Guinness e Irlanda, un amore unico
La Guinness è una delle birre irlandesi più note, una stout setosa dal sapore inconfondibile, oggetto di amore incondizionato di bevitori da tutto il mondo.
Dici Irlanda e dici birra. Non una birra qualunque ma la Guinness, la nera che più nera non si può e che in realtà nera non è, quella che racchiude nell’immaginario collettivo l’essenza di un Paese che da sempre ha trovato nella birra il suo ideale completamento. Perché la Guinness non è solo quella che i turisti mordi e fuggi, anzi racconta un popolo, la sua storia, i suoi cambiamenti, le sue rivoluzioni e anche le sue (tante) contraddizioni. La Guinness è da sempre la birra d’Irlanda e la sua fama la precede, tanto da essere diventata, con il tempo, l’oggetto del desiderio del turista che quando prepara la valigia per tornare a casa non può non riempirla di gadget a tema.
La stout irlandese con la sua arpa è l’emblema dell’Irlanda, accompagna gli irlandesi nelle lunghe serate al pub e nei lunghi pomeriggi dopo il lavoro quando nell’aria risuona la frase “After work pint?” che significa solo: andiamo al pub, ci prendiamo una Guinness, facciamo più di un giro di bevute e stiamo insieme. Anche perchè se al pub chiedi una pint stai implicitamente chiedendo una Guinness e se vuoi un’altra birra devi specificare quale vuoi ti sia servita. La Guinness non si beve ma si sorseggia: la si ordina, la si lascia stabilizzare in modo che tutti gli ingredienti pesanti scendano (per i non addetti ai lavori: una Guinness è bevibile solo quando è passata dal color cappuccino a un intenso colore rosso rubino. Berla prima di questo passaggio è un sacrilegio) e poi la si sorseggia ascoltando (o cantando o suonando) musica, guardando la televisione al pub o chiacchierando con gli amici o la famiglia. Per il successivo ordine non si deve aspettare di aver finito la prima stout ma, arrivati a poco meno della metà, si chiede al barista “Another pint, please” in modo tale che, mentre si finisce la prima pinta, la seconda Guinness abbia tempo di riposare secondo quanto spiegavamo prima.
Per spillare una Guinness si devono impiegare in media 199,50 secondi, seguendo una metodologia particolare che ne rifletterà il gusto e la consistenza: guai a sbagliare e guai a servire la pinta come non dovrebbe mai essere servita. La Guinness si beve solo pint by pint, lentamente. Di certo non come la bevono i turisti, che poco capiscono di vita da pub, che vedono nei tanti che stazionano ore al bancone dei poveri ubriaconi tristi, senza rendersi conto che una birra e quattro chiacchiere rappresentano per gli irlandesi il modo migliore per restare legati alla loro terra, fatta appunto di bevute in compagnia, risate, canzoni malinconiche.
La leggenda narra che più vicina alla fabbrica la birra viene spillata e più è buona: non a caso la Guinness in Irlanda sa di Guinness, la Guinness all’estero sa di tutto tranne di ciò di cui dovrebbe sapere. I due grandi contendenti irlandesi (anzi dublinesi) della miglior pinta sono la St. James Gate Brewery e il Mulligan’s Pub, ma secondo molti la miglior Guinness la si beve nei pub delle piccole comunità sperdute nella campagna irlandese dove ancora si seguono le regole originarie.
Non è leggenda che alle donne irlandesi incinte venisse prescritto di bere un bicchiere di Guinness al giorno per aumentare le proprie difese immunitarie e partorire bambini sani: non a caso “Guinness is good for you” il cambiamento delle abitudini tra i bevitori ha decretato un calo nel successo della guinness e la rinascita delle birrerie artigianali è il motto per eccellenza di questo simbolo d’Irlanda che, dicono da queste parti, non fa neanche ingrassare visto che contiene meno di 200 calorie per pinta, e non è gassata. Ma non è tutto oro quel che luccica, perché da qualche anno la Guinness subisce colpi: l’acquisizione da parte della Diageo, una multinazionale del settore del beverage, e il cambiamento delle abitudini dei più giovani (che preferiscono i cocktail), hanno fatto sì che l’amata stout abbia perso un po’ del suo fascino originario, specie a Dublino, e abbia portato all’aumento delle birrerie artigianali che piacciono sempre di più tra i locali.
Resta comunque il fatto che ancora oggi, girando tra la gente della vera Irlanda, quella legata ai valori tradizionali, la Guinness resta la bevanda principale: non definirà l’Irlanda ma ormai la rappresenta bene.
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