10 modi per rovinare una macedonia
• 31 Agosto 2015 11:05
La macedonia è un classico dell’estate e una preparazione semplice, a patto di non commettere alcuni errori madornali: ecco 10 modi per rovinarla.
Se a rovinare una bella giornata estiva basta la suoneria molesta del vostro vicino di ombrellone, è evidente che non avete ancora recuperato in pieno le forze per affrontare la prossima stagione: meglio fare il pieno di vitamine e sali minerali con una macedonia. Senza errori, però: ecco 10 modi per rovinarla senza rimedio.
- Non seguire le stagioni. Scegliere le fragole a dicembre e le ciliegie a marzo può far felice il bambino seduto al tavolo, ma non la vostra macedonia. Comprare frutta di stagione non solo fa felice il vostro portafoglio ma anche il palato, perché la maturazione naturale esalta la ricchezza dei sapori e dei profumi, regalando vagonate di vitamine.
- Renderla monocromatica. Non tutte le stagioni sono magnanime di colori, ma rassegnarsi alle 50 sfumature di beige fa male alla lingerie, figurarsi a una macedonia. Non adagiatevi quindi su un letto di mele Smith: una melagrana d’inverno o qualche frutto esotico sono sempre a portata di mano per regalare un brivido di colore alla vostra coppetta.
- Usare frutta troppo o poco matura. Un paio di pesche sulla via del tramonto, quelle prugne dure come i palloni di calcio in cuoio, il fianco dell’ananas morbido come quello del vostro cuscino preferito: scambiare la macedonia per il cesto del recupero della frutta di casa è un attimo; quello successivo è di avere una piccola zuppetta dolciastra con parti croccanti di roba acerba e insapore.
- Sbagliare taglio. Reduci da Masterchef e Prova del Cuoco, non sappiamo impugnare un coltello se non per produrre brunoise e julienne. Diciamo basta ai coriandoli di frutta insapori e semi-gelatinosi, apriamo il cuore a pezzetti ben distinti, regolari e dalle dimensioni simili: a nessuno piace un tozzo di melone grosso il doppio della fragolina di bosco.
- Una pulizia approssimativa. Se il prezzemolo è la condanna dei piatti di pesce, i semi sono la morte della macedonia. Va bene, ve ne hanno chieste 12 porzioni per pranzo, ma la rimozione del seme dalla pera necessita dello stesso tempo di una sosta in prigione senza passare dal via, e non comporta nessuna multa. Ricordatevelo la prossima volta che vedrete i vostri ospiti strozzarsi con il cocomero.
- Mescolare tutto senza criterio. Stufereste mai tutte le verdure di una caponata insieme prima della ripassata finale? E allora perché volete infliggere alla rediviva macedonia una sorte tanto immeritevole? Consistenze e maturazioni diverse non posso convivere a lungo: meglio lasciare separati e interi i frutti più delicati come anguria, fragole e lamponi per poi mescolare tutti gli elementi all’ultimo, preservandone aspetto, fragranza e succulenza.
- Non tenere conto delle proporzioni. La bellezza della macedonia sta nella varietà dei componenti e nell’equilibrio: se per ogni fragola ci sono 2 mele, 3 banane e mezza ciliegia il risultato vira pericolosamente verso l’effetto omogeneizzato alla frutta. Meglio contenere le quantità e servire un caleidoscopio di sapori piuttosto che una variazione di banana al gusto di frutta primaverile.
- Non pensare agli aromi. Niente succo di limone perché fa acido? Mai provata una spolverizzata di zenzero appena grattugiato o una mezza punta di cannella? La fogliolina di menta appena spezzata oppure un paio di fiori eduli con qualche fiocco di mandorla tostata? Male, molto male. L’oroscopo di Fox vi affibbierebbe una giornata uggiosa a base di pane sciapo, fiocchi di latte e acqua liscia.
- Non dosare bene lo zucchero. La frutta è zuccherina, d’accordo, ma una spolverizzata di zucchero appena all’ultimo, magari grezzo, non farà che esaltare la succosità della polpa creando una base di comune dolcezza accennata. Non volete usare lo zucchero? Provate con miele diluito con succo di limone, un tocco di Martini bianco, un accenno di sciroppo di agave, e poi ne riparliamo.
- Usare la frutta sciroppata. È comoda, già sbucciata e sempre a portata di mano: la sempiterna disponibilità di frutta sciroppata ha creato dessert aberranti. Per liberarci delle coppette a base di acquetta e pallide amarene, preparate la macedonia con quello che avete in frigo, e tenete i barattoli per i casi di emergenza, accanto alle razioni k per gli attacchi nucleari. Oppure per le serate sul divano in cui avete finito la vaschetta di gelato.
- IMMAGINE
- Shutterstock