Cartoline dal Flemish Food Bash 2015
Il 5 luglio vicino Bruges si è tenuta la seconda edizione del Flemish Food Bash, evento gastronomico dedicato alla cucina fiamminga e internazionale.
Dalle 12 alle 6 di mattina del 5 luglio sulla spiaggia di Oostduinkerke, a pochi chilometri da , si è tenuto il secondo Flemish Food Bash, la festa del cibo fiammingo. 26 stelle Michelin divise fra 40 chef (20 d’origine belga e 20 internazionali) 20 bartenders, 8 chef pasticceri, 40 gli chef coinvolti nella seconda edizione del Flemish Food Bash, e tra questi 4 romani4 specialisti dei lievitati, 4 affinatori di formaggi, 30 birre artigianali, parrucchieri, barbieri, virtuosi del baffo, bodypainters e dj’s. Avrebbero dovuto esserci anche 6 artisti tatuatori ma il vento e la pioggia che hanno investito l’evento durante le prime tre ore li hanno obbligati a smontare tutto e desistere. La prima edizione del Flemish Food Bash si è tenuta lo scorso 16 novembre nel Cafè d’Anvers. Gli chef erano solo cinque e hanno cucinato per 1000 persone, principalmente colleghi e appassionati ma il successo è stato tale che, a meno di un anno di distanza, la festa del cibo fiammingo è stata riprogettata in grande, molto in grande, forse troppo.
La mente di tutto ciò è l’estroso Vincent Florizoone, già collaboratore di Don Alfonso Jaccarino e oggi chef del ristorante Grand Cabaret à Nieuwpoort. Vincent è conosciuto per la sua cucina felice e per la sua capacità di sposare i sapori forti della cucina delle fiandre con i profumi della tradizione mediterranea riproponendoli in una vesta innovativa, può persino accadere di vederlo tatuare una bistecca con dell’inchiostro alimentare a base di birra. Ingrediente che ama tantissimo e che è stato anche il protagonista del piatto proposto da lui proprio ieri: un maiale marinato cotto e glassato, in 4 differenti birre belghe, accompagnato da una purea di carote e una restrizione di birra artigianale. Insieme a lui altri 19 ribelli della cucina fiamminga, i giovani ed entusiasti protagonisti della rivoluzione culinaria che sta aprendo la gastronomia belga al mondo intero.
Tutti gli chef si sono alternati in gruppi di 10 in sessioni da tre ore, fra mezzogiorno e mezzanotte, proponendo ciascuno le sue creazioni. A tenere alta la bandiera italiana i 4 romani Heinz Beck (La Pergola – 3 stelle Michelin), Anthony Genovese (Il Pagliaccio – 2 stelle Michelin), Riccardo di Giacinto (All’Oro – 1 stella Michelin) e Luciano Monosilio (Pipero al Rex – 1 stella Michelin). A tutti e quattro è stato chiesto di preparare un piatto a base di pasta e l’hanno fatto egregiamente. Interessanti anche il manzo stufato allo zenzero, con cavolo cinese fermentato dello chef olandese Soenil Bahadoer (2 stelle Michelin al De Lindehof); Il salmone 41° crema di avocado e nuvola di mela ghiacciata di Jan Tournier (1 stella Michelin al Cuchara a Lommel), le lumache in brodo di gamberi con noodles istantanei dello chef Sang Hoon Degeimbre (2 stelle Michelin a L’air Du Temps di Ègezèe).
Le Fiandre sono una regione ricca di materie prime sontuose, fornite dal mare pescoso e dai pascoli generosi. Lo hanno confermato le creazioni del grande macellaio Hendrik Dierendonck che su una griglia da 3 metri ha cucinato ininterrottamente per 12 ore bistecche di spalla di West Flamish Cow, un’antica razza di vacca rossa a doppia attitudine (da latte e da carne) che pare abbia molti geni in comune con le nostre Reggiane. Anche i piccoli e dolcissimi gamberi pescati pittorescamente a cavallo sulla spiaggia di Oostduinkerke (il cui nome significa letteralmente chiesa delle spiagge dell’Est) si sono rivelati una vera sorpresa. Li ha preparati bene lo chef Willem Hiele semplicemente sbucciandoli, scottandoli e accompagnandoli con la loro bisque su una patata bollita.
Ad innaffiare i piatti degli chef c’erano gli ottimi cocktail dei barman, fra cui anche l’italiano Massimo Stronati del milanese The Doping Club, e le birre di The Brewery Struise Brouwers, birrificio belga capace di piazzare ben 4 sue artigianali fra le migliori 100 del pianeta, secondo la classifica stilata dall’autorevole ratebeer.com. per tutto il giorno la musica dei dj’s ha accompagnato l’evento, reso ancor più suggestivo dai grandi bracieri accesi sulla spiaggia.
A parte qualche pecca dell’organizzazione (travolta da un’enorme mole di lavoro e dal temporale) e i prezzi un po’ alti (ingresso 30 €, piatti e cocktail 6 €, 100 ml di birra 3 €) il Flamish Food Bash, se calibrato un po’ meglio, ha tutte le carte in regola per diventare uno spassosissimo luna park gastronomico. Ci auguriamo tanto che sia così il prossimo anno a Chicago, prossima location svelataci in anteprima dall’organizzatore Vincent Florizoone.