ACCIUGHE: le domande che vi stupiranno
Le acciughe o alici sono un pesce osseo marino appartenente alla categoria dei pesci azzurri. Sono diffuse nell’oceano Atlantico orientale e in quattro mari: Mediterraneo, Baltico, Nero e d’Azov. Vivono molto distante dalle coste e vengono catturate con reti da circuizione, attraverso l’utilizzo di fonti luminose. Sebbene molto comuni, si sa ancora poco delle loro benefiche proprietà nutrizionali, che ne fanno un’ottima ed economica alternativa ai pesci più presenti sulle nostre tavole.
Le acciughe o alici sono un pesce osseo marino appartenente alla categoria dei pesci azzurri. Sono diffuse nell’oceano Atlantico orientale e in quattro mari: Mediterraneo, Baltico, Nero e d’Azov. Sono una specie pelagica (che vive molto distante dalle coste) e vengono catturate con reti da circuizione (cianciòli), attraverso l’utilizzo di fonti luminose (lampare). Sulle acciughe ci sono ancora molte domande senza risposta. Andiamo a scoprirle assieme!
- Che differenza c’è tra le alici e le acciughe?
- Quando non mangiare le acciughe?
- Quante acciughe si possono mangiare?
- Chi ha il colesterolo alto può mangiare le acciughe?
- Che differenza c’è tra sardine e acciughe?
- Come capire se le acciughe sono ancora buone?
- Quanto colesterolo hanno le acciughe?
- Cosa ci sta bene con le acciughe?
- Quando le acciughe sono amare?
- Perché i cantanti mangiano le acciughe?
- Quali sono le migliori acciughe al mondo?
- Quali sono le migliori acciughe italiane?
Che differenza c’è tra le alici e le acciughe?
Nessuna, anche se nel linguaggio comune per alici si intendono i pesci più giovani e per acciughe quelli più adulti. Si usa distinguere i due termini, anche in base al tipo di lavorazione che hanno subito. Se le alici sono vendute fresche, marinate o sott’olio, le acciughe sono conservate intere sotto sale. Per una spiegazione approfondita, ecco un articolo che tratta questo tema.
Quando non mangiare le acciughe?
Se vi state chiedendo quando non mangiare le acciughe ricordate che se il pesce è crudo e non abbattuto, non andrebbe consumato per rischio di ingerimento del parassita marino Anisakis. Evitate di consumarlo anche in caso di iperuricemia (eccesso di acidi urici nel sangue) o di gotta, perché le acciughe sono ricche in purine, o in caso di assunzioni di MAO inibitori, dopo un consulto con il proprio medico.
Quante acciughe si possono mangiare?
La quantità di acciughe che si possono mangiare dipende dalla modalità di preparazione e dal proprio stato di salute. Sebbene le acciughe abbiano un importante contenuto in Omega-3 (acidi grassi benefici per l’organismo), è importante contenerne il consumo nel caso in cui il pesce sia stato conservato sotto sale, in particolare per chi soffre di ipertensione arteriosa. O se sono state fritte o conservate sottolio.
Chi ha il colesterolo alto può mangiare le acciughe?
Sì, anche chi soffre di ipercolesterolemia può mangiare le acciughe perché gli acidi grassi Omega-3 aiutano a ridurre i livelli di colesterolo cattivo (LDL) e, di conseguenza, a prevenire situazioni patologiche aterosclerotiche e cardiovascolari.
Che differenza c’è tra sardine e acciughe?
Sardine e acciughe sono due specie diverse. Il nome scientifico delle sardine, che appartengono alla famiglia Clupeidae, è Sardina pilchardus, mentre quello delle acciughe, che fanno parte della famiglia delle Engraulidae, è Engraulis encrasicolus.Le sardine possono raggiungere i 25 cm di lunghezza, hanno sfumature rosse, un corpo più compatto e una mascella superiore più lunga di quella inferiore, mentre le acciughe arrivano a 20 cm di lunghezza, hanno sfumature blu, un corpo allungato e una mascella superiore più corta di quella inferiore.
Come capire se le acciughe sono ancora buone?
Per scoprire se le acciughe sono ancora buone affidatevi ai vostri sensi. Guardate i pesci: l’occhio dev’essere convesso e vivido, con la pupilla nera, mentre il corpo dev’essere brillante. La carne del pesce deve essere soda, l’odore gradevole di pesce.
Quanto colesterolo hanno le acciughe?
Le acciughe hanno 61 mg colesterolo per 100 g di prodotto.
Cosa ci sta bene con le acciughe?
Se dovete abbinare le acciughe sappiate che alcune varietà di verdure, come le crucifere (cavoli, cavoletti di Bruxelles, cavolfiori e broccoli), le cime di rapa, i carciofi, i peperoni, i fiori di zucca, le puntarelle e il pomodoro, i formaggi freschi, come la mozzarella vaccina e di bufala, l’aglio, il prezzemolo, il limone, il peperoncino, le patate, e la pasta lunga, come nella ricetta siciliana con la mollica Pasta c’anciove e ca muddica.
Quando le acciughe sono amare?
Le acciughe possono risultare amare quando nel pesce è presente ancora un po’ di sangue. Per rimuoverlo, è sufficiente diliscarle e passarle in acqua e ghiaccio.
Perché i cantanti mangiano le acciughe?
Chi deve cantare secondo le credenze popolari mangia acciughe perché sembrerebbe che aiutino a migliorare l’intonazione della voce e la sua potenza.
Quali sono le migliori acciughe al mondo?
Le acciughe del Mar Cantabrico, pescate nell’Oceano Atlantico a nord della Spagna e a sud-ovest della Francia. Ciò è dovuto al fatto che questo mare è molto freddo, ben ossigenato e ricco di plancton, caratteristiche che portano le acciughe a raggiungere dimensioni superiori della media. La loro carne diventa quindi più gustosa, con un sapore meno salato dello standard. L’intera lavorazione – salagione, dissalamento con acqua dolce, pulizia, sfilettatura e conservazione sott’olio – viene ancora effettuata a mano.
Quali sono le migliori acciughe italiane?
Le migliori acciughe italiane sono quelle di Cetara, borgo salernitano situato nella costiera amalfitana. Il corpo slanciato e lungo in media 10 cm, è verde-azzurro con riflessi argentei. Con queste alici si produce anche la celebre colatura di alici di Cetara, un ricchissimo condimento ottenuto dalla maturazione sotto sale delle alici, in piccole botti di castagno o rovere. Con la pressione effettuata da pesi si ottiene un liquido, la colatura appunto, utilizzata in cucina per condire linguine e spaghetti.
Le acciughe sono molto comuni, ma ancora poco apprezzate per le benefiche proprietà nutrizionali che condividono con gli altri pesci azzurri. Se si consumano fresche, diventano un’ottima ed economica alternativa ai pesci più comunemente presenti sulle nostre tavole.