Alajmo in laguna con Hostaria in Certosa: venite a scoprire questa Venezia
I fratelli Alajmo promuovono la riscoperta della Laguna di Venezia con l’Hostaria Certosa, pop-up restaurant aperto fino a ottobre sull’Isola di Certosa.
La ripartenza della ristorazione è anche coraggio, sfida, scommessa nel proprio team e nella forza del brand. Dopo il lockdown Raffaele e Max Alajmo continuano a investire e a sorpresa puntano sulla Laguna di Venezia sull’isola di Certosa con l’Hostaria in Certosa, l’ultimo nato della famiglia. Dopo il Caffè Quadri e il ristorante, il Quadrino, e Amo all’interno del T-Fondaco dei Tedeschi, riaperti tutti tra giugno e i primi di luglio, questo progetto è un pop-up estivo che fino a ottobre va a completare la loro offerta veneziana.
Alle location prestigiose di piazza San Marco e Ponte di Rialto, si aggiunge quindi l’isola di Certosa, grazie all’accordo con Vento di Venezia, la società fondata da Alberto Sonino che gestisce l’isola e il Venezia Certosa Marina dove ormeggiano le barche a vela e a motore in questo lato della Laguna Nord.
Apriamo la Laguna anche a chi non la conosce
“Le isole della Laguna sono stupende, sono uno dei patrimoni di Venezia meno conosciuti al mondo, solo in pochi le conoscono e sono soprattutto veneziani. una scelta nata appena 3 mesi fa ma nella mente di raffaele da tempo L’apertura sull’isola di Certosa farà certamente conoscere anche questa parte della Laguna, inoltre c’è tanta voglia di stare all’aperto da parte della clientela, per loro abbiamo pensato questo nuovo locale. La risposta è stata immediata, a poche settimane dall’apertura, tanti nostri clienti raggiungono il locale in barca anche da altre zone del Veneto e prenotano incuriositi”, ci racconta Raffaele Alajmo. Una scelta d’istinto imprenditoriale nata concretamente appena 3 mesi fa, ma che era nella mente di Raffaele da tempo. “Conosco Sonino da almeno 10 anni, dato che ormeggiavo la mia barca qui, e avevamo parlato varie volte di realizzare qualcosa su questa bella isola verde. Ad aprile mi arriva un suo messaggio, ci ho pensato 4 ore, mi sono messo intorno a un tavolo con Massimiliano e la squadra veneziana ed è venuta fuori l’Hostaria” ci racconta.
Il team è misto, composto da una parte dei ragazzi della famiglia Alajmo provenienti da altri locali e tra questi, protagonista è la squadra veneziana, soprattutto da Amo, e in particolare il maître Michele Pozzani, l’executive chef Silvio Giavedoni, che ne segue anche qui la proposta gastronomica, e Lucas Kelm che firma la parte cocktail. “Volevamo far tornare al lavoro alcuni dei nostri ragazzi. Con Amo Michele e Silvio continuano a crescere tanto e ora questa è anche la loro nuova sfida” ci spiega Raffaele che sulla ripartenza è cauto ma fiducioso.
“Previsioni non si possono fare ma noi lavoriamo con attenzione. Vedo che la clientela collabora. Spero quindi che si riesca ad alleggerire un po’ il carico di responsabilità dei locali”. Degli 11 locali targati Alajmo sono aperti tutti gli italiani, a settembre riapriranno Parigi e Marrakech.
Una hostaria-lounge blu e bianca
Il locale, che siamo andati a vedere in anteprima, è a pochi passi dalla banchina del vaporetto (la fermata Certosa è su richiesta) ed è una lounge affacciata sull’acqua dai toni bianchi e blu. L’ambiente è tutto giocato sullo splendido dehors, impreziosito da un arredo di design, dai tavoli bianchi nell’area ristoranti ai divani chiari sulla seconda pedana, perfetta per il relax serale.
L’Hostaria è aperta 7 giorni su 7, dalle 9 a mezzanotte, dalla colazione al dopocena con la proposta cocktail. “Una lista casual, a base di prodotti freschi, di stagione e twist originali sui classici, senza formalità” ci dice Lucas Kelm.
Dai tavoli si gode una vista unica verso l’Accademia Morosini di Venezia, l’Arsenale e in fondo l’isola di San Pietro. Il locale è decisamente sbilanciato all’aperto con un centinaio di posti fuori, a cui si aggiungono solo una trentina al chiuso.
Menu d’estate
In menu piatti estivi, giocati tutti sulla freschezza e la qualità degli ingredienti lagunari: “Una cucina facile, immediata, comprensibile che rassicuri tutti i palati e che racconti, attraverso la semplicità, la bellezza del nostro territorio”, come spiega in una nota Massimiliano Alajmo.
Tra questi i moscardini all’aglio, olio, limone e prezzemolo con patate bollite; la tartare di ricciola con insalatina e salsa tartara; gli spaghetti alle vongole, olio extravergine, peperoncino, sedano e pomodoro; o lo scartosso di calamari, cipolla e fiori di zucchina, fritti.
Nella carta in formato QR Code, ci sono anche piatti di carne come il vitello in salsa tonnata con fagiolini e capperi all’aceto balsamico; e il sandwich del Timoniere, un hamburger con patate fritte. Dietro all’ampia e bella cucina c’è un’attrezzata area barbecue all’aperto e così in carta vanno assaggiate le preparazioni allo spiedo come il galletto alla senape e spezie rosse e la faraona alla salvia e rosmarino, tutte e due con patate arrostite.
Tra le scelte vegetariane, l’insalata di melone, anguria, cetrioli, sedano e basilico; riso bianco e nero, curry, peperoncino, curcuma, verdure estive, e passata di carote; la parmigiana di melanzane MariaPia; e una grigliata di verdure con olio e basilico. C’è anche in progetto lo sviluppo di un piccolo orto sul retro del locale (l’isola è molto verde e poco costruita) che, per il momento, fornisce erbe aromatiche e alcune varietà di pomodori.