Voi la berreste l’acqua affumicata?
La nuova tendenza in arrivo nei ristoranti e negli scaffali degli shop specializzati è l’acqua affumicata, un’invenzione di una coppia gallese.
Tutti hanno almeno un’amica di nome Barbara, Rosamaria o Lucrezia che organizza certi venerdì sera pretenziosissimi party in cui si servono (cucinati male) kimchi, tsukune e altri prodotti dal nome difficile sulla cresta dell’onda; sono i classici aperitivi in cui tutti, vegetariani compresi, finiscono a rimpiangere il wurstel crudo con lo stecchino di certi bar all’angolo. un'acqua particolare, dal sentore di legno bruciato e whisky Da questa amica – che vestirà giallo curry perché su Vogue ha letto che si è imposto in passerella – uno di questi venerdì sarete costretti a assaggiare l’acqua affumicata. Con l’acqua si è fatto più o mento tutto: dall’imbottigliamento dello scolo degli asparagi (che a nessuno sarebbe mai potuto tornare utile, ma grazie al marketing ha raggiunto i supermercati), all’acqua di pomodoro (perché ormai mostrare di usare un pomodoro intero fa ancien regime), passando attraverso l’immarcescibile acqua di cocco creata per far vivere a tutto il popolo le esperienze culinarie dell’isola dei famosi. Ma una ardimentosa coppia del Galles è riuscita a fare altro. Con tutte le invenzioni di cui l’umanità ha ancora bisogno (ad esempio, il teletrasporto o il fritto che non ingrassa), David e Alison hanno pensato: “Perché non cerchiamo di dare all’acqua un bel sentore di legno bruciato?”
Può sembrare la prima manifestazione del germe del piromane e invece la loro invenzione è tornata molto utile allo chef britannico Heston Blumenthal, che cercava proprio qualcosa per irrobustire il suo smoky risotto. Per l’acqua affumicata si sfrutta un processo affine all’invecchiamento del whisky in barile, con la circolazione dell’acqua – per 10 giorni – tra cortecce e polvere di quercia. Una volta filtrata, si imbottiglia un liquido color ambra dal profumatissimo aroma di legno. Alison e David tengono a precisare che la loro acqua affumicata non costituisce, a occhio e croce, la migliore bevanda del mondo: sarebbe bene utilizzarla soprattutto per cucinare; in abbinamento a piatti grassi che hanno già elementi affumicati o, ad esempio, per rinvigorire le salamoie. Ma c’è comunque, almeno in Inghilterra, chi suggerisce di ridurla in cubetti ghiacciati per avventurosi cocktail.
Quanto al prezzo, nemmeno a parlarne: costa assai. Le Barbare dei party (o Rosamarie, o Lucrezie) lo sanno: 5.5 dollari ogni 3 once; utilizziamo appositamente le unità di misura British così tutto resta sul vago e non arriviamo a capire davvero quanto ci sia da sborsare. Di sicuro, per averla, tante amiche chic dovranno ridurre il budget dedicato a tovagliati e bicchieri; per cui, probabilmente, assaggerete l’acqua affumicata attaccandovi alla bottiglia.
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