezza, così come i rami crescere fino a 30 centimetri in un giorno e 30 metri in una stagione.

Se non ben controllata, questa sua capacità di crescita lo rende una pianta infestante. Per contro, però, proprio perché molto presente è ben utilizzato, soprattutto nella tradizione orientale, per la sua ricchezza di amido, contenuto soprattutto nelle radici.

Proprietà del kuzu

chinese medicine the root of kudzu vine

Nella medicina tradizionale cinese il kuzu viene utilizzato storicamente come una delle erbe fondamentali per la fitoterapia. E cioè per guarire malattie infettive, migliorare difficoltà delle vie respiratorie, così come emicrania, dolori muscolari e proteggere la mucosa gastrica.

Alla sua radice, infatti, è stata riconosciuta una forte proprietà lenitiva, utile per alleviare diverse problematiche come acidità di stomaco, reflusso, colon e intestino irritabile, ulcere.

Da tempo, inoltre, al kuzu viene riconosciuta una certa efficacia nel risolvere alcuni problemi di assuefazione: secondo alcuni studi il suo rapido effetto disintossicante, dovuto agli isoflavoni che contiene e a come questi stimolano la produzione di dopamina, garantirebbe, infatti, una drastica riduzione dei sintomi di dipendenza da alcool e nicotina, impedendo di fatto l’insorgenza di crisi di astinenza.

Come usare il kuzu in cucina

Kudzu Root Slices with Kudzu Powder on black Background

Anche in cucina le parti maggiormente utilizzate del kuzu sono sicuramente le radici, seguite dalle foglie: sia per estrarre il succo, sia per essere essiccate e poi polverizzate. Con i fiori essiccati, invece, si preparano ottimi infusi. Le radici, ricche di amido – a volte anche le foglie – sono quelle che si utilizzano come addensante naturale per preparazione di zuppe, salse e dessert.

Per utilizzare il kuzu come addensante naturale, le dosi prevedono un cucchiaio di polvere di radice di kuzu per ogni tazza di liquido, procedendo a scioglierlo prima con un cucchiaio di quest’ultimo e poi aggiungendo la parte restante. Il risultato è una consistenza cremosa, con aspetto brillante, senza effetto gelatinoso.