5 gelaterie fuori dai soliti giri da provare a Roma
A Roma il dibattito sulle migliori gelaterie sembra non spegnersi mai: noi di Agrodolce vogliamo proporvi 5 indirizzi fuori dai soliti giri da provare.
Se è vero che “l’estate sta finendo”, il gelato, quello buono, sicuramente no. Soprattutto a Roma dove la costellazione dei validi indirizzi di gelaterie si fa sempre più numerosa e continua a essere rinnovata fonte di freschi e animati dibattiti. il gelato è di tutti, è la sosta, il rito, il ricordo, la scusa di un appuntamento Perché il gelato è di tutti, è la sosta, il rito, il ricordo, la scusa di un appuntamento. È l’infanzia, lo strappo alla regola, la chiusura di una cena, è il film e il divano, è la passeggiata della domenica. Che siano di creme o frutta, coni o coppette, da mangiare sul posto o da portare a casa: il gelato, per fortuna, non ha stagione e quello buono si riconosce dal sapore che colpisce, dalla cremositá che conquista e dalla voglia che rimane. E non c’è dieta che tenga, non si riesce a non cedere al piacere di un vero gelato artigianale, preparato con sapienza e rispetto, fatto con il latte buono e con la frutta vera. Dalle voluttuose creme ai freschi sorbetti, abbiamo provato a tracciare una piccola mappa di 5 gelaterie artigianali romane fuori dal solito giro, che attendono il parere di chi non le conosce e la conferma di chi ha la fortuna di averle sotto casa.
- Casa Manfredi (viale Aventino, 91/93). Pochi e davvero buoni, questi i gusti di CasaManfredi che Giorgia Proia, gelatiera appassionata della scuola di Angelo Grasso, realizza a partire da materie prime scelte, lavorando ogni gelato singolarmente, dosando inventiva e stagione, bilanciando zucchero e buoni ingredienti per ogni gusto. Per le sue creme, mai troppo fredde, compatte e vellutate, utilizza solo il Latte Nobile La Frisona ottenuto da mucche alimentate al pascolo. Lo stesso dicasi per la Crema Pasticcera, perché “Casa Manfredi” (Manfredi è il nome del figlio di tre anni di Giorgia e Daniele) è anche una pasticceria di vocazione francese che qui, avvalendosi della mano esperta di Valerio Coltellacci, ha deciso da Cinecittà di fare il suo debutto all’Aventino aprendo Pasticceria, Caffetteria e Gelateria. Tra le creme gelato conquistano i grandi classici come zabaione e vaniglia, ma notevoli sono anche i sorbetti, come quello piuttosto insolito al basilico e quello al cioccolato. Quest’ultimo, godurioso e luminoso, non fa minimanente percepire l’assenza del latte, per la gioia sia di chi vuole risparmiare qualche caloria, sia di chi, per qualche scomoda intolleranza, vuole lo stesso concedersi il piacere di un cioccolato intenso.
- Salaria 260 (via Salaria, 260) “Le piccole cose sono di gran lunga le più importanti”, diceva Arthur Conan Doyle, in Le avventure di Sherlock Holmes, nel 1892. E questa frase definisce la sensazione che si prova entrando in questa piccola e raffinata gelateria artigianale proprio all’angolo tra via Salaria e viale Regina Margherita. Un’insegna fuori avverte Gelato D’autore e l’assaggio non delude per consistenza, cremosità e ricerca degli abbinamenti. L’offerta infatti colpisce per le ricette studiate, calibrate, per la cura con cui sono elencate le materie di cui è composto ogni singolo gusto. Qui latte fresco di alta qualità, acqua oligominerale per i sorbetti, uova, cacao scelto e frutta fresca di stagione, creano un gelato cremoso, morbido, non troppo freddo e dolcemente equilibrato. Oltre le creme, come Crema Salaria, pistacchio e Tribabba’, abbiamo assaggiato per la categoria frutta un sorbetto di maracuja e basilico nostrano che merita sicuramente una menzione, così come ananas e mentina, esotici e familiari al contempo.
- Lubrano (via Renzo Rossi, 39). Bisogna avere fede, ed esser come i cercatori d’oro. Si prova infatti una certa soddisfazione quando un quartiere fuori moda, come quello Tiburtino, la sorpresa di un gelato ben fatto, la cortesia e il prezzo in un locale curato colpiscono, spingendoci a riconsiderare le categorie. Qui le creme non temono concorrezze di zona. Sono barocche, generosamente ricoperte da spesse granelle e riposano sicure nelle loro ampie vaschette. Il titolare è Francesco Lubrano, gelatiere esperto, e gli piace viziare i suoi clienti con gusti come variegato alla Nutella e croccante all’amarena. Noi abbiamo assaggiato anche la frutta, apprezzando molto il fico. Ai piú golosi la Gelateria Lubrano offre inoltre la possibilitá di guarnire il proprio gelato con panna montata e generose colate di cioccolato fuso.
- La Neviera (via Taranto, 66). Conduzione familiare e tanta cortesia in questa piccola gelateria artigianale di San Giovanni che decide di chiamarsi La Neviera, come i pozzi che un tempo servivano per mantenere la neve, prima forma di gelato. Qui Simone Piva, Vittorio Fuscaldo e Mariateresa Merigliano, dal loro laboratorio a vista, preparano e servono un ottimo gelato scommettendo sulle materie prime e sulla stagionalità. Per le creme scelgono nocciole del Piemonte, pistacchi di Bronte, fichi canditi dell’ Azienda Agrimontana. Mentre dal sorbetto al cioccolato (con varietà Morogoro della Tanzania 70%) al gusto di casa - con ricotta di capra, pera, cannella e cioccolato fondente - la scelta è univoca: Domori. I sorbetti di frutta sono prodotti con quella fresca di stagione raccolta al giusto grado di maturazione: qui non troverete più la fragola, bensì gusti come uva fragola e fichi, nonché l’intramontabile limone, ben equilibrato tra dolcezza e spiccato grado di acidità.
- 7Minuti (via Massaciuccoli, 78/80). Dicono che il tempo medio per gustare un gelato sia stimato in 7 minuti, e che ci vogliano sempre 7 minuti per far sí che una miscela liquida, in media, diventi gelato. Noi invece ce ne abbiamo messo qualcuno in più per leggere tutti i gusti che sono scritti - e descritti - sulla lavagna con trovate letterarie degne di un rebus, come per “Uno ogni maestra”, ovvero gusto cocco, e per “Tentazione dei Papi”, ossia nocciola tostata del Lazio. Gelateria artigianale per scelta e vocazione, Michele e Sergio, in quel del quartiere Trieste, scommettono sul gusto e sulla voglia di portare una suggestione di Sicilia a Roma. Oltre ai coni, coppette e brioches, offrono infatti l’alternativa di farcire con il loro gelato i cannoli, anche in versione mini, con gusti come pistacchio mediterraneo, noce e crema pasticcera. Per gli amanti dei biscotti inventano anche il gusto Plasmon, che riporta indietro nel tempo e aggiunge al piacere del cono una possibilità in più per tornare bambini.
- IMMAGINE
- Gelateria Salaria 260
- Sara De Bellis