5 bar da non perdere a Padova
Padova è una città che ha saputo valorizzare meglio di molte altre la figura del bar: abbiamo stilato una breve lista di 5 bar da non perdere.
Il bar appartiene ormai alla vita quotidiana della gente. Non ci si reca solo per bere, ma anche per concedersi delle pause di relax in un ambiente confortevole, a padova il bar è uno dei ritrovi più amati piluccando snack e sorseggiando un drink, oppure per mangiare o, ancora, per incontrarsi e parlare. Rilassarsi al bar è una pratica quasi quotidiana, precede il ritorno a casa, rende meno monotona la vita durante i giorni feriali e si trasforma in punto d’incontro nel weekend. Padova è una città che ha saputo valorizzare meglio di molte altre la figura del bar, sia in ambito storico che per l’offerta enogastronomica. Girovagando per la città abbiamo testato più di un locale e abbiamo stilato una breve lista ragionata: ecco quindi 5 bar di Padova da non perdere.
- In via VIII febbraio, punto nevralgico della città, trova la sua collocazione lo storico Caffè Pedrocchi, conosciuto a livello internazionale. Venne aperto nel 1831 su progetto di Giuseppe Jappelli, ingegnere e architetto noto in tutta l'Europa del tempo, al quale Antonio Pedrocchi decise di dare fiducia investendo tutti i suoi risparmi. L'ambiente, molto raffinato ed elegante, per la sua ubicazione è da sempre luogo di frequentazione di politici, intellettuali, studenti e accademici e, fino al 1916, era conosciuto come il "Caffè senza porte", per la sua apertura al pubblico 24 ore su 24. Le sue tre sale principali, da dopo l'Unità d'Italia, portano i nomi dei colori della bandiera italiana per le tappezzerie. Il Pedrocchi è da sempre soprattutto una caffetteria, con un listino di prodotti dai più classici a quelli più innovativi. Punte di diamante sono il conosciutissimo caffè Pedrocchi, un caffè con menta dolce e fredda, spolverato di cacao e servito in tazzona, che va bevuto senza mescolarlo per godere di un'esperienza sensoriale unica; e il celeberrimo Zabaione, ricetta rinvenuta da antichi scritti e segretamente custodita. Si possono organizzare banchetti di lusso per qualsiasi occasione, e serate goliardiche per festeggiare la fine degli studi universitari. La cantina è ben fornita e conta più di 500 etichette di vini italiani pregiati e più di 150 etichette di champagne.
- In Prato della Valle, una delle più belle piazze del mondo, è posizionato il Box Caffè (Prato della Valle, 12), locale di tendenza, molto confortevole ed accogliente, dove si può godere dei prodotti della pasticceria Biasetto a colazione, e dove è possibile consumare un pranzo veloce e informale, una cena a lume di candela o un brunch domenicale. Tutti i piatti sono rivisitati in chiave light dallo chef. Particolare attenzione va alla carbonara, servita con l'uovo morbido; apprezzabile è la tartare di manzo, con insalatina e crostini caldi; ottimo l'hamburger alla Bismarck, appena scottato, con uovo morbido, bacon e patatine e da non perdere il tiramisù preparato espresso al momento. Aperitivi, cocktail e ampia proposta di vino al calice, nonché Champagne e Borgogna, provenienti da una cantina curata con molta attenzione, danno un valore aggiunto al locale.
- Sempre nel cuore della città si trova il Boscia Billi (via Boccalerie, 5), dove Boscia sta per Elena Boscia, e Billi è il cognome dell'altro socio del bistrot, Alessandro. Entrambi giovanissimi, classe 1985 lei e 1990 lui, hanno dato vita a un locale alternativo e originale dove propongono specialità dalla colazione alla cena, passando anche per la merenda. Il progetto ideato da Elena, chiamato CentoCento-ZeroZero, è l'essenza di una cucina tradizionale e sperimentale al tempo stesso, nel rispetto delle esigenze dei clienti. Ogni ricetta è preparata secondo le 2 versioni: CentoCento, fedele alla tradizione, per chi non ha particolari restrizioni; e ZeroZero, povera di zuccheri e grassi, per chi ha problemi di linea e non vuole rinunciare al gusto in tavola. Originale anche la presentazione dello spritz e degli aperitivi che vengono serviti in un vasetto.
- Per fare un tuffo nel passato l'Enoteca da Severino (via del Santo, 44) è il posto giusto. Aperto nel 1901 da Giovanni Carpanese per vendere i suoi vini sfusi (l'insegna all'esterno riporta ancora la dicitura Spaccio vini Carpanese), il locale è da sempre luogo di ritrovo di padovani e studenti, specialmente quelli della facoltà di Scienze Politiche, a pochi metri di distanza. L'ambiente è piccolo e privo di tavolini o posti a sedere, il grande bancone funge da piano di appoggio così come una botte e i cartoni impilati uno sull'altro, mentre le pareti sono tappezzate di bottiglie di vino. Numerose sono le proposte al calice che possono accompagnare piatti di ottimi salumi, formaggi e sott’oli. Consigliato per sentirsi abbracciare da un'atmosfera allegra e amichevole.
- Situata nella zona pedonale tra Prato della Valle e la Basilica del Santo, si trova l'enoteca Antonio Ferrari-Storie di cibo e di Vino (via Umberto I, 15): non è solo enoteca ma anche salumeria, gastronomia e un vero bar à fromage secondo l’uso francese. Il locale è molto chic e ricercato e possiede un fornitissimo bancone di formaggi e prodotti d'eccellenza; l'enoteca offre una ricca e selezionata cantina dei vini e il bar propone aperitivi accompagnati da cicchetti particolari. La punta di diamante è il proprietario, che coinvolge il cliente con una spiegazione sensoriale che intreccia il cibo al vino.
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