A Napoli adesso la sfogliatella è fritta
Cuori di Sfogliatella, una pasticceria di Napoli, ha pensato di servire la sfogliatella fritta: ecco com’è fatta e perché piace.
Tutti conoscono la sfogliatella, moltissimi la trovano irresistibile ma pochi sanno che le sue origini risalgono addirittura al Settecento. riccia, frolla e adesso anche fritta, la sfogliatella si evolve Tutto accadde nel conservatorio di Santa Rosa da Lima, in provincia di Salerno: nella cucina del convento era avanzata della semola bagnata nel latte e una suora decisamente creativa decise di metterla in una ciotola, aggiungere ricotta, frutta secca e liquore al limone e lavorare tali ingredienti fino ad ottenere un originale e goloso ripieno. Che utilizzò per farcire due sfoglie di pasta, dando loro la forma di coni che si chiudevano a cappuccio (sì, la religiosa si ispirò a quello dei monaci). Il risultato fu grandioso e le suore decisero di vendere i neonati dolci ai contadini che abitavano nei dintorni. Ora c’è una novità: la sfogliatella fritta.
Com’è nata l’idea
Cuori di Sfogliatella è una delle migliori pasticcerie di Napoli. Si trova di fronte all’ingresso della Stazione Centrale ed è specializzata proprio nella preparazione di sfogliatelle. Nell’arco dei trent’anni di attività, il team di Cuori di sfogliatella ha proposto almeno 30 gusti diversi e una lunga serie di varianti; dell’elenco fanno parte addirittura sfogliatelle con salsiccia e friarielli e con acciughe e provola. Adesso è arrivata La Fritta e la sua nascita si basa su un presupposto ben preciso: “tutto è più buono se è fritto”, spiega Antonio Ferrieri, il fondatore del locale. Il concetto è piuttosto semplice, ma passare dall’idea alla sua concretizzazione è stato tutt’altro che facile. C’è voluto uno studio attento, c’è voluta tanta pazienza. E alla fine il traguardo è stato raggiunto.
Com’è fatta la sfogliatella fritta
Le tradizionali sfogliatelle ricce e frolle, a contatto con l’olio bollente, si aprono e sfaldano. I pasticceri di Cuori di sfogliatella, dunque, hanno lavorato a lungo per creare una pasta alternativa, che conservasse massima compattezza e al contempo risultasse leggera. Per quanto riguarda il ripieno, la fedeltà alla tradizionale risulta totale: è infatti preparato con ricotta, scorzette d’arancia candita, semola e vaniglia. La Fritta, però, deve essere rigorosamente servita calda con zucchero a velo.