A Milano apre Play pizza: la romana in teglia di un veronese
A Milano apre Play Pizza, la pizzeria romana alla pala del veneto Matteo Calciolari per cui la pizza è un gioco molto serio.
Ci voleva un pizzaiolo veronese per portare a Milano un nuovo format di pizza romana alla pala. Questo il percorso che Matteo Calciolari ha fatto fare alla sua idea. Ad aiutarlo due imprenditori che operano lontano dal mondo della ristorazione: Vincenzo Feleppa e Luca Bordigoni. Complice il periodo di lockdown che ha messo in moto molti progetti come quello, appunto, di Play Pizza che oggi si esprime con un locale in via Solari a Milano ma che a breve vedrà almeno quattro nuove aperture in zone diverse del capoluogo meneghino. La prima sarà poco lontano, nella zona di Porta Romana.
La prossimità è dovuta alla scelta di un laboratorio unico, quello appunto nel retro del locale di via Solari, che servirà tutti i futuri spin off. La particolarità di Play Pizza è la gestione delle cotture. Infatti, tutti gli ingredienti del topping vengono lasciati a crudo fino al momento del servizio. «Utilizzando materie prime di alta qualità – spiega Feleppa – ci siamo accorti che perdono di gusto, e non solo, se vengono cotte, parcheggiate nel banco vendita e poi riscaldate. Stesso discorso vale per il trasporto». La pizza, come si evince dai dati di MoneyBeach, è il cibo più ordinato al mondo visto che lo scorso anno circa la metà degli utenti mondiali delle piattaforme l’ha ordinata almeno una volta a settimana ma è anche il cibo che più patisce il trasporto.
«Per quanto viaggi in borse termiche in tempi brevissimi – continua Feleppa – uscendo a 240 gradi dal forno, messa poi in una scatola e poi in uno zaino, è normale che arrivi a destinazione un po’ mollacciosa e tiepidina». Per ovviare all’inconveniente, il delivery Play Pizza se l’è costruito da sé. I ragazzi che si alternano al banco, e che quindi sanno bene come maneggiare un trancio con il topping crudo, quando serve, tolgono il cappello da aiuto-pizzaiolo e mettono quello di rider per consegnare, con le dovute accortezze, la pizza. Questo servizio viene effettuato solo nel raggio di 3 chilometri dal locale. La pizza arriva corredata dalle istruzioni per la cottura che sono riportate su un volantino dove i Play Pizza Friend (cartoons ideati dall’illustratore Federico Monzani e riprodotti dall’artista milanese Giorgio Maria Ronelli) danno tempistiche e gradi per ottenere la pizza perfetta. Per chi invece abitasse più lontano, la consegna avviene tramite le piattaforme tradizionali.
Come recita il nome del locale, le pizze sono un gioco, un divertissement che Matteo mette in scena su un palcoscenico composto da una base nata dalla farina biologica macinata a pietra di Molino Rosso (tradizionale, semi-integrale e integrale) e lievito madre e lasciata lievitare dalle 48 alle 72 ore. I nomi sono quelli dei giochi da tavolo. C’è la Domino (mozzarella, coppa, pomodori semisecchi gialli e crema al tartufo) o la vegana Cubo di Rubik (radicchio, zucchine, pomodori semisecchi, porcini e pesto di pistacchio) o ancora la Scarabeo (passata di pomodoro, burrata, pesto alla genovese, polpa di pomodoro e noci). E via di giochi per 18 varianti da abbinare a birre artigianali oltre che italiane, tedesche, belga e inglesi.