Factory Food Feast: evento straordinario
Factory Food Feast è il numero zero di un evento dove cibo e arti si fondono insieme. Splendido lavoro per Andrea Salvetti e Anna Morelli.
Il cibo come forma d’arte e l’arte nelle forme del cibo, l’espressione culinaria a tutto tondo diventa il tema di un format inedito, o meglio, il punto zero di un nuovo modo di intendere la food experience. successo strepitoso per il factory food feast, artisti e cuochi hanno emozionato gli ospiti fondendo le loro artiImmaginate, per esempio, un tavolo che mutua dal barbeque il concept della cottura a carbone conquistando un asset d’utilizzo diverso, condensando finalmente in un unico piano/spazio esperienziale la summa della convivialità, dal cucinarvi sopra alla condivisione edonistica. Pensate a cosa può nascere dalla commistione di registri artistici, dalla rottura dei confini, dalla potenza del vortice creativo che vede scultori, pittori, fumettisti, chef e produttori mettersi in gioco insieme. Provate a figurarvi un luogo dove davvero tutto può accadere. Noi, oltre ad averlo immaginato, abbiamo potuto viverlo grazie al Factory Food Feast: era domenica 10 maggio ed eravamo a Lucca, nello studio di Andrea Salvetti.
Andrea Salvetti, scultore, designer, pittore, insieme ad Anna Morelli (nostra amica e direttore di Cook_Inc) ha debuttato lo scorso 10 maggio con il grande evento privato e conclusivo dell’Anteprima Vini della Costa Toscana in calendario il 9 e il 10 maggio al Real Collegio. L’officiana/studio di Salvetti si è trasforma per un giorno in una fucina dove le arti, compresa quella ai fornelli, si sono fuse e confuse tra loro. La prova di un format eccezionale con il sapore della festa, raccontata proprio dall’artista in queste 2 risposte.
Da dove nasce questa idea?
“Dalla passione per il talento gastronomico. È già da tempo che indago sui punti di contatto tra arte e cucina realizzando progetti che rivelano l’immaginifico e l’emozionale che sottende il processo manipolatorio che porta al piatto. Il ricordo è quello delle grandi cene e dei grandi pranzi campestri che hanno costellato la mia infanzia nella tenuta dei nonni. Sto esercitando il gusto come fonte di ispirazione”
È un evento dove il cibo viene messo sullo stesso piano delle altre arti. Ma il cibo, è in effetti un’arte?
“Certo, ma mancano ancora dei punti fermi per dar spessore a questa consapevolezza, in fondo condivisa oggi da gran parte del mondo gourmet. È proprio questo il senso di questo happening che, appunto, potrebbe sfociare un domani in un movimento artistico e di pensiero. Ci sono infinite possibilità di connessioni tra il nostro mondo e quello della cucina e questa jam session nasce per esplorarle. La cucina serve a stuzzicare l’intelletto, a stimolare la memoria. E’ un atto culturale. Però i cuochi ancora non ne hanno piena coscienza, ad accezione di alcuni. Siamo ancora agli albori di una teorizzazione della cucina in tal senso. Per questo c’è bisogno di punti fermi che potremmo trovare in occasioni del genere, contaminandoci, cucinando, creando. Altrimenti sarà difficile definire cosa è arte e cosa non lo è”.
Quella lunga giornata vissuta nella campagna lucchese merita un lungo applauso e un bell’elenco di ringraziamenti, partendo naturalmente da Anna Morelli, Andrea Salvetti e tutto lo staff. Ecco i cuochi: David Scabin, Paolo Lopriore, Igles Corelli, Cristiano Tomei, Andrea Maggi e Maurizio Marsili del Vigna Ilaria di Lucca, Angelo Torcigliani de Il Merlo di Camaiore, Ana Ros del Hisa Franko di Caporetto; Aurora Mazzucchelli del Marconi di Sasso Marconi, Damiano Donati de Il Punto di Lucca in veste anche di coordinatore. E ancora: Dario Cecchini del Solo Ciccina di Panzanzo in Chianti, Fabrizio Mantovani del FM di Faenza, Lorenzo Lungi del Saturne di Parigi; Lorenzo Stefanini e Stefano Terigi de Il Giglio di Lucca; Massimo Minutelli del Giglia di Varrone, Marco Violini dell’Osteria del Vento di Montecarlo, Paolo Parisi de Le Macchie a Lari, Valentino Cassanelli del Lux Lucis di Forte dei Marmi, Valeria Piccini del Caino di Montemerano e i pasticceri Sandra Bianchi e Alessandro Bianco. E gli artisti: Aron Demetz, Alessandro Ciffo; Dum Dum; Emy Petrini; Gentuccia Bini; Luca Gaddini; Massimo Giacon; Piergiorgio Robino e Stefania Fersini; Roberto Coda Zabetta; Tarek Abbar e Vittorio Corsini. I musicisti: i bravissimi Bones e la cover band dei Pearl Jam, Pearl Pusher. Dalla Mekka Mokka, opera legendaria composta di chicchi di caffè di Aldo Mondini che si materializza ancora una volta proprio per l’evento grazie al contributo del figlio. Agrodolce è fiera media partner di F3.
Sfogliate la gallery realizzata da Lorenza Fumelli per vedere le immagini di F3 2015