Influenza: ecco i cibi da evitare
• 26 Marzo 2015 17:33
Se siete alle prese con l’influenza, ecco quali sono i cibi da bandire sulle vostre tavole per non peggiorare la situazione.
Siete alle prese con gli ultimi mali di stagione? La prima regola, se vi siete beccati l’ennesima influenza, è quella di bere molta acqua, mangiare un pasto caldo e qualsiasi cosa contenga tanta vitamina C. Avete mai pensato che alcuni cibi assunti durante il periodo della malattia potrebbero peggiorare le vostre condizioni di salute? Un trio di esperti del sito Daily Meal ha selezionato una serie di alimenti che – per scongiurare il rischio di stare ancora peggio – andrebbero assolutamente evitati. Vediamo quali sono.
- Olive e alimenti acidi. Il gastroenterologo Lawrence Dobermann ritiene che “Aggiungere sostanze acide ad un organismo già in situazione di squilibrio a causa della malattia può causare un’infiammazione supplementare” quindi sarebbe meglio evitare o limitare il consumo di mais, lenticchie e olive che hanno un’alta componente acida.
- No alcol. “L’alcol va ad intaccare le difese immunitarie e con l’organismo già in lotta contro virus e batteri, - dichiara la dottoressa Krystal Richardson, naturopata di Seattle - non è davvero il caso di aggiungere un altro ostacolo sulla strada della guarigione”. Sempre meglio quindi preferire un bel tè caldo con miele.
- Tè e caffè. Quello che molti forse non sanno è che la caffeina favorisce la disidratazione, mai cosa più sconsigliata in caso d’influenza. Bisogna quindi evitare qualsiasi bevanda ne contenga anche una piccola quantità. Anche il Tè. Meglio una tisana o dell’acqua calda con limone.
- Biscotti al cioccolato. I famosi cookies, di tradizione americana ma che ormai sono diffusi un po’ ovunque, in caso di influenza, non sono per nulla indicati.
- I Fritti. Come sappiamo i grassi saturi contenuti in larga quantità nel cibo fritto, per essere eliminati e metabolizzato costringono il nostro corpo ad un lavoro maggiore. “Quando il sistema immunitario è già compromesso dalla malattia, qualunque cosa che vada ad intaccare le sue funzioni rappresenta un intoppo sulla strada del recupero fisico”, ha spiegato la nutrizionista Jennifer Cohen Katz.
- Le zuppe pesanti. E che dire delle zuppe? Un toccasana se si tratta di quelle a base di pollo, verdure e/o speziate perché aiutano a liberare le vie respiratorie, ma occhio a quelle a base di formaggio o panna (come quella di cipolle alla francese), l’alta presenza di grassi rende la digestione abbastanza complicata.
- Il Gelato. Sebbene pensiate che con il mal di gola in corso il gelato possa essere lenitivo, in realtà vi sbagliate: i grassi che sono contenuti nelle creme “vanno ad influire sulla digestione, rendendola più difficoltosa”, dice la dottoressa Richardson.
- Pasta al formaggio. La pasta è di per sé un alimento raffinato molto pesante, se poi ci aggiungiamo anche il formaggio, il processo depositante dell’organismo viene sovraccaricato, e i sintomi dell’influenza di aggravano.
- Succhi d’arancia confezionati. Una cosa della quale i tre esperti sono d’accordo è quella che chi è alle prese con l’influenza deve cercare di non assumere troppi zuccheri. Tipico esempio sono i succhi di frutta confezionati dove oltre agli zuccheri naturali della frutta, ne vengono aggiunti altri, andando così a danneggiare il sistema immunitario, poiché rallentano l’azione dei globuli bianchi che sono utili a combattere le infiammazioni.
- Bibite gassate. Di qualunque tipo siano (senza zucchero, caffeina o in versione light) fanno male in ogni caso perché, come dice la dottoressa Cohen Katz: “perché l’anidride carbonica può accentuare il bruciore alla gola, mentre gli zuccheri vanno a colpire il sistema immunitario anche dopo diverse ore dall’assunzione della bibita”.
- Bevande isotoniche. Sono quelle bevande che utilizza chi fa sport per reintegrare i sali minerali, ma durante l’influenza, spiega il dottor Hoberman,“sarebbe preferibile diluire con dell’acqua le bevande in questione, così da assumere la giusta quantità di sali minerali necessaria ad evitare la disidratazione”.