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Lampascione cos’è e come si pulisce questo bulbo amato in Puglia

di Antonella Maragliulo, Asia Torreggianti 26 Ottobre 2023 14:00

Nascosti tra i campi del Mediterraneo, i lampascioni, o cipollotti selvatici, rappresentano un’antica prelibatezza culinaria che affonda le radici nella tradizione gastronomica del sud Italia. Con il loro sapore unico e la loro storia ricca di significato, questi piccoli bulbi dal sapore amarognolo, hanno catturato l’attenzione dei cuochi e degli appassionati di cibo di tutto il mondo. Ingrediente umile quanto straordinario, apporta numerosi benefici all’organismo.

Se siete pugliesi DOC sicuramente il termine lampascione non vi lascerà indifferenti. Considerato spesso tappa obbligata del passaggio alla maturità a tavola, è la passione delle nonne e l’incubo di ogni bambino, uno sfizioso aperitivo per alcuni, mentre per altri, magari neofiti, quel tipo di boccone per il quale sperare nell’immediato soccorso di un bicchiere d’acqua. Il lampascione non metterà mai tutti d’accordo, eppure resta una pietra miliare della cucina tradizionale pugliese e lucana che continua a giocare un ruolo di spicco sulle tavole rustiche che si rispettino. Detto anche cipollotto per la sua somiglianza con la cipolla, questo bulbo selvatico carnoso, che varia dai 4-6 cm di diametro, costituisce la parte interrata e commestibile della Leopoldia comosa, pianta erbacea tipica delle zone meridionali e caratterizzata da fiori violacei. Rotondo e rossastro, cresce spontaneamente nelle campagne incolte con un tempo di maturazione di circa 4-5 anni ed è solitamente colto tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. Capito di cosa si tratta, andiamo a scoprire come pulirlo e come utilizzarlo in cucina.

Indice
  1. Proprietà e benefici del lampascione
  2. Come pulire i lampascioni
  3. Utilizzi in cucina
  4. Ricette consigliate
  5. Conclusione In fondo i lampascioni, come suggerisce la saggezza popolare pugliese, fasc’n bun o sang’ (fanno bene al sangue). Assaggiateli prima di trarre conclusioni affrettate, potreste rimanere piacevolmente sorpresi.
  6. In fondo i lampascioni, come suggerisce la saggezza popolare pugliese, fasc’n bun o sang’ (fanno bene al sangue). Assaggiateli prima di trarre conclusioni affrettate, potreste rimanere piacevolmente sorpresi.

Proprietà e benefici del lampascione

lampascioni in fiore

Fin dai secoli più antichi sono note le sue proprietà diuretiche, lassative ed emollienti: la medicina popolare lo ha considerato un valido antibiotico naturale ed è stato a lungo utilizzato anche nella cosmesi. Agiscono anche contro il colesterolo, sono ricchi di fibre e flavonoidi, sostanze naturali con potenzialità antitumorali, inoltre, il loro consumo stimola l’appetito e attiva le funzioni digestive, svolgendo un effetto antinfiammatorio per l’intestino. Indubbia la sua fitta composizione in sostanze nutritive quali potassio, fosforo, calcio, ferro, manganese, rame e magnesio, ma cosa lo rende realmente così tanto amato dalla cerchia di estimatori? A giocare un ruolo fondamentale non può che essere il suo sapore, decisamente amarognolo, che a seconda della preparazione potrà essere più o meno esaltato e che si presta ai più disparati abbinamenti dal pesce alla carne, dall’agrodolce al fritto. Particolarità e versatilità sono quindi le sue due più grandi caratteristiche alle quali si accompagna quella vena misteriosa dovuta alle voci che lo dichiarano un potentissimo afrodisiaco.

Come pulire i lampascioni

Non temete i lampascioni si puliscono con estrema facilità, sbucciandoli come se fossero delle cipolline. Con un coltello andrete ad asportare la base con le radici (che potrete tranquillamente ripiantare) e gli strati esterni più secchi, ovvero la buccia (non buttatela, inseritela all’interno del vostro brodo vegetale, conferirà sapore e carattere). Successivamente sciacquateli bene sotto acqua fredda corrente per eliminare eventuali residui di terra. Inoltre, se voleste attenuare il sapore amarognolo, non dovrete far altro che lasciarli a bagno per una notte intera. All’indomani fateli scolare per bene e lessateli per qualche minutino. Una volta completata quest’ultima operazioni saranno pronti all’uso.

Utilizzi in cucina

lampascioni in insalata

In Puglia sono molto apprezzati nella loro semplicità, conditi come si trattasse di insalata. A metà cottura è raccomandabile cambiare l’acqua e finire di lessarli nella nuova, fino a quando non risulteranno più teneri ma ancora ben sodi. Infine, lasciateli raffreddare e conditeli con olio extravergine, aceto e pepe. Potete servirli assieme a un buon tagliere di formaggi, salumi, tarallini e olive condite con peperoncino.

lampascioni fritti

I lampascioni sono ottimi anche sott’olio, fritti, in pastella e non, all’interno di una frittata, e al forno con le patate. Ci si può davvero ingegnare: i primi contadini a trovarli nelle loro campagne avranno pensato proprio questo, e avevano ragione. L’unica controindicazione è che, risaputo quanto questi ultimi abbiano stomaci di ferro, sarebbe preferibile evitarli in grandi quantità di sera anche se, si sa, questo aspetto è sempre molto soggettivo.

Ricette consigliate

Noi del team di Agrodolce vi suggeriamo giusto due idee per inserirli all’interno di secondi piatti sfiziosi e goduriosi, perfetti per il periodo autunnale.

Padellata con patate, salsiccia, lampascioni e peperoni cruschi

Piatto povero completo di tutto, poiché realizzato con pochi e semplici ingredienti della tradizione popolare campana, ma ricchissimo di gusto, è la padellata con patate, salsiccia, lampascioni, peperoni cruschi e uova strapazzate. Assaporatelo tiepido e non bollente, con qualche fetta di pane ben abbrustolita.

Salsiccia con lampascioni

Ricetta tipica pugliese è quella delle salsicce con i lampascioni, cotti rigorosamente nel fondo di cottura. Un secondo piatto profumatissimo, grazie alla presenza di un rametto di rosmarino e di un pizzichino di pepe nero, se gradito. Sfumate con vino bianco quanto basta e lasciate rosolare bene la pietanza in una padella antiaderente.

Conclusione

In fondo i lampascioni, come suggerisce la saggezza popolare pugliese, fasc’n bun o sang’ (fanno bene al sangue). Assaggiateli prima di trarre conclusioni affrettate, potreste rimanere piacevolmente sorpresi.

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