L’anatra alla pechinese secondo il ristorante Fulin di Firenze
Siamo stati al ristorante cinese Fulin di Firenze per scoprire l’anatra laccata alla pechinese, un piatto laborioso che non si trova spesso.
Fulin è il ristorante cinese di Firenze più ricercato, perché, tra le tante prelibatezze che offre, ha in carta anche l’anatra laccata. È nato per mano di due giovani ristoratori cinesi di terza generazione, una preparazione laboriosa che richiede esperienza e tempo Francesco Han e Stefano Dai, già con lunghe esperienze nella ristorazione a Prato, e l’incontro con il fotografo di moda Gianni Ugolini. Il ristorante di via Giampaolo Orsini 113/r, nonostante sia di recente nascita, ha avuto il privilegio di far conoscere a molti clienti i sapori di una cucina cinese di tradizione ma aggiornata alle esigenze odierne, e ha avuto l’accortezza di inserire nel suo menu questo piatto speciale. Una preparazione laboriosa quella dell’anatra alla pechinese che richiede esperienza e tempo affinché il piatto risulti perfetto come richiede la tradizione cinese.
L’anatra laccata è sempre stata un piatto riservato alla corte imperiale e le sue origini risalgono alla dinastia mongola Yuan. Al popolo non era concesso l’assaggio e solo nel 1864 fu presentata in un ristorante: il Quanjude di Yamg Quanren. Fu con la fine dell’Impero nel 1911 che la ricetta divenne popolare e si diffuse, cioè quanto i cuochi di corte abbandonarono la Città Proibita. L’anatra alla pechinese è una preparazione che richiede molti passaggi che sono eseguiti secondo una tecnica tradizionale e necessita di molto tempo: deve essere infatti appesa per molte ore e cotta con aria ventilata e calda in modo che la pelle diventi soda, croccante e lucida.
Al ristorante Fulin, l’anatra laccata con miele è servita già porzionata dalla cucina, insieme a crêpes al verde di spinaci, ed è accompagnata con una salsa a base di soia, pistacchi e prugna, erba cipollina, cetrioli alla julienne e spaghetti di riso fritti, per donare al tutto ancora maggiore croccantezza. In accompagnamento c’è anche il brodo a base di anatra.
- IMMAGINE
- Alisa Martynova & Gianni Ugolini