Salone del Gusto: pronti, via!
Ha inizio la decima edizione del Salone del Gusto, a Torino fino al 27 ottobre. Ecco alcune foto che abbiamo scattato sul posto in questa prima giornata.
La delegazione di Agrodolce è salita a bordo del Salone Del Gusto e Terra Madre 2014: a Torino è una splendida giornata di sole, i padiglioni dell’evento sono pieni di scolaresche entusiaste, addetti ai lavori e appassionati, pronti a esplorare ogni area della decima edizione del Salone. ha inizio la prima giornata della decima edizione del salone del gusto di torino Abbiamo già assistito ad alcune lezioni, oltre a essere stati in giro a scoprire tutte le novità e le belle conferme della manifestazione: troverete tutte le foto della prima giornata di Salone nella gallery. Qui al Lingotto Fiere di Torino si è appena conclusa la conferenza stampa d’inaugurazione, dove il Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina ha sottolineato il forte potere aggregante del cibo, l’importanza della non omologazione del settore agricolo e di conferire il giusto reddito a chi lavora nei campi.
Poi è stata la vota di Carlin Petrini che ha tributato grande riconoscenza a tutti gli immigrati che lavorano nelle nostre aziende agricole: “Senza i macedoni che lavorano nelle vigne non esisterebbe il Barolo; senza gli indiani che ogni giorno all’alba si presentano nelle stalle e nei caseifici non avremmo il parmigiano reggiano e il grana padano, senza i magrebini che lavorano nelle malghe la fontina valdostana non si farebbe più“. Proprio queste comunità saranno protagoniste della decima edizione all’interno del padiglione Terra Madre per ricevere il riconoscimento che meritano. Il presidente e fondatore di Slow Food ha poi citato Pier Paolo Pasolini ricordando a tutti che “nel momento in cui scompariranno contadini e artigiani l’Italia perderà la sua identità storica“. Petrini ha inoltre proposto 6 punti fondamentali per il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, al fine di incentivare il ritorno alla terra dei giovani.
- Fermare la cementificazione prima che sia troppo tardi: il rischio idrogeologico è già attuale, urge una legge per salvare e tutelare il suolo nostro agricolo.
- Aprire linee di credito slow money per i giovani contadini con possibilità di restituzione dei prestiti prolungate nel tempo: "Quando s'impianta una vigna ci vogliono almeno 3 anni prima che diventi produttiva: è ora che i banchieri lo imparino" dice Petrini.
- Rafforzare e garantire le nuove tecnologie. Fare i contadini non significa non essere al passo coi tempi, la nuova generazione di agricoltori deve avere l'opportunità di comunicare al mondo quello che fa.
- Fare formazione. "Apriamo le nostre università ai mestieri che ci contraddistinguono nel mondo: affinatori di formaggi e salumi, panettieri, microbirrai non sono lavori di serie B, sono ricercati e danno una remunerazione anche maggiore rispetto a quella che riceve un professore. Colleghiamoci con gli ultimi maestri artigiani prima che sia troppo tardi".
- Snellire la burocrazia. "Non è possibile che un produttore dedichi metà del suo tempo a compilare moduli: lasciamoli liberi di fare il proprio lavoro".
- Aprire nuovi canali distributivi.
Petrini ha infine concluso invocando più umiltà per tutto il Paese: “Chi di noi non aveva un nonno contadino? Siamo un paese cresciuto dalla terra, persino i nostri tratti somatici ce lo ricordano. Dobbiamo tornare alla terra lasciarci guidare dall’umiltà di contadini e artigiani“. Siete d’accordo? Diteci la vostra. Nella gallery trovate alcune foto scattate da noi durante questa prima giornata di Salone del Gusto.