Addio alla Regina Elisabetta: ecco quali erano i suoi gusti a tavola
Per omaggiare la Regina Elisabetta II, sovrana del Regno Unito per 70 anni, vi raccontiamo qualche curiosità sulle sue abitudini a tavola.
Tutto il mondo piange la regina Elisabetta. La morte della sovrana del Regno Unito, che si è spenta ieri a 96 anni nella sua residenza di Balmoral in Scozia, ha suscitato un’ondata di commozione che ha investito non soltanto l’Inghilterra ma anche tutti gli altri Paesi del mondo. Un lutto globale per una donna, che con i suoi 70 anni di regno, è stata un’enorme figura politica, un’icona femminile, un simbolo autorevole, di protocollo ed etichetta. In questo lunghissimo periodo ha anche nascosto e svelato di sé molti lati, dalla moda all’amore per gli animali, condividendo perfino i suoi gusti a tavola. In un doveroso omaggio, allora, ecco le abitudini e gli insegnamenti che ci ha lasciato Lilibeth.
Healthy style e piccoli pasti al giorno
Nonostante nella serie The Crown sia stata dipinta come una golosa consumatrice di scones con il tè, in realtà, la Regina è sempre stata una fervente sostenitrice di uno stile alimentare salutare e all’insegna della stagionalità. I suoi gusti a tavola, come è stato rivelato da uno dei suoi ex-personal chef Darren McGrady nel libro Eating Royally: Recipes and Remembrances from a Palace Kitchen e in alcune interviste, erano piuttosto frugali. Elisabetta era molto attenta sia alla linea sia al suo stato di salute, per cui mangiava per vivere con piccole porzioni da distribuire su quattro pasti durante la giornata. La dieta quotidiana di Elisabetta, metodica e ripetitiva, prevedeva innanzitutto una doppia colazione in perfetto stile british. La Regina amava iniziare la giornata con una tazza di Earl Grey con latte, non zuccherato, e qualche biscotto. Poi, una tazza di cereali (si dice fossero Special K) oppure del pane tostato con burro e marmellata. A pranzo, carne bianca oppure pesce, rigorosamente accompagnati da verdure. Uno dei suoi piatti preferiti, secondo McGrady, era la sogliola alla griglia con zucchine o spinaci. Mentre per la sera, a cena, la sovrana preferiva la carne come l’arrosto di manzo o di agnello oppure il salmone. Il caffè non ha mai trovato posto nell’alimentazione della regina: solo tè, rigorosamente non zuccherato, in diversi momenti della giornata, proprio come tradizione inglese vuole. A colazione, certamente, ma anche all’immancabile ora del tè delle cinque. Secondo la biografa reale Katie Nicholl, Queen Elizabeth II preferiva accompagnare il suo Earl Grey con della torta alla frutta o al cioccolato e canapè al cetriolo. Gli stessi che chef McGrady insegna a fare anche nel suo canale YouTube: pane da tramezzino, cetrioli sottilissimi, formaggio fresco e menta. In alternativa, i Jam Pennies: due fettine di pane coppate a cerchio della grandezza di un penny farcite di burro e marmellata di fragole (la sovrana metteva sempre prima la marmellata). Tra le abitudini, niente carboidrati. Bandita la pasta dalla dieta della regina, anche quando cenava da sola e soprattutto in trasferta. Questa regola, valida per tutta la famiglia reale, trova spiegazione nel protocollo: la pasta, infatti, non può essere mangiata senza fare rumore, cosa che va contro l’etichetta reale. Inoltre, sono sempre state vietate anche le patate. Più che per divieto, stavolta, per gusto della Regina, che proprio non ne poteva soffrire il sapore.
Il protocollo era rigido anche in trasferta
Le regole sono sempre state ancor più stringenti in caso di viaggi di doveri, di incontri con capi di Stato a eventi e inaugurazioni. In questi momenti, la Regina applicava regole ferree di estremo buon senso: niente aglio e cipolle per evitare l’alito pestilenziale. No ai molluschi e ai crostacei per non rischiare di andare incontro a intossicazioni alimentari. No anche alla carne al sangue per motivi igienici ma probabilmente anche per gusto personale visto che la Regina mangiava sempre la carne ben cotta. Impensabile il sugo di pomodoro per schivare imbarazzanti macchie così come i cibi troppo piccanti o sconosciuti per scongiurare reazioni non calcolabili a tavola. E no all’acqua del rubinetto nel dubbio che non fosse sicura.
Tra gli altri alimenti che non hanno mai trovato spazio sulla tavola reale ci sono stati anche il foie gras, per un motivo etico legato al crudele trattamento riservato alle oche, ma anche le uova bianche, che Elisabetta non avrebbe mai amato particolarmente. Molto attenta al naturale scorrere delle stagioni, la Regina inoltre credeva fermamente nella stagionalità di frutta e verdura. E i piccoli peccati di gola? Il cioccolato fondente, almeno al 60%, e il gin o il martini dry: ecco il guilty pleasure della sovrana. Un piacere irrinunciabile a cui non avrebbe mai rinunciato, da vera chocoholic. Su quali fossero invece i suoi preferiti è stato scritto di tutto: dai tartufi di Charbonnel et Walker alla rosa e alla violetta, ai Bendicks Bittermints secondo McGrady. Di certo, davanti al cioccolato Elisabetta II non si sarebbe mai tirata indietro. Che dire, poi, del suo appuntamento quotidiano con il Martini dry? Rigorosamente dopo cena, l’ha bevuto fino all’anno scorso, quando i medici gliel’hanno dovuto proibire in vista delle celebrazioni per il giubileo di platino. La regina, peraltro, non avrebbe mai disdegnato neanche il gin, tra i suoi distillati preferiti. Oltre che – pare – sorseggiarlo ogni giorno a mezzogiorno con il Dubonnet (tre parti del liquore francese, sette di gin, una spruzzata di lime e tanto ghiaccio) per un’abitudine ereditata dalla Regina Madre, lo aveva anche messo in vendita sullo shop della Royal Collection Trust.