Perché non possiamo mangiare la cellulosa
E’ una componente essenziale per la struttura delle piante, ma non per l’alimentazione dell’uomo. Gli esseri umani non possiedono gli enzimi o i microbi adatti per digerirla. Nonostante questo, la cellulosa svolge un ruolo importante nella nostra alimentazione come fibra alimentare in quanto contribuisce alla salute intestinale.
Vi siete mai chiesti perché non possiamo mangiare la cellulosa? Quest’ultima, oltre ad essere uno dei composti organici più abbondanti sulla terra, non è altro che uno dei componenti principali delle piante, fondamentale per la loro struttura e per la loro crescita. È una fibra naturale costituita da lunghe catene di molecole di glucosio, apparentemente simile agli zuccheri e che il nostro corpo utilizza come fonte di energia. Tuttavia, l’uomo non è in grado di digerirla, e nel corso di questo articolo ne esaminiamo le ragioni, non senza dedicare un approfondimento a questa sostanza, e ai cibi che la contengono.
Cos’è la cellulosa?
La cellulosa è un carboidrato complesso, più specificamente un polisaccaride. E’ formata da lunghe catene lineari di molecole di glucosio unite da legami β-1,4-glicosidici. Questi legami conferiscono alla cellulosa una struttura rigida e resistente, che permette di fare da sostegno alle pareti cellulari delle piante.
A differenza dell’amido, un altro polisaccaride di riserva energetica vegetale, la cellulosa non è solubile in acqua e non viene utilizzata come fonte diretta di energia dagli esseri umani. Questa differenza dipende proprio dalla sua conformazione chimica: i suddetti legami non possono essere scissi dagli enzimi digestivi umani. Ciò fa sì che la cellulosa non sia digeribile dall’uomo.
A completezza di informazioni, ricordiamo che la cellulosa è anche un materiale altamente resistente, capace di formare fibre robuste. Per questo motivo è ampiamente utilizzata nell’industria per la produzione di carta e tessuti (cotone e lino, ad esempio, sono quasi interamente costituiti da cellulosa).
In che cibi si trova la cellulosa?
Tornando al focus di questo articolo, la cellulosa è onnipresente nel regno vegetale. La si trova in quasi tutti i vegetali che consumiamo quotidianamente. Tra le principali fonti di cellulosa ci sono le verdure a foglia verde come gli spinaci, il radicchio, la lattuga, il cavolo nero; la frutta, specie le mele, le pere e le bacche, che hanno una buccia ricca di cellulosa; i legumi; i cereali integrali (frumento, avena e riso integrale contengono cellulosa nella loro crusca). Ancora, è presente nei semi e nella frutta secca.
Nella nostra alimentazione, la cellulosa rientra nella categoria delle fibre alimentari insolubili. Sebbene non possa essere digerita, è utile per il transito intestinale, favorisce la regolarità e previene problemi come la stitichezza.
Perché gli animali digeriscono la cellulosa?
Molti animali, soprattutto quelli erbivori come le mucche, le pecore e i cavalli, sono in grado di digerire la cellulosa grazie a un “adattamento biologico”. Queste specie ospitano nei loro sistemi digestivi dei batteri e dei protozoi capaci di convertire il legame β in un legame α, scindibile da tutti gli animali. Questi microbi simbionti producono enzimi chiamati cellulasi, che a loro volta sono in grado di rompere i legami β-1,4-glicosidici della cellulosa. Queste specie di animali, potendo idrolizzare la cellulosa, possono ottenere parecchia dell’energia della quale necessitano per la sua digestione.
Gli esseri umani, al contrario, non possiedono microbi o enzimi in grado di digerire la cellulosa. E questo li rende incapaci di utilizzarla come fonte di energia (anche se alcune specie batteriche presenti nel colon possono fermentarne piccole quantità, producendo gas e acidi grassi a catena corta). La ragione per cui non possiamo digerire la cellulosa è piuttosto semplice, ed è da rintracciare nella nostra evoluzione. A differenza degli erbivori, gli esseri umani hanno sviluppato una dieta onnivora che non necessita dell’utilizzo della cellulosa come fonte primaria di energia. Inoltre, il nostro sistema digestivo è relativamente corto rispetto a quello degli erbivori, il che limita il tempo a disposizione per processarla.
Cosa fa la cellulosa all’uomo
In conclusione, la cellulosa non rappresenta una fonte di nutrienti per l’uomo, ma è comunque importante per la salute intestinale. Non venendo digerita, passa attraverso il tratto gastrointestinale quasi intatta, ma svolge comunque alcune funzioni benefiche. Aumenta il volume delle feci e favorisce il transito intestinale prevenendo la stitichezza; in qualità di fibra insolubile contribuisce a prolungare il senso di sazietà (aspetto, questo, importante quando si segue una dieta dimagrante o si vuole comunque controllare il proprio peso; favorisce la salute del microbiota. Questo perché le fibre aiutano a mantenere in equilibrio quest’ultimo, facilitandone anche la varietà nella composizione.
Nonostante sia utile come fibra alimentare, è bene ricordare come un suo consumo eccessivo possa causare gonfiore, flatulenza e, in casi estremi, ostruzioni intestinali, specialmente se non si beve abbastanza acqua.