Gli 8 cibi proibiti più diffusi al mondo
In tutto il mondo sono diffusi alcuni tabù alimentari che hanno origini antichissime: eccone 8 tra i più noti.
Chissà per quale ragione, ultimamente siamo tutti o intolleranti, o diabetici, o celiaci, o almeno a dieta; la lista dei cibi proibiti è per ognuno di noi infinita. in tutto il mondo sono diffusi alcuni tabù alimentari che hanno origini antichissime Chi ha la gastrite non può bere il caffè, chi è intollerante al lattosio ordina la pizza senza mozzarella. Il nutrizionista ti ha poi vietato il cornetto a colazione, persino da Antonella Clerici i piatti adesso sono più magri. Ma qualcosa di più voluttuoso, più oscuro sottende ai cibi proibiti, qualcosa di più universale. Mangiare fa parte delle nostre costruzioni culturali più radicate; decidere come farlo (e cosa evitare) rileva le nostre credenze immanenti. In tutto il mondo sono infatti diffusi tabù alimentari che hanno origini antichissime e che variano anche in maniera macroscopica da Paese a Paese. A questo aggiungiamo la passione per quello che non possiamo avere: a Eva e Adamo era stata proibita soltanto la mela e, guarda caso, hanno cominciato a desiderarla come non mai. Ecco 8 cibi che nel mondo non potrete mangiare e che, per questo, desidererete come non mai.
- Carne e latticini mescolati. Per restare in tema biblico, cominciamo con un fondamentale precetto della cucina ebraica: è assolutamente vietato mischiare ogni tipo di carne con latte e derivati. La citazione a cui ci si rifa viene dall’Esodo: “Non farai cuocere un capretto nel latte di sua madre”. Per capretto si è inteso tutte le carni, con “il latte di sua madre” si è arrivati a comprendere ogni latticino. La restrizione è molto netta: non possono essere nemmeno cucinati con le stesse stoviglie o mangiati in successione; quando per errore i cibi sono mescolati, l’unica soluzione è gettarli.
- Maiale. Gli arabi non hanno mai potuto assaggiare una carbonara, ebbene sì. È lo stesso Corano a indicare come impuro il suino, proibendone l’utilizzo in cucina. Una origine di tale prescrizione potrebbe allacciarsi alle condizioni climatiche dei paesi arabi, in cui la carne di maiale sarebbe risultata particolarmente deperibile a causa del caldo; ma anche la lunga cottura di cui necessita (e quindi, il dispendio eccessivo) o alcune caratteristiche dell’animale stesso (visto come pigro e ingordo) potrebbero esser confluite nel rigoroso precetto religioso.
- Mucca. In India (tranne che in Kerala) si può essere sanzionati o anche imprigionati per aver macellato dei bovini (ci sono regioni in cui i tori non sono tuttavia protetti); la mucca è infatti tradizionalmente venerata e considerata sacra. Per scoprire le origini di questa pratica, bisogna ricorrere all’antichissimo testo del Mahabharata: il re Prithu avrebbe costretto la terra, durante una grave carestia, a nutrire il suo popolo; ma la terra, trasformatasi in una enorme giumenta, lo implorò di provare pietà per lei e risparmiarla dal gravoso compito, in cambio di latte; essendo allora riusciti a sfamare la popolazione col solo latte, ancora oggi la mucca si può mungere ma non macellare.
- Cavallo. Negli stati Uniti la carne di cavallo rappresenta un vero e proprio tabù; soltanto in seguito alla seconda guerra mondiale è stata utilizzata in una quantità considerevole, ma esclusivamente per sopperire alla penuria di altre carni. Se mangiare il cavallo risulta inaccettabile per la maggior parte degli americani, alcuni stati, come Mississippi e Oklahoma, lo hanno definito con apposite leggi; in California, nel 1998, tale possibilità è stata addirittura oggetto di un referendum popolare. In Illinois il consumo è vietato, ma non la macellazione a scopo di esportazione, mentre in Texas si potrebbe mangiare ma vige il divieto di macellarlo.
- Foie gras. Date le orribili violenze subite dalle oche, letteralmente ingozzate fino a far gonfiare il fegato in maniera smisurata, il foie gras è aggressivamente avversato dagli animalisti e molte catene di distribuzione hanno recentemente deciso di non farlo più trovare sui propri scaffali. Ma in California il divieto è stato ufficialmente sancito, con una legge del 2004, controfirmata dall’allora governatore Arnold Schwarzenegger; non si può alimentare forzatamente un animale fino a ampliarne il fegato oltre le dimensioni normali, né si possono commercializzare i prodotti così ottenuti.
- Pesce palla. In Italia siamo abituati a mangiare più o meno tutto, l’estro delle nostre cucine regionali ha reso gustoso sostanzialmente ogni ingrediente; ma anche da noi uno dei pesci più amati e ricercati in Giappone è vietato per legge, fin dal 1992, dopo aver valutato 3 casi di morte avvenuti alla fine degli anni ’70. Si tratta del Fugu, noto come pesce palla; le dosi di tetrodotossina in esso presenti possono causare la morte; è perciò indispensabile lavorarlo in maniera impeccabile e secondo tecniche codificate. Se volete correre il rischio, correte in Giappone per assaggiare Il Fugu Sashimi, tagliato sottilissimo e presentato in scenografiche composizioni.
- Durian. Il nome malese rimanda alle spine presenti sul guscio di questo frutto delle Malvaceae, molto amato nel Sud-Est asiatico e particolarmente diffuso in Thailandia, in virtù del gusto dolce e rinfrescante. Tuttavia, se vi trovate a Singapore, incontrerete moltissime restrizioni sul suo trasporto. È infatti vietato negli hotel, sugli autobus, in metro e in molti altri luoghi pubblici. Se riuscite avventurosamente a trafugarlo, sarete comunque guardati con sdegno; la ragione è l’odore particolarmente penetrante, invasivo e vagamente putrescente.
- Latte di cocco. Persino l’inoffensivo latte di cocco può subire importanti restrizioni. In Nigeria si pensa che possa addirittura contribuire alla mancata intelligenza dei bambini che lo bevono. Sarebbe utile a molti di noi scoprire quale bevanda possa far ottenere l’effetto opposto.